🇮🇹
Una delle cose che ho riscontrato durante questo ultimo viaggio e' la voglia di molti, non di tutti, di lasciare il paese per giocarsi l'avventura all'exterior.
“Ya tengo el pasaje” e' il mantra piu' in voga in questo periodo
storico difficile e di non facile interpretazione.
Del resto il matazones di gente che affronta ore, giorni, di code per avere il passaporto in tutte le citta' e' sinonimo chiaro di volersene andare.
Sui passaporti neanche noi italiani scherziamo, ho avuto on line appuntamento per il 12 settembre in questura per rifarlo, appuntamento preso a marzo, spero sempre di trovare un sistema di farlo prima.
Si svendono appartamenti, auto, moto, beni, tutto cio' che puo' fare cassa anche perche' se il patrocinatore negli Stati Uniti ci mette del suo non lo fa certo pro bono.
Questo nella maggior parte dei casi.
Se ne vanno persone di differenti ceti sociali, una signora che a Tunas faceva la panettiera ora lavora in Florida in un mercato, per dividere le spese vivono in 13 in un appartamento.
Diverse amiche se ne sono andate, chi in Serbia, chi in Usa, chi in Australia, chi in Bulgaria ovunque pur di provare a giocarsela.
Dietro a queste partenze non c'e' uno straccio di ideologia, chi invoca l'asilo politico e' perche' non aveva i mezzi economici per uscire dal paese legalmente.
Passando da paesi terzi ci vogliono oggi, per entrare nelle terre confederate non meno di 15 mila dollari, non tutti possono permetterselo o hanno un patrocinatore che si fa avanti.
Per questa ragione c'e' ancora chi parte in balsa, col rischio sia di riempire la panza a los tibutones che di venire rimandato indietro dalla guardia costiera statunitense se viene pescato col pie' mojado, succede molto piu' spesso di quello che si pensa.
Los barrios si svuotano di giovani e questa e' la perdita maggiore per l'isola, se ne vanno ragazzi con competenze specifiche in ambito informatico e gestionale che sarebbero utilissimi al paese, ma lavorare per 3000 pesos al mese, se va bene, non consente di vivere, neanche di sopravvivere.
Come dicono spesso, non e' il salario che e' basso ma il mese che e' largo, se un mese fosse di 3 giorni non ci sarebbero problemi.
Il boss della famiglia, in pensione, e' stato contattato dal Minint per tornare a lavorare, in questo modo oltre alla pensione avrebbe un salario piu' tutti i vantaggi che lavorare in quel settore puo' regalare, stanno facendo le investigazioni, credo sia questione di giorni e si va ad incorporare.
Il fatto che un settore cosi' delicato ricorra a gente di quella eta' e' la dimostrazione che si stanno aprendo falle importanti negli uffici e nei posti di lavoro dovute alla partenza di molti.
Chi parte chiede solamente di poter lavorare e di vivere, anche con qualche tribolazione, col denaro guadagnato cosa che, ad oggi, a Cuba e' impossibile.
La libreta e' ancora la vecchia, desueta ma apprezzata ancora di salvezza.
Col pane a 300/350 pesos (10 panini) il panino che viene dato a testa al giorno e' fondamentale, cosi' come la dotazione mensile di pomo de aceite, le due confezioni di salciccia, il pollo (quando lo danno) il
detergente, le sigarette, la leche per i bambini fino a 7 anni, il caffe', il sale, lo zucchero e via discorrendo.
Si affrontano code draconiane per puntare il proprio numero poi altre per ritirare il prodotto.
Oramai le code vere non sono quelle davanti alle tiendas in MLC ma quelle per i prodotti della libreta, quando sono disponibili.
Se passi le giornate a fare code diventa anche difficile lavorare se non si ha qualcuno che fa la coda per te.
Devo dire che negli ultimi giorni la situazione riguardante i prodotti di libreta mi era sembrata un pochino migliorata.
In qualche modo questo esodo verso l'exterior si dovra' esaurire altrimenti l'isola rischia di diventare un paese per vecchi, visto che i giovani ma anche i 40 enni appena hanno una occasione per andare la colgono al volo.
Vedremo nei prossimi mesi ed anni come si evolveranno le situazioni.
🇬🇧
One of the things I noticed during this last trip is the desire of many, not all, to leave the country to play the adventure outdoors.
“Ya tengo el pasaje” is the most popular mantra these days
difficult history and not easy to interpret.
After all, the matazones of people who face hours, days, of queues to get passports in all cities is a clear synonym of wanting to leave.
We Italians aren't joking about passports either, I had an online appointment for 12 September at the police station to do it again, an appointment made in March, I always hope to find a way to do it sooner.
Apartments, cars, motorcycles, goods, everything that can raise money are sold off, also because if the attorney in the United States puts his money into it, he certainly doesn't do it pro bono.
This is in most cases.
People from different walks of life are leaving, a lady who used to be a baker in Tunas now works in a market in Florida, 13 of them live in an apartment to share the expenses.
Several friends have left, some in Serbia, some in the USA, some in Australia, some in Bulgaria anywhere to try to play it.
Behind these departures there is not a shred of ideology, those who ask for political asylum are because they did not have the economic means to leave the country legally.
Passing through third countries, today it takes no less than 15,000 dollars to enter Confederate lands, not everyone can afford it or has a sponsor who comes forward.
For this reason there are still those who start with balsa, with the risk of both filling their bellies in los tibutones and being sent back by the US coast guard if they are fished with pie' mojado, it happens much more often than one thinks .
The barrios are empty of young people and this is the biggest loss for the island, kids with specific IT and management skills are leaving who would be very useful to the country, but working for 3,000 pesos a month, if it goes well, does not allow to live, not even to survive.
As they often say, it is not the salary that is low but the month that is large, if a month were 3 days there would be no problems.
The retired boss of the family was contacted by Minint to return to work, in this way, in addition to the pension, he would have a salary plus all the advantages that working in that sector can offer, investigations are being carried out, I think it is a question of days and you go to incorporate.
The fact that such a delicate sector makes use of people of that age is proof that major gaps are opening in the offices and workplaces due to the departure of many.
Those who leave only ask to be able to work and live, even with some tribulations, with the money earned, something that is impossible in Cuba today.
The libreta is still the old, obsolete but appreciated lifeline.
With bread at 300/350 pesos (10 sandwiches) the sandwich that is given to each person a day is essential, as is the monthly endowment of pomo de aceite, the two packs of sausage, the chicken (when they are given) the
detergent, cigarettes, leche for children up to 7 years, coffee, salt, sugar and so on.
You face draconian queues to point your number then others to withdraw the product.
By now the real queues are not those in front of the MLC tiendas but those for the libreta products, when they are available.
If you spend your days queuing, it becomes even difficult to work if you don't have someone queuing for you.
I must say that in the last few days the situation regarding libreta products seemed to me to have improved a little.
Somehow this exodus towards the exterior will have to end otherwise the island runs the risk of becoming a country for old people, given that young people but also 40-year-olds seize it as soon as they have an opportunity to go.
We will see in the coming months and years how situations will evolve.
"Come dicono spesso, non e' il salario che e' basso ma il mese che e' largo, se un mese fosse di 3 giorni non ci sarebbero problemi." Dispiace che la situazione attuale è ancora al limite della sopravvivenza umana, ma le restrizioni economiche ancora senso nel 2023? Saluti by @kork75
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Gli USA hanno buone relazioni diplomatiche col Vietnam dove morirono 52 mila americani.
Ma a Cuba c'è ancora l'embargo....
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