Appare opportuno, dopo circa due giorni di test incessanti, rendere noto quali siano le effettive risultanze del contributo a fondo perduto.
Cercherò di limitarmi, nonostante non sia sempre semplice, ad un'analisi prettamente tecnica che denoti il dato matematico inopinabile.
Partiamo subito affermando con estrema chiarezza, senza nessuna possibilità di fraintendimento, quanto segue:
- 71 sono i casi affrontati (sono consapevole siano pochi ma stiamo parlando di un piccolo studio);
- 31 gli aventi diritto - pari al 43,66%;
- 14 percepiscono il minimo - pari al 19,71% del totale e al 45,16% degli avente diritto.
Con limpidità quindi possiamo affermare che:
- Il sostegno è molto peggiore del ristoro (nonostante sfrutti lo scostamento di bilancio dedicato, almeno concettualmente, ai ristori per le attività che hanno subito restrizioni nei mesi di novembre e dicembre);
- La media mensile dei ricavi è penalizzante, rispetto al dato puro (perdita espressamente calcolata sui mesi di restrizione),
- un grande quantità di soggetti, oltre il 56%, non verrà ristorata;
- un'altra fetta, pari quasi al 18%, verrà ristorata con il contributo minimo.
Questa manovra, in sostanza (e a mio avviso), è del tutto inadeguata per poter permettere, anche solo, di sperare di apportare l'aiuto necessario all'attuale tracollo del comparto imprenditoriale nazionale.
Questa situazione, già sufficientemente preoccupante, è ad oggi mitigata dal blocco dei licenziamenti.
Intanto si avvicina la scadenza dei dichiarativi; in essa saremo chiamati a riportare crediti di imposta, valutare casi di non applicazione ISA, svolgere il nostro normale lavoro e spiegare, tristemente, alle persone che sono in questa situazione che, forse, avranno qualcosa da pagare.
Autore: Emiliano Giuseppe Pratici
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Si 😂
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