Veneziani, gran Signori;
Padovani, gran Dotori;
Visentini, magna gati;
Veronesi, tuti mati;
Udinesi, castelani co i cognòmj de Furlani;
Trevisani, pan e tripe;
Rovigòti, baco e pipe;
i Cremaschi fa coioni;
i Bresàn tàia cantoni;
ghe n’é ncora de pì tristi… Bergamaschi brusacristi!
E Belun? Póre Belun, te se proprio de nisun!
From Venezia, great Lords:
From Padua, great Doctors;
From Vicenza, they eat cats;
From Verona, they’re all crazy;
From Udine, castle folk with surnames from Friuli;
From Treviso, bread and tripe;
From Rovigo, wine and smoke;
Those from Cremona are silly;
Those from Brescia cut corners;
There’s even sadder ones...
In Bergamo, they burn gods!
And Belluno? Poor Belluno, you truly don’t belong!
As you may know, Italy is divided into 20 Regions and each region is divided into a varying number of Provinces. Veneto is the region where Venice is located, situated on the north-eastern part of the “Boot”’s cuff, and it’s provinces are Venezia (Venice), Padova (Padua), Verona, Vicenza, Treviso, Rovigo, and Belluno. As an English-speaker you should at least have heard of the the first three from Shakespeare: Venice is the setting for The Merchant of Venice, Padua where The Taming of the Shrew takes place (and the name of the high school from its modern reimagining, 10 Things I Hate About You), and of course fair Verona is where Romeo and Juliet live, love and die.
Udine is a Province of the Friuli - Venezia Giulia Region, which is right in Veneto’s eastern border. Cremona, Brescia, and Bergamo are in Lombardia, which lays to the west of Veneto and is the Region where Milan is located.
Myself, I’m from Padova and this funky little doggerel is rather well known around here. It describes what supposedly used to be the main qualities of people living in each Province. Venezia, Padova, Vicenza, and Verona are the most easily remembered, but that’s supposed to be the full, unabridged version.
In Padova we are great Doctors because that’s the seat of Italy’s second-oldest University (the world’s second or third, depending on when you believe Paris Sorbonne was founded) and, in Italian, every student who graduates University is called a Doctor (not just MDs). Venice has long been extremely rich, so there go Great Lords. Treviso, on the other hand, used to be rather poor, and all they’d eat was “bread and tripe”. Verona used to have two very big and well know asylums. And so on.
Of course, this being #caturday and all, the one city we’re gonna focus on is Vicenza. After the Italian translation, that is.
Come saprete, le Province del Veneto sono Venezia, Padova, Verona, Vicenza, Treviso, Rovigo e Belluno.
Io sono di Padova e da sempre sento citare i recitare questa filastrocca che riassume la “fama” delle diverse province venete e limitrofe. Venezia, Padova, Verona e Vicenza sono, in genere, le più citate e memorabili, ma la versione integrale dovrebbe essere quella più sopra riportata, che si estende anche in parte a Friuli e Lombardia.
I Padovani sono gran Dottori per via del Bo, la seconda Università degli Studi più antica del Paese (e seconda o terza nel mondo, a seconda di quando ritenete sia stata fondata la Sorbonne di Parigi). Venezia è stata, per secoli, estremamente ricca, quindi patria di gran Signori. A Treviso, invece, erano molto più poveri, per cui potevano permettersi solo pane e trippe. Verona, in compenso, era sede di due grandi ed importanti manicomi. E via dicendo.
Ovviamente, però, poiché oggi è #caturday ci concentreremo piuttosto su Vicenza.
Why do they eat cats, in Vicenza? Perché a Vicenza mangiano gatti?
Fuffolino ci aiuta a visualizzare il concetto
It doesn’t seem like there’s one simple explanation for this line, unlike most of the others. Instead, there’s many hypothesis, a few of which do take cat eating literally. Unfortunately, none of these is supported by actual historical proof.
A remote explanation goes back to the 1200s, when members of the most eminent family in Vicenza (the Barbaranos) were nicknamed “Goti” (like the barbaric tribe) or “Gati” (a word very similar to gatti, cats). This still doesn’t explain why the other citizens would eat them.
Later, in 1698, Vicenza fell victim to a virulent plague, which rats helped spread around the city. In order to help, legend has it that Venice sent Vicenza a big shipment of cats, who contributed to fighting the plague by killing the rats. When the worst of the illness had abated, the city had little money, little food, but an abundance of cats and one apparently thing led to another.
An alternative version of this story sports only an invasion of rats, not plague, and when the Venetians sent cats to help they also feasted the people from Vicenza, who had come downriver to unburden them of the animals (which were abundant, in the lagoon). Only after the feast was done did the Venetians tell them that not all the cats that had been given to them were leaving alive.
In another variant, Venice only lent those cats to Vicenza and yet Vicenza never gave them back... nor where those cats ever seen again.
Writer Virginio Scapin tells quite the opposite story. In his version, it’s Venice who needed feline help to combat a rat infestation and asked Vicenza, who had famously many cats prowling it’s streets, for a loan. Yet Vicenza didn’t care enough to help and when the Venetian emissary reached the city with his plea, no cat was to be found anywhere in town.
So either in Vicenza people really ate cats, for a while, or they earned their surname just because cats were such a prominent feature of the city.
Another explanation could be that in the Vicenza dialect “did you eat?” translates to “gatu magnà?”, where gatu (“did you?”) is very similar to gatto (“cat”). Back in the days, Venice used to give people surnames starting with magna- (“eat”) and adding any suffix that had some relevance to the person that was being mocked. From “gatu magnà?” to magnagato the jump seems pretty easy.
There’s even more stories, but less interesting or apparently pertinent. And yet whether or not they do or did eat cats in Vicenza remains a mystery. But just to be sure, remember that if you happen to go to Vicenza don’t eat white meat unless the cook shows you the animal’s head.
A differenza della maggior parte delle altre citazioni, non sembra esserci una spiegazione semplice o univoca al verso su Vicenza. Ci sono, piuttosto, molte congetture, alcune delle quali si riferiscono letteralmente al consumo di carne felina. Purtroppo, nessuna delle versioni più diffuse gode di sufficiente fondamento storico da risultare verosimile.
Una spiegazione remota riporta al
XII secolo, quando i membri della famiglia più in vista di Vicenza (i Barbarano) furono soprannominato “Goti” o “Gati”, presumibilmente per le loro origini barbare. Il che, comunque, non spiega perché gli altri vicentini avrebbero dovuto mangiarseli.
Più tardi, nel 1698, Vicenza cadde vittima di una terribile peste, trasmessa per la maggior parte dai ratti. Per aiutare la città, leggenda narra che Venezia spedì un buon numero di gatti, che contribuirono a debellare la malattia uccidendo i ratti. Quando il peggio era ormai passato, Vicenza si ritrovò con poco cibo, pochi soldi e molti gatti, costringendo le cucine a fare di necessità virtù, ampliando il proprio repertorio.
Una versione alternativa di questa storia presenta solo un’invasione di ratti, non la peste, e quando i veneziani inviarono i gatti in aiuto, prepararono anche un lauto banchetto agli emissari vicentini che li stavano liberando di un po’ di animali (all’epoca molto diffusi in laguna). Solo quando il pasto fu consumato, i veneziani rivelarono che i gatti che partivano non erano gli unici di cui i vicentini li avevano aiutati a liberarsi.
In un’altra versione ancora, Venezia aveva solo prestato i gatti a Vicenza, che però Vicenza non restituì mai... né quei gatti furono mai più rivisti.
Lo scrittore Virginio Scapin, invece, racconta una storia affatto diversa. Nella sua versione era Venezia ad avere bisogno di un aiuto felino per contrastare un’invasione di roditori (pantegane, in effetti) e ad aver chiesto un prestito a Vicenza, in cui in gatti erano numerosi. Ma Vicenza non era troppo interessata ad aiutare e quando arrivò l’emissario veneziano con la sua ambasciata, non si trovo un singolo gatto in tutta la città.
Quindi o i vicentini ad un certo punto della loro storia hanno veramente mangiato gatti o il soprannome è derivato dalla abbondante presenza degli animali in città.
Un’altra spiegazione potrebbe essere che in dialetto vicentino “hai mangiato?” diventa “gatu magnà?” In epoca risalente, Venezia era solita attribuire soprannomi con prefisso “magna-“ ed un suffisso collegato ad una particolare caratteristica del destinatario. Quindi da “gatu magnà?” a magnagato il salto era abbastanza semplice.
Di storie ce ne sarebbero altre ancora, ma meno rilevanti o interessanti. Sta di fatto che ancor oggi non è dato sapere se a Vicenza abbiano mangiato o mangino tutt’ora carne di gatto.
Nel dubbio, se vi capita di passare da Vicenza, ricordatevi di non mangiare carne bianca a meno che il cuoco non vi mostri la testa dell’animale.
Eccolo un Vicentino :). La conoscevo anch'io, stra sentita, ma la versione ristretta... Comunque e purtroppo devo confermare che fino a 30 anni fa su per giù si consumavano gatti nel Vicentino :(. So per certo anche di una trattoria del mio paese, che fu chiusa, perchè servivano carne di gatto al posto del coniglio, molto simile e difficile da distungere una volta cotto...
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Bello Fuffolino nel forno! Chissà cosa nasconde in fondo questa filastrocca...
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Post peculiare per il caturday :D comunque bel forno e bel fuffolotto, quando la mia palla di pelo combina qualche marachella minaccio di ficcarlo in casseruola ma non ha un gran successo educativo...
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Ahahah! Sì, noi li minacciamo di portarli direttamente a Vicenza ma credo non abbiano familiarità con questa filastrocca 😝 In compenso amano molto il frigo...
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Interessante e divertente!
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Anche a me i vecchi di casa raccontavano che era stranoto che a Vicenza fosse tradizione mangiare gatti. Io le mie le minaccio sempre di abbandonarle una settimana a fare la cura del cassonetto, per avere gusti meno esclusivi. Anch’io resto inascoltata 😻
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E io che ho passato mezza vita a chiedere lumi su questa leggenda (?), sentendomi dire che erano tutte boiate. Povero Fuffolino Gia pronto nel forno! Ahahha
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Qualcosa sicuramente c’è perché bene o male tutte le rime della filastrocca hanno un senso, quindi non ci sarebbe stato motivo di inventarsi qualcosa di balzano solo per Vicenza. Ma vai ormai a capire cosa 😂
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Spassosissimo articolo! E' proprio vero che siamo fatti un po' strani..vogliamo parlare del friuli venezia giulia? Vai a dire a un Triestino che è un friulano e ti sputa in un occhio, il pordenonese è Veneto, il goriziano è slavo..resta Udine.. e però pure la carnia si dissocia e vuole la sua parte XD (no pun intended par Furlans)
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Assolutamente! Infatti per non sbagliare in un altro post ho definito mio moroso direttamente triestino... guai a dargli del furlán... e non dimentichiamoci i bisiachi... 😂😂
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Hahah la bisiaccaria! E se vogliamo pure la bassa friulana (Palazzolo, Latisana, Lignano) non é mica Udine! 😂😂😂
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Upvoted ;)
This is my lattest post.
https://steemit.com/life/@vicky-vick/my-daily-ritual-in-the-morning
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@originalworks
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Cats walk on their toes.
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