Disegno a china. La casa del custode.

Venti anni fa, abitavo in una casa quasi del tutto circondata da campi incolti, con erbacce e rovi che oggi sono stati cementificati , purtroppo.
Non ero un tipo molto sociale e da dietro la mia finestra, stavo ad osservare il mondo.
Rivolgendosi verso sud est, lontano almeno 100 metri, si poteva scorgere oltre una rete e un piccolo canale, una casa abbandonata, ma ancora in buone condizioni.
Si diceva che fosse la casa dove abitava, dieci anni prima, il custode di un grande capannone industriale anch'esso in abbandono a poche decine di passi dalla casa.
L'albero spoglio che durante l'inverno svettava al di sopra di essa,unito alle muffe che ne intaccavano le pareti, ne aumentavano l'atmosfera lugubre e tetra che la caratterizzavano.
Quella casa era per me , abbastanza misteriosa e a volte mi perdevo ad osservarla e a fantasticare sui suoi abitanti e sulle storie , tutte abbastanza spaventose che vi si erano ambientate in passato e forse ancora oggi.


L'immagine e il disegno sono stati realizzati da me.

Quelli erano gli anni nei quali frequentavo il liceo artistico e avevo imparato da poco, a lezione di ornato, la tecnica del disegno a china.
Un giorno dunque, decisi di disegnarla, per poter fare del tutto mia quell'immagine che scrutavo incuriosito ogni dì.
Questa tecnica si basa sull'uso di penne a china con punte di varia misura, disegnando su foglio di carta da disegno liscio.

Queste sono esattamente quelle che ho usato per il disegno. Sorgente

Una tecnica che richiede grande precisione e accuratezza, una certa capacità di immaginare il modo di disegnare le texture adatte a rendere l'idea di quello che stiamo rappresentando.
Le texture infatti , mi affascinavano. Nuvole di puntini per le sfumature, linee curve ravvicinate per rendere l'idea del legno dell'albero, una serie di forme scure, per definire un edera e altre combinazioni.
Si disegna per prima cosa il disegno a matita e poi lo si ricalca e "colora" con le penne.
Ci misi diversi giorni a realizzarlo, anche perché non bisogna sbagliare, in quanto non si può cancellare la china, ma come potete osservare, il risultato e degno di nota e ancora oggi mi rende molto orgoglioso di me stesso.

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