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Da cos’è composta la Birra?
Acqua
La birra contiene dall'85% al 92% d'acqua. Sembra banale questo componente ma la qualità della birra può variare anche dalla qualità dell'acqua, che dev’essere ricca di sostanze minerali e organiche, di microrganismi come batteri, lieviti e altri ancora. Molte volte è proprio la qualità dell’acqua a rendere grande o speciale una birra.
Lievito
La birra viene prodotta a partire dalla fermentazione, un processo metabolico. È proprio il lievito in questo caso che produce alcol e anidride carbonica. Tutt’oggi ci sono due grandi ceppi di lieviti: il Saccharomyces carlsbergensis e il Saccharomyces cerevisiae.Il primo, viene utilizzato per prodotti a bassa fermentazione mentre il secondo per quelli ad alta fermentazione.
Orzo
Per la produzione di birra vengono usati solo tre tipi: orzo distico, tetrastico o esastico.
Malto
Spesso, per la birra, viene scelto soprattutto il malto d’orzo, ma anche quello del frumento, dell’avena o del mais. Il processo di maltazione si divide in 3 fasi: macerazione, germinazione e torrefazione.
Luppolo
Il luppolo è una pianta rampicante dioica, ovvero ha fiori con sessi ben distinti e definiti.
Viene utilizzata perchè dà quel gusto tipicamente amarognolo che noi tutti conosciamo e inoltre favorisce la conservazione del prodotto. Spesso vengono aggiunti in diversi punti del processo produttivo, per far sì che influiscano sull’aroma e sul sapore.
Aromatizzanti
Oltre all’aroma conferito dal luppolo, è possibile utilizzare specifici agenti aromatizzanti come erbe, spezie, frutta e altri ingredienti che andranno a trasmettere la particolarità ad uno specifico prodotto.
Come vengono classificate le birre?
Esistono vari tipi di classificazione della birra ma quello più comunemente utilizzato si basa sul colore che varia dal tipo di maltazione subito dai cereali impiegati:
_ chiare (bionde)
_ ambrate (rosse)
_ scure (brune).
Poi vi è anche quella in base al tipo di lievito utilizzato, alla limpidezza o opacità, alla gradazione alcolica e al grado di amarezza.
La storia e le origini della birra.
Nel periodo a.C.
A differenza di quanto molti possano immaginare: La birra non è stata inventata!
Secondo un’antica leggenda: siamo nel 10.000 A.C. nella Mezzaluna Fertile, precisamente in Mesopotamia. Fu una donna sbadata che, dopo la raccolta dei cereali, li dimenticò alle intemperie in un’anfora. La pioggia cadde, riempì quest’ultima bagnando i semi ed innescando, in maniera del tutto casuale, un processo di fermentazione. Questo diede vita ad una sostanza liquida dolciastra che piacque subito all’uomo e lo spinse a specializzarsi nella sua produzione. Per cui, secondo la leggenda, la birra è DONNA!
In realtà, volendo realisticamente dare una data di nascita a questa bevanda, nella linea del tempo la posizioniamo fra il 5000 ed il 4000 A.C. e premiamo il popolo dei Sumeri per questa scoperta. Infatti, il primo documento coerente alla birra risulta essere appartenente proprio a questo popolo. Fu scoperta una tavoletta di terracotta denominata “ monument bleu “ tutt’oggi conservata nel museo parigino del Louvre. Dalla traduzione dei simboli trovati su questa tavoletta si evince che tra i doni offerti alle divinità ci fosse anche la birra e vi era infatti scritto un inno interamente dedicato alla dea della birra Ninkasi, il cui testo non è altro che la ricetta su come produrre la birra.
Nel 2000 A.C., dopo la caduta dell’impero sumero, la Mesopotamia divenne terra dei Babilonesi, che assorbirono la cultura e l’arte di produrre birra; Pare che fossero addirittura venti le qualità di birra disponibili sul mercato di Babilonia, di cui 8 di puro frumento, 8 di puro orzo e 4 derivate da una mistura di vari cereali. Le più diffuse erano quattro: “bi-gig”, una birra scura, “bi-gig-dug-ga”, una birra scura di qualità, “bi-se-bar”, una birra d’orzo, e “bi-kal”, il prodotto migliore. A quei tempi la birra era torbida e non filtrata, perciò veniva bevuta con la cannuccia, per evitare che i residui molto amari si depositassero sulle labbra.
La birra fu persino esportata in Egitto, ad oltre 1000 km di distanza. Il re Hammurabi, nel suo famoso codice (noto anche per le pene dell’occhio per occhio) emanò la prima legge scritta in cui venne regolamentata anche la produzione,l’uso della birra ed il suo prezzo al litro in base al cereale utilizzato. In Egitto si attribuisce la scoperta della birra ad Osiride, protettore dei morti. Oltretutto diversi faraoni erano proprietari di fabbriche di birra.
Il codice di Hammurabi. Immagine CCO creative commons
In Grecia la birra arriva con i Giochi Olimpici, non viene mai prodotta ma consumata in larga misura. La bionda raggiungeva il picco massimo dato che veniva prodotta con l’orzo durante le feste in onore di Demetra, dea dell’agricoltura. La ‘zythos’ era di provenienza fenicia e sostituiva ogni altro tipo di bevanda nelle occasioni importanti.
In Italia furono gli Etruschi i primi ad assaggiare e produrre birra, la chiamavano “pevakh” e contagiarono anche i Romani. Agricola, governatore della Britannia, una volta tornato a Roma nell’83 d.C aprì il primo “pub” della nostra Penisola.
Tra i popoli barbarici si trovavano i maggiori consumatori di birra,** i Tedeschi e i Celti**. I Celti si stanziarono in Irlanda dove, esiste tutt’oggi una leggenda nella quale si narra che il paese conquistò la propria libertà, solo quando l’eroe Mag Meld riuscì a conquistare il segreto della fabbricazione della birra, la bevanda che li rendeva immortali, in possesso dei Fornoriani (ne dovevano bere veramente tanta di birra per fare certi ragionamenti!!).
Prima del luppolo, l’unico prodotto utilizzato per amaricare la birra era il Gruit. Una combinazione di erbe e spezie mai scoperta, soprattutto per la complessità della stessa. L’utilizzo del Gruit era obbligatorio e costituiva una vera e propria tassazione sulla produzione della birra.
Nel Medioevo.
Il Medioevo vide la birra protagonista per merito dei monasteri, che operarono un decisivo salto di qualità nella sua produzione introducendo il luppolo e altri nuovi ingredienti. Il merito della scoperta del luppolo, nello specifico, è da attribuire un’altra volta ad una donna. Suor Ildegarda Von Bigen, badessa di un’abbazia in Germania. Nell’anno 1000 nel nord Europa si avviò la produzione industriale e in Germania fece la sua prima comparsa la figura del mastro birraio.
Nell’Età Moderna.
Nel 1516 venne emanata la codifica definitiva per la produzione di birra, poteva essere fatta solo con malto d’orzo, luppolo e acqua per il momento. In Inghilterra si diffusero i pub e le birrerie e la birra diventò bevanda nazionale in quanto l’acqua usata per la sua produzione veniva bollita e sterilizzata. Ciò rappresentava una garanzia in un periodo in cui l’acqua era spesso infetta.Nel 1620 i Padri pellegrini fecero giungere la birra sino alle coste Americane, mentre in Europa una serie di scoperte cambiò il modo di produrla, aumentando la durata di conservazione.
Nell’Età Contemporanea.
Lo sviluppo industriale provocò, intorno al 1825, un enorme miglioramento nella birrificazione; due invenzioni rivoluzionarono particolarmente il processo. La prima è quella del motore a vapore di James Watt dal quale derivano i birrifici a vapore e la seconda è quella di Carl von Linde: la refrigerazione artificiale, che permise di produrre birra ottimale anche d’estate. Importanti scoperte scientifiche vengono associate a Louis Pasteur, che pubblicò nel 1876 un trattato sulla birra dal titolo “Etudes sur la Bière. (Studi sulla Birra)
Un’ulteriore scoperta va attribuita allo studioso danese Christian Hansen, che isolò una singola particella di lievito, riuscendo successivamente a riprodurne i microrganismi in una coltura artificiale, migliorando il gusto della birra. Nel 1964, in Germania, i barili in legno furono sostituiti da taniche in metallo. Più semplici e comodi da utilizzare dal punto di vista tecnico.
Da cosa deriva il suo nome?
Si pensa che “Beer” (ed anche il termine birra in italiano) derivi dal verbo latino “bibere” (bere). Nei vari dialetti spagnoli e portoghesi la bevanda viene chiamata "cerveza" , dal latino cerevisia. La maggior parte degli altri paesi dell'Europa occidentale (e anche alcuni dell'Europa dell'Est) utilizzano una forma simile a quella inglese "beer".
In conclusione arriva tutt’oggi sulle nostre tavole considerata come in origine un vizio occasionale positivo. Queste sono le origini che hanno portato, a partire da 12.000 anni fa, la creazione di una bevanda particolare apprezzata ancora oggi da molte persone che condividono momenti con questa “vecchietta”: La birra, che, se bevuta con frequenza limitata, non fa male. Auguro dunque a tutti una buona serata e resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Che articolo favoloso!... complimenti!..( e quanta ricerca!)... ora mi é venuta sete....penso che mi berró una bella birretta!... Grazie
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Bravissimo perché era un articolo che ci voleva, ma poi penso che lo hai scritto bene! Adoro la birra e mi piace provarne di tutti i tipi. Non sono così afferrato sui processi ma mi piace approfondire! Personalmente amo molto le belghe a tripla fermentazione, le IPA e le Weizen. A questo proposito ti volevo chiedere qual'è la differrenza tra IPA e Pale Ale? Quali sono le tue preferite?
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wonderful and educative write up and i am please to read this,i wish to hear more from you
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