Negli ultimi anni sono emerse sempre più startup con l'intenzione di collegare il nostro cervello alle piattaforme digitali. Gli scopi sono quelli di monitorare i nostri pensieri e stati d'animo, o per scaricare dati di attività. Come si può immaginare, tali tecnologie stanno inevitabilmente sollevando una serie di problemi riguardanti la sicurezza dei dati, la privacy e anche la trasparenza. I clienti ovviamente vogliono che i loro dati cerebrali siano protetti e trattati in conformità con termini e condizioni. A tal fine è molto probabile che queste aziende diano un occhio alla tecnologia blockchain per garantire che i dati rimangano realmente al sicuro. Alcune startup di neurotecnologie hanno già delineato piani per mettere i dati del cervello su blockchain. Vediamone alcune.
Grandi quantità di dati neurali
Una delle prime aziende a confermare che useranno la tecnologia blockchain è Neurogress. Registrata a Ginevra e costituita nel 2017, l'azienda si concentra sulla costruzione di sistemi di controllo neurale, consentendo agli utenti di controllare bracci robotici, droni, elettrodomestici intelligenti e i dispositivi AR / VR (realtà aumentata / realtà virtuale) con il proprio pensiero.
Il sistema di controllo di Neurogress si basa sull'uso dell'apprendimento automatico per migliorare la precisione della lettura del cervello. Tutto ciò richiede il mantenimento del 90% dei dati del cervello per addestrare l'intelligenza artificiale (AI) utilizzata dal sistema. In altre parole, sono richiesti "grandi dati di attività neurale degli utenti". Lo stesso whitepaper della società cita il bisogno di "exabyte (1 exabyte = 1 miliardo di gigabyte) di memoria" di Human Brain Project come esempio del tipo di capacità di archiviazione necessaria .
Non sorprende che Neurogress abbia intenzione di utilizzare blockchain, che ritiene "risolva efficacemente il problema della sicurezza e della privacy dello storage dei dati". Registrando i dati dell'utente su una blockchain decentralizzata, questi diventano "resistenti agli attacchi di hacking" e quindi più privati. Le blockchain candidate sono quelle di Ethereum, IOTA ed EOS.
Allo stesso tempo, l'uso della tecnologia blockchain rende il sistema Neurogress "aperto e trasparente ai potenziali utenti dei servizi della piattaforma Neurogress". Poiché qualsiasi attività anomala sarebbe facilmente rintracciabile, il sistema "garantirà la sicurezza e la riservatezza dei dati personali".
Neurogress pianifica un possibile introito totale di 44 milioni di USD nella prossima vendita di token NRG. I token verranno utilizzati all'interno del suo mercato per premiare gli sviluppatori.
Ha grandi ambizioni, ma queste sono più che compensate dalle altre startup che operano nello spazio della neurotecnologia. Forse il più ambizioso tra tutti è Nectome. Un'azienda con sede in California che mira a preservare il cervello umano attraverso un processo di imbalsamazione noto tra i professionisti come crioconservazione stabilizzata con aldeide.
Non solo Nectome mira a preservare il cervello umano, ma il suo sito web dichiara l'aspirazione a "digitalizzare il tuo cervello preservato e utilizzare tali informazioni per ricreare la tua mente".
La digitalizzazione di un intero cervello umano richiede ovviamente un mezzo in cui archiviarlo, ed è qui che la tecnologia blockchain fa capolino ancora una volta. Infatti c'è anche l'apertura di Nectome alla possibilità di usare una blockchain.
Il co-fondatore Michael McCanna, laureato al MIT (Massachusetts Institute of Technology), ha dichiarato:
"Non desideriamo speculare su specifiche relative alle neurotecnologie non ancora inventate. Ammettiamo però che esiste la possibilità che la tecnologia blockchain, inclusi gli smart contract, possa un giorno svolgere un ruolo nella gestione degli aspetti di qualsiasi servizio di neurotecnologia offerto nel futuro."Tuttavia, al momento, non ha piani specifici per incorporare la tecnologia blockchain, se non altro perché la parte "caricamento dei dati" delle sue operazioni è ancora in una fase estremamente precoce.
La neurotecnologia rimane in una fase molto sperimentale e solo poche startup selezionate sono riuscite a confermare un ruolo per la tecnologia blockchain. Oltre a Neurogress e forse Nectome, c'è anche Basis Neuro. Una società registrata nelle Isole Cayman che vuole usare blockchain per la sua piattaforma di neuro-controllo per "sistematizzare efficacemente i dati dell'attività del cervello in condizioni di anonimato".
Tuttavia, il potenziale esiste, proprio come nel settore dell'intelligenza artificiale, che si sovrappone alla neurotecnologia e che sta trovando un ruolo per la blockchain in un numero di aziende sempre maggiori.
Rimane la domanda, tuttavia, sul modo in cui i dati personali del cervello rimangono al sicuro al 100% su una blockchain. La natura decentralizzata e trasparente delle blockchain impedirebbe sicuramente di alterare o rubare i dati, ma molte delle preoccupazioni generali relative alla raccolta di dati su larga scala si applicano ancora. I dati sensibili potrebbero finire per essere venduti a terzi per scopi di marketing discutibili. Inoltre gli utenti potrebbe ancora essere indirettamente identificabili (come lo sono con Bitcoin) tramite identificatori o schemi di dati pseudonimi.
Detto questo, siamo ancora molto lontani dal "mettere il cervello" su blockchain.
[sc name="firma"]
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