🇮🇹
A distanza di 5 anni ripropongo il pezzo che scrissi sul mio blog dopo l'omicidio di Raffaele a Las Tunas.
La versione ufficiale parla di omicidio a seguito di rapina, direi di lasciarla cosi', anche se le cose proprio cosi' non sono andate...
Dico solo che Raffaele viveva della sua pensioncina, era residente quindi non aveva ragione di tenere grandi soldi in casa...cosa volevi rapinare?
Non entro neanche nel merito della cazzata dello smembramento del corpo perche’ non vale neanche la pena entrarci, le cose o si sanno o e' meglio tacere.
Gli hanno tagliato la gola, stop.
Autunno dell'anno 2000, Torino.
Non avevo ancora messo piede a Cuba, mia madre mi pare ci fosse gia' stata un paio di volte per questioni politiche.
Avevo una palestra in via Lagrange con un paio di soci, facevo il turno fino alle 17 poi tenevo corsi di musicali in altre palestre, pagavano davvero bene, tiravo su un secondo stipendio con 2 o al massimo 3 corsi ogni sera.
In una palestra in Corso Traiano vidi questo strano tizio con addosso una maglietta con la bandiera cubana.
Gli chiesi se conosceva Cuba ; “Ma io vivo a Cuba” mi rispose.
Ci scambiammo i numeri di telefono, mi disse che quando avessi deciso di visitare l'isola mi avrebbe dato una mano per capirla meglio.
Non so di cosa vivesse, non aveva la pensione che sarebbe arrivata anni dopo e di cifra modesta; credo che o avesse vinto dei soldi a una riffa nostrana oppure aveva venduto un camion, francamente non ricordo.
A dicembre dello stesso anno mi prendo una settimana di ferie e parto per Holguin, non avevo idea di dove cazzo fosse Las Tunas.
Mi venne a prendere all'aeroporto con la sua novia dell'epoca ed un'amica che scarico' con me davanti alla casa de renta di Glennys di cui fui il secondo cliente, aveva appena aperto.
Raffaele aveva messo su una bella casetta con la tipa dell'epoca, con un patio fatto a giardino che lui curava personalmente.
In quegli anni Cuba era il giardino dell'Eden, chi c'e' stato sa di cosa parlo, mi aiuto' a capirla un po' meglio, mi diede buoni consigli che pero' lui poi non applico' nella sua vita.
Dopo un paio di vacanze Tunere ne feci un paio a La Habana, un paio a Santiago, una a Cienfuegos.
Tornai in citta' dopo 3 anni, si era separato perdendo tutto ed era andato a vivere con un'altra fanciulla in un buco a La Victoria, un postaccio molto ma molto a lo cubano.
Ci frequentammo ma lui era davvero diventato troppo “cubano” per cio' che allora io cercavo, erano gli anni della disco che andava a mille, delle nottate infinite, delle mattine in cui non sapevi come la tipa era finita nel tuo letto e soprattutto chi cazzo era...
Prendemmo strade differenti, se capitava un saluto, quattro parole.
La seconda moglie era un'artista del vetro, con delle scaglie colorate faceva quadri e composizioni, lui imparo' e divenne a sua volta un'artista apprezzato.
Fece mostre a Tunas, Ciego de Avila e La Habana, coloro' coi suoi vetrini un'intera stanza del Hotel Las Tunas ed il suo carro che in citta' era leggenda.
In questi ultimi anni era andato a vivere a Rio Potrero, un posto appena fuori citta' non esattamente consigliabile, la prima delle due ragazze a cui feci l'invito, Ave, veniva da li', conosco quelle zone.
Era una brava persona Raffaele, si faceva i cazzi suoi, non dava troppa confidenza, non si metteva in nessun chisme, in nulla.
In realta' pochi lo conoscevano davvero.
Aveva figli in Italia, nessuno si e' presentato a Cuba dopo l'omicidio.
Ne aveva altri due a Cuba, una bambina che era la luce dei suoi occhi e un diciassettenne con cui i rapporti erano, per usare un eufemismo, complicati.
Gli assassini, tutti catturati, sono piu' o meno della stessa eta' del figlio.
A Las Tunas non c'era posto nelle celle frigorifere cosi' lo hanno portato a Manzanillo, mercoledi' scorso dovevano riportarlo in citta' per le 16, sono passato un paio di volte al velorio per vedere se era arrivato, c'erano tanti italiani che, almeno per un giorno, si sono ritrovati uniti nel nome di Raffaele.
Da Manzanillo lo hanno portato in ospedale a Tunas, la dottora ha stilato il certificato di morte, poi per un ora lo hanno lasciato al velorio.
Quindi se lo sono ripreso e lo hanno portato a Holguin per cremarlo, a Tunas non c'e' il forno apposito.
A notte fonda lo hanno riportato a Tunas.
Sono passato al velorio giovedi' mattina prima di andare in palestra e lui era li'....dentro un'anfora.
Tutto intorno i suoi quadri, la sua passione di questi lunghi anni cubani.
Aveva detto ai vicini che, quando sarebbe giunto il momento, avrebbe
voluto....restare a Cuba, evidentemente in quel paese non servono papeles o cose simili per rispettare una volonta'.
In tarda mattinata di giovedi' hanno fatto il funerale al cimitero, non sono credente e non era il caso di andare.
Lo avevo gia' salutato.
Ciao Rafa, e' stato un privilegio conoscerti.
🇬🇧
5 years later, I propose again the piece I wrote on my blog after Raffaele's murder in Las Tunas.
The official version talks about murder following a robbery, I'd say leave it like that, even if things didn't exactly go that way...
I'm just saying that Raffaele lived on his pension, he was a resident so he had no reason to keep big money in the house... what did you want to rob?
I won't even go into the merits of the body dismemberment bullshit because it's not even worth going into, things are either known or it's better to keep quiet.
They cut his throat, stop.
Autumn of the year 2000, Turin.
I hadn't set foot in Cuba yet, I think my mother had already been there a couple of times for political reasons.
I had a gym in via Lagrange with a couple of partners, I worked the shift until 5pm then held music courses in other gyms, they paid really well, I earned a second salary with 2 or at most 3 courses every evening.
In a gym in Corso Traiano I saw this strange guy wearing a t-shirt with the Cuban flag.
I asked him if he knew Cuba; “But I live in Cuba” he replied.
We exchanged telephone numbers, he told me that when I decided to visit the island he would give me a hand to understand it better.
I don't know what he lived on, he didn't have the modest pension that would arrive years later; I think he or she had won some money in a local raffle or had sold a truck, frankly I don't remember.
In December of the same year I took a week off and left for Holguin, I had no idea where the fuck Las Tunas was.
He picked me up at the airport with his new car of the time and a friend who I dropped off with me in front of Glennys' casa de renta of which I was the second customer, it had just opened.
Raffaele had set up a beautiful little house with the girl of the time, with a patio made into a garden that he took care of personally.
In those years Cuba was the Garden of Eden, anyone who has been there knows what I'm talking about, he helped me understand it a little better, he gave me good advice which however he didn't apply in his life.
After a couple of Tunere holidays I took a couple in Havana, a couple in Santiago, one in Cienfuegos.
I returned to the city after 3 years, he had separated, losing everything and had gone to live with another girl in a hole in La Victoria, a very, very Cuban place.
We dated but he had really become too "Cuban" for what I was looking for at the time, it was the years of disco that was going strong, of endless nights, of mornings in which you didn't know how the girl ended up in your bed and above all who damn it was...
We took different paths, if a greeting happened, four words.
The second wife was a glass artist, with colored flakes she made paintings and compositions, he learned and in turn became an appreciated artist.
He made exhibitions in Tunas, Ciego de Avila and La Habana, those 'with him showcased an entire room of the Hotel Las Tunas and his wagon which was legend in the city.
In recent years he had gone to live in Rio Potrero, a place just outside the city, not exactly advisable, the first of the two girls I invited, Ave, came from there, I know those areas.
Raffaele was a good person, he didn't care about him, he didn't give too much confidence, he didn't get involved in any chisme, in anything.
In reality, few really knew him.
He had children in Italy, none showed up in Cuba after the murder.
He had two others in Cuba, a little girl who was the apple of his eye and a seventeen-year-old with whom relationships were, to put it mildly, complicated.
The killers, all captured, are more or less the same age as his son.
In Las Tunas there was no room in the cold storage rooms so they took him to Manzanillo, last Wednesday they had to bring him back to the city by 4pm, I stopped by the velorio a couple of times to see if he had arrived, there were a lot of Italians who, at least for one day, found themselves united in the name of Raffaele.
From Manzanillo they took him to the hospital in Tunas, the doctor drew up the death certificate, then they left him lying there for an hour.
So they took him back and took him to Holguin to cremate him, in Tunas there is no special oven.
Late at night they took him back to Tunas.
I stopped by the velorio Thursday morning before going to the gym and there he was....in an amphora.
All around are his paintings, his passion from these long Cuban years.
He had told the neighbors that when the time came, he would
wanted...to stay in Cuba, evidently in that country you don't need papeles or similar things to respect a will.
Late Thursday morning they had the funeral at the cemetery, I'm not a believer and it wasn't the right time to go.
I had already greeted him.
Hi Rafa, it was a privilege meeting you.
🇪🇦🇨🇺
5 años después, vuelvo a proponer el artículo que escribí en mi blog tras el asesinato de Raffaele en Las Tunas.
La versión oficial habla de un asesinato tras un robo, yo diría que lo dejéis así, aunque las cosas no hayan sido exactamente así...
Sólo digo que Raffaele vivía de su pensión, era residente así que no tenía por qué guardar grandes cantidades de dinero en casa... ¿qué querías robar?
Ni siquiera entraré en los méritos de la mierda del desmembramiento porque ni siquiera vale la pena entrar, o se saben las cosas o es mejor callar.
Le cortan el cuello, para.
Otoño del año 2000, Turín.
Yo aún no había puesto un pie en Cuba, creo que mi madre ya había estado un par de veces por motivos políticos.
Tenía un gimnasio en via Lagrange con un par de socios, trabajaba en turnos hasta las cinco de la tarde y luego hacía cursos de música en otros gimnasios, pagaban muy bien, ganaba un segundo salario con 2 o como máximo 3 cursos cada noche.
En un gimnasio de Corso Traiano vi a este tipo extraño con una camiseta con la bandera cubana.
Le pregunté si conocía Cuba; “Pero vivo en Cuba”, respondió.
Intercambiamos números de teléfono, me dijo que cuando decidiera visitar la isla me echaría una mano para entenderla mejor.
No sé de qué vivía, no tenía la modesta pensión que le llegaría años después; Creo que o ganó algo de dinero en una rifa local o vendió una camioneta, francamente no lo recuerdo.
En diciembre del mismo año me tomé una semana libre y me fui a Holguín, no tenía idea de dónde carajo estaba Las Tunas.
Me recogió en el aeropuerto con su auto nuevo de la época y un amigo que me dejó frente a la casa de alquiler de Glennys de la cual yo era el segundo cliente, acababa de abrir.
Raffaele había montado con la chica de la época una preciosa casita, con un patio convertido en jardín que cuidaba personalmente.
En esos años Cuba era el Jardín del Edén, cualquiera que haya estado allí sabe de lo que hablo, me ayudó a entenderlo un poco mejor, me dio buenos consejos que sin embargo no aplicó en su vida.
Después de un par de vacaciones en Tunere, llevé un par a La Habana, un par a Santiago y uno a Cienfuegos.
Regresé a la ciudad después de 3 años, él se había separado, lo había perdido todo y se había ido a vivir con otra chica a un hoyo en La Victoria, un lugar muy, muy cubano.
Salimos pero realmente se había vuelto demasiado "cubano" para lo que yo buscaba en ese momento, eran los años de discoteca que iban fuerte, de noches interminables, de mañanas en las que no sabías cómo terminaba la chica. en tu cama y sobre todo quien carajo fue...
Tomamos caminos diferentes, si sucediera un saludo, cuatro palabras.
La segunda esposa era artista del vidrio, hacía cuadros y composiciones con lascas de colores, él aprendió y a su vez se convirtió en un artista apreciado.
Realizó exposiciones en Tunas, Ciego de Ávila y La Habana, coloreó con sus toboganes y su carro, legendario en la ciudad, una sala entera del Hotel Las Tunas.
En los últimos años se había ido a vivir a Río Potrero, un lugar a las afueras de la ciudad no precisamente recomendable, de allí venía la primera de las dos chicas que invité, Ave, conozco esas zonas.
Raffaele era una buena persona, se ocupaba de sus asuntos, no daba demasiada confianza, no se involucraba en ningún chisme, en nada.
En realidad, pocos lo conocían realmente.
Tuvo hijos en Italia, ninguno apareció en Cuba después del asesinato.
Tenía otros dos en Cuba, una niña que era la niña de sus ojos y un chico de diecisiete años con quien las relaciones eran, por decirlo suavemente, complicadas.
Los asesinos, todos capturados, tienen más o menos la misma edad que su hijo.
En Las Tunas no había lugar en los cuartos frigoríficos así que lo llevaron a Manzanillo, el miércoles pasado lo tuvieron que traer de regreso a la ciudad a las 4 de la tarde, pasé un par de veces por el velorio para ver si había llegado, allí Fueron muchos los italianos que, al menos por un día, se encontraron unidos en nombre de Raffaele.
Desde Manzanillo lo llevaron al hospital de Tunas, el médico le levantó el acta de defunción, luego lo dejaron tirado allí durante una hora.
Entonces lo llevaron de regreso y lo llevaron a Holguín para cremarlo, en Tunas no hay un horno especial.
Ya entrada la noche lo llevaron de regreso a Tunas.
Pasé por el velorio el jueves por la mañana antes de ir al gimnasio y allí estaba... en un ánfora.
En torno a sus cuadros, su pasión de estos largos años cubanos.
Les había dicho a los vecinos que cuando llegara el momento,
quería...quedarse en Cuba, evidentemente en ese país no se necesitan papeles o cosas similares para respetar un testamento.
El jueves por la mañana tuvieron el funeral en el cementerio, no soy creyente y no era el momento adecuado para ir.
Ya lo había saludado.
Hola Rafa, fue un privilegio conocerte.
Dal tuo scritto si vede che ne conservi un bel ricordo del tuo amico. Deve essere stato un uomo complesso e affascinante, con una personalità sfaccettata e ricca di contrasti...
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Una storiaccia strana per Cuba
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Oh no! Sono sicuro che fosse un brav'uomo. Veicolo meraviglioso e storia commovente
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Era un brav'uomo
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Riposi in pace
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Riposi in pace 🙏
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