CC BY 2.0 – Marco Verch for Flickr
Un saluto a tutti,
Le belle notizie non sono mai troppe e quando si parla di beneficienza, questo concetto assume maggiore valore.
Già in passato, in uno dei miei articoli, vi avevo raccontato di come una grande associazione come l’UNICEF aveva pensato alle criptovalute e alla blockchain come metodo per stimolare la gente a donare.
Oggi sono qui a parlarvi invece della bellissima iniziativa di uno dei colossi nel settore degli exchange di criptovalute, cioè BINANCE. Tutti conosciamo questo exchange in quanto è il più importante al mondo, alla luce del volume giornaliero di scambi che supera quota 800 milioni di dollari.
Di sicuro quella di cui sto parlarvi è la notizia del momento, visto che ne parlano praticamente tutte le maggiori testate che si occupano di criptovalute, ma volevo comunque scrivere anche il mio punto di vista, alla luce del fatto che il tema delle “donazioni” è particolarmente sentito dal sottoscritto.
Public Domain Image - Wikimedia
La notizia.
Binance ha annunciato che devolverà in beneficienza le commissioni iniziali che una nuova criptovaluta deve sostenere per essere listata nel proprio exchange.
Detta così, per molti, soprattutto i meno addentrati nella materia, può risultare una notizia di difficile comprensione quindi bisognerebbe fare un passo indietro per spiegare cosa siano queste commissioni.
Ogni exchange ha una lista di criptovalute che vengono quotate e l’inserimento in questa lista delle varie monete virtuali non è affatto automatico. Infatti ogni nuovo inserimento deve essere vagliato in maniera accurata per evitare che criptovalute legate a progetti poco chiari o truffaldini (le cosiddette “shitcoin”) vengano proposte ai propri clienti.
Per scoraggiare che le shitcoin gli sviluppatori di una criptovaluta che ambisce ad essere listata, viene anche richiesta una commissione per entrare nelle quotazioni dell’exchange e qui ritorniamo all’oggetto di questo mio articolo.
Binance ha deciso di devolvere tali commissioni ad alcune Associazioni Benefiche introducendo anche la novità che non ci sarà più una tariffa minima da corrispondere, facendo leva solo sul buon cuore degli sviluppatori.
In ogni caso l’entità della donazione non pregiudicherà gli standard qualitativi nella fase di analisi che permette l’accesso a Binance da parte di una criptovaluta. Questo stando alle dichiarazioni del CEO (Chief Executive Officer) Changpeng Zhao, che si è anche augurato di aver fatto da apripista per una nuova fase che potrebbe essere da esempio per gli altri.
Ecco uno stralcio del comunicato ufficiale apparso sul sito di Binance (al quale potrete accedere integralmente QUI):
Binance will make a change to our listing fee policy. Starting immediately, and going forward, we will make all listing fees transparent and donate 100% of them to charity. Project teams will still propose the number they would like to provide for a “listing fee,” or now more appropriately called a “donation.”
Binance will not dictate a number, nor is there a minimum required listing fee. […]
[…] Binance will continue to use the same high standard for the listing review process. A large donation does not guarantee or in any way influence the outcome of our listing review process.
Certo c’è da notare che questa decisione appare quanto mai tempestiva, dopo le polemiche che avevano rischiato di minare la reputazione di Binance.
Infatti delle ombre erano state gettate nel processo di selezione delle nuove criptovalute da introdurre nell’exchange, collegate alle presunte enormi cifre richieste agli sviluppatori delle nuove valute virtuali per completare lo stesso processo.
Addirittura ad Agosto ci fu’ un vero e proprio caso con il fondatore del servizio blockchain Expanse, che tramite social network aveva pubblicato delle presunte prove di una richiesta di una commissione di ben 400 BTC da parte di un membro del team di Binance per il supporto di un token.
Caso che si sgonfiò dopo che lo stesso CEO Changpeng Zhao era intervenuto a dichiarare come quelle prove fossero un falso e che a stabilire se un token sarebbe stato supportato da Binance ci sarebbe stato soltanto un criterio, cioè la reale qualità dell’asset. Questo per tutelare i clienti dell’exchange.
Queste furono le sue parole:
“…[The] Question is not ‘how much does Binance charge to list?’ but ‘is my coin good enough?’ It’s not the fee, it’s your project! Focus on your own project!”
...abbastanza eloquenti, aggiungo io.
CC0 Creative commons - Pixabay
Si apre dunque una nuova fase per il mondo degli exchange, che guardano alla beneficienza per dare un senso di umanità alla propria immagine.
C’è da dire che quello a cui Binance intende rinunciare sono solo le briciole di una torta ben più grande, rappresentata dai guadagni milionari che realizza nel corso delle settimane.
Apprezzo molto l’iniziativa, non dico il contrario.. perché almeno nel tentativo di sedare delle accuse che puntavano a minare la credibilità dell’exchange, si è scelta una direzione eticamente e umanamente importante.
E’ altrettanto importante che Changpeng Zhao abbia sottolineato in un suo post su twitter, che questa decisione non pregiudicherà in nessun modo gli standard qualitativi di cui Binance si è sempre fregiato, in quanto l’entità della donazione in beneficienza non rappresenterà un criterio di valutazione.
Capisco questo intervento del CEO di Binance, perché un exchange vive, sopravvive e prospera solo grazie ai suoi clienti e quindi tutelarli contro le Shitcoin deve essere una prerogativa irrinunciabile.
Adesso la mia curiosità si focalizzerà su quanti, nel tentativo di apparire altrettanto “umani” agli occhi dei clienti, seguiranno l’esempio di Binance.
Un saluto, Carlo
Fonte notizia: cointelegraph.com
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