La Casa dei nostri sogni - parte 3

Sembra passata una vita da QUESTO POST. Tre mesi, dice la blockchain... tre mesi di passione. Visto che è passato così tanto tempo e che la nostra avventura è diventata un colossal, credo sia utile fare un...

Riassunto delle puntate precedenti

Un uomo (o meglio: metà uomo e metà pesce predatore d'acqua dolce) ed una donna, sposati non da tantissimo, decidono di comprare una casa. Fanno tanti giri per Roma, vedono tanti appartamenti, ne scelgono uno: ed in questo frangente fanno la loro conoscenza con dei loschi figuri chiamati broker finanziari e agenti immobiliari, il cui compito finale è quello di incastrare i poveri compratori in una comoda bara chiamata "Mutuo trentennale". Eravamo rimasti all'appuntamento per la "Proposta d'acquisto".

_{Forse ci conveniva comprare questa - CC0 Image, click for source}

La Proposta

Ci incontriamo in territorio ostile, ovvero l'agenzia immobiliare... e già cominciamo male. Ora non mi reputo un allocco, ero venuto preparato, carte e fogli alla mano e con una valigia di buone intenzioni. Allo stesso modo, non posso non apprezzare la professionalità di chi mi trovo davanti: insomma, un agente immobiliare compra e vende case per mestiere, mica si può far fregare dal primo scemo per strada.

Dopo 40 minuti buoni di discussione l'agente ha in mano la proposta già compilata, con un prezzo che prima di entrare in ufficio reputavo eccessivo e delle clausole che non mi convincono al 100% (ma neanche all'80%). Prima di firmare gli chiedo un attimo di privacy per parlarne con mia moglie; alla fine è uno tra i passi più importanti nella vita di una coppia, si parla di lustri mica bruscolini.

Lui se ne va (ma ho come l'impressione che ci stesse guardando da fuori con una telecamera... vabbè).

Prendo la parola io.

• Allora amore, che ne dici?
• Mi sembra un buon compromesso no?
• No, il compromesso viene dopo, questa è solo la proposta.

L'ironia prima di tutto.

• Ok allora firmiamo eh, anche se mi sa che ce stanno a fregà.
• Sì ma questa casa ci piace non è vero? La vogliamo?
• Direi di sì.
• Allora firmiamo.
• E firmiamo..!

Abbiamo fatto tornare dentro l'agente ed abbiamo firmato.
Mentre scrivevamo i nostri nomi con l'inchiostro blu, il ragazzo (aveva più o meno la nostra età) ci guardava come dei grandi portafogli rigonfi di soldi abbandonati sul ciglio della strada.

Cosa che ci ha inquietato un po'.

Sono uscito fuori percependo un leggero fastidio, un pizzicore nella zona posteriore bassa del corpo.

Magari era solo la mia immaginazione.

L'Attesa

Hai voglia a dire "Non ci pensare e abbi pazienza". L'attesa è la parte che più di tutte ti snerva, e ti snerva parecchio. Eravamo abbastanza sicuri che l'offerta sarebbe stata accettata (insomma, io l'avrei accettata a occhi chiusi) ma che ne sai, magari il venditore ha deciso che casa sua gli piace, che non se ne vuole più andare. Forse ha letto il nostro nome sulla proposta e non gli suona bene. Magari ha letto il mio blog su Steemit e sa che sto spiattellando tutto sulla blockchain!

(Beh, alla fine credo che la nostra sia una storia comune a tante altre coppie prima di noi. Ma, caro venditore, se sei su Steemit segui il mio profilo e contattami in privato! Potrei decidere di pagare parte dell'anticipo in SBD.)

Arriva una telefonata dopo una decina di giorni da parte dell'agente: Il proprietario ha accettato!

Una liberazione pensate? Magari.

Ora il gioco comincia a farsi duro.

L'Appuntamento con l'Agente Finanziario

Primo passo: definire con il nostro Broker il tipo di mutuo, le modalità, l'importo, il costo della rata... in pratica decidere di che morte dobbiamo morire. Telefoniamo: va bene il giorno X? No. Ok allora il sabato. No, non lavora il sabato. Non si può fare venerdì? Io lavoro. Settimana successiva? Vediamo come sto messo i prossimi giorni.

Lasciamo perdere tutta la parte logistica: diciamo che eravamo impanicati, avevamo appena sganciato un cospicuo assegno e volevamo chiudere il prima possibile. Faccio io un passo indietro: mi prendo un giorno di ferie e ne parliamo faccia a faccia con calma.

• C'è questo pacchetto che è perfetto per voi: è un tasso fisso rinegoziabile a dieci anni. Assicurazione compresa, erogazione in un mese esatto. Che ne dite?

Mia moglie sbianca e prende la parola.

• Scusi ma sarebbe una specie di tasso variabile? No, tanto per capire.
• Beh, non proprio. È più un tasso semi-fisso.

Ora, un po' di contesto: mia moglie rappresenta con orgoglio la tipica tradizione italiana un po' garantista... di quelli che amano la parola "Fisso" in ogni contesto, come Checco Zalone. Basta che il "Fisso" sia avulso da qualunque impedimento contestuale.

Quindi OK a "Posto fisso", "Mutuo a tasso fisso", "Fisso il quadro" ma NO a "Contratto fisso a tutele crescenti", "Stoccafisso" o, per l'appunto "Mutuo a tasso semi-fisso".

Nel frattempo il fastidio nella zona del deretano cominciava ad aumentare, tanto da costringermi ad alzarmi dalla sedia.

Si preannunciava un'altra lunga battaglia...