Ciao Steemians!
Prendete un documentario con luoghi ed immagini spettacolari, aggiungeteci le testimonianze di ex astronauti e mettete a fare da voce narrante Will Smith, un mix esplosivo che riesce ad ottenere un risultato quasi fenomenale.
Quando andavo a scuola pensavo di più a giocare che a studiare, crescendo però ho sentito la necessità di imparare le nozioni fondamentali per accrescere la mia conoscenza. Se all'epoca i professori ogni tanto ci avessero fatto vedere documentari simili, probabilmente la mia passione per lo studio sarebbe stata maggiore, invece ci è toccato sorbirsi noiose lezioni di lunghe ed interminabili ore, seduti su una sedia davanti ad un banco senza poterci muovere di un millimetro.
Di One Strange Rock: Pianeta terra, me ne parlò un amico tempo fa, ma come spesso mi accade quando chiacchero, non mi ricordai di segnarmelo da qualche parte.
Così, quasi per caso, pochi giorni fa, cercando qualcosa da guardare su Netflix, mi è partito in automatico un trailer con uno scenario dai colori stupendi, ambientato in quello che sembrava essere un paradiso terrestre con tanti bei laghetti gialli ed il terreno cosparso di coralli. Quel posto in realtà é Dallol, che si trova in Ethiopia.
In quel luogo non esiste praticamente alcuna forma di vita, l'acqua è tossica e colma d'acido, l'unica forma di vita al suo interno sono i batteri che vivono sopra i metalli pesanti, i quali senza ossigeno non avrebbero energia sufficiente per crescere più della testa di uno spillo. Praticamente tutto il contrario di quello che avevo immaginato vedendo il trailer.
Poco dopo ci si sposta a Danakil, nell'Africa dell'est, in un deserto di sale. Qui intervengono gli astronauti, a raccontare di come dallo spazio si vedano le tempeste di sabbia invadere il cielo sopra gli oceani, quasi inimmaginabile che i granelli li attraversino per migliaia di chilometri arrivando a nutrire la vegetazione della foresta Amazzonica fino al Brasile, un fertilizzante naturale aiuta le piante a crescere.
Le piante della foresta più grande della terra, come tutte, producono ossigeno e nonostante la grande quantità da loro prodotta serve soltanto per il fabbisogno degli esseri viventi che la popolano. Esse dissolvono nell'aria la stessa acqua che assorbono dai fiumi creando sopra di sé una vero e proprio fiume di vapore che si propaga nel cielo, arrivando a raggiungere dimensioni immense.
Il suo percorso attraversa stati interi, arrivando ad infrangersi sulle Ande Peruviane, riuscendo a creare delle minuscole particelle chiamate Diatomee, le quali regalano il 50% dell'ossigeno che le creature terrestri consumano durante la loro vita, esse vivono nell'acqua.
Una percentuale enorme che viene creata da esseri invisibili all'occhio umano, i quali si manifestano nell'ecosistema terrestre e lo sostengono regalandogli e regalandoci vita, per ogni respiro su due dobbiamo ringraziare soltanto loro.
A Svalbard, Norvegia, immensi iceberg perdono pezzi di ghiaccio sprofondando nell'acqua, questo processo scatena una reazione chimica che diventa una vera e propria mamma dal cielo per le diatomee, esse se ne cibano nel maggior modo possibile perché sarà l'unico pasto che faranno durante la loro vita.
I mari e gli Oceani sono formati d'acqua, questa durante migliaia di anni si prosciuga e diventa deserto di sale, quest'ultimo non é che il guscio delle diatomee, il quale nutrirà successivamente le piante dell'Amazonia.
Il cerchio della natura si chiude in un affascinante viaggio che ci porta in giro per tutto il mondo. Fantascienza vedere le diatomee colorare gli Oceani di un intensissimo blu e invaderlo quasi completamente.
Nonostante la popolazione mondiale cresca di giorno in giorno e l'ossigeno sia sempre lo stesso, questo non ci manca mai.
Il viaggio si espande fino ad arrivare alla Rinconada, nuovamente in Perù, dove 25.000 persone vivono con pochissimo ossigeno soltanto per cercare fortuna alla ricerca dell'oro, 5.100 metri sopra il livello del mare, più su non sarebbe possibile vivere. Questo per dimostrare fin dove possano spingersi gli umani per cercare fortuna, arrivando a rinunciare addirittura alla propria salute.
Migliaia di Buddisti pregano per l'equilibrio della terra, una volta l'anno in un tempio fatto da milioni di Buddha che si trova a Pathum Thani, in Tahilandia, si tiene la festa di Magha Puja dove 100.000 candele accese da ognuno dei partecipanti si accendono in onore delle forme di vita del pianeta interconnesse tra loro.
Un omaggio alla natura, alla quale dovremmo porre maggiore rispetto e attenzione, con le nostre azioni spesso la danneggiamo senza neanche rendercene conto e facendolo i primi a rimetterci siamo proprio noi.
Interesting!
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😃🤗✌️
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Good post
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Thanks!
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