🇮🇹
Il pezzo di oggi e' tratto dal mio secondo libro, parla di un vecchio amico che non c'e' piu'.
Erano i primi anni del nuovo secolo ed i miei primi anni a Cuba, precisamente a Las Tunas, el balcon sull'oriente cubano
Anni in cui le cose cambiavano da un giorno all'altro ed occorreva adattarsi e trovare rapidamente delle contromisure per riuscire a godersi al meglio le vacanze.
Vacanze che, per inciso, quasi 20 anni fa costavano quasi piu' di quelle attuali, ma era un'altra Cuba e forse anche il sottoscritto affrontava le cose in modo differente rispetto ai tempi attuali.
Buona lettura.
RAMON
Ramon se ne è andato, i primi giorni di un gennaio qualunque, stroncato da una lurida leucemia con cui combatteva orgogliosamente da 2 anni.
Ramon era il proprietario della casa non legale dove ho soggiornato per 2 anni nel 2004/2005, periodo in cui a Las Tunas, nelle case de renta legali, se non eri sposato, non potevi portare nessuno.
Lo conobbi alla piscina dell'hotel una domenica, il giorno preciso in cui iniziavano quei 2 anni di
pentecoste.
Ero al sole con un amico chioggiotto, discutevamo fra dinoi sul come affrontare quella scomoda situazione.
Al momento la soluzione più logica ci sembrava quella
di prendere un’ unica casa per tutti e due, dividendo la spesa, per poi andare a divertirci in case “alternative”.
Si avvicinò a noi, con quella faccia da bandito e i non
molti denti in bocca.
Sul suo tavolo giacevano non meno di una ventina di lattine di Bucanero defunte.
Si presento’, ci chiese se eravamo interessati ad andare a vedere casa sua, aveva un paio di camere libere.
Ovviamente illegali.
La casa, all'epoca, non era il massimo, ma le camere erano pulite, coi ventilatori
funzionanti.
Per pochi cuc al giorno decidemmo di andare a
soggiornare, in pianta stabile, in quella casa.
Inizio cosi' una lunga e bella amicizia con questo temuto
bandolero.
Era più giovane di me, ma una vita di cerveza, ron e nonmeno di 2 pacchetti di popular al giorno lo avevano segnato.
Viveva con la sua donna, non bella ma, probabilmente, l'unica capace di tollerare le sue scorribande dietro a ogni cosa che sculettasse.
Più volte lei, incazzata e delusa, se ne andò da casa, più volte lui le corse dietro per farsi perdonare.
Ramon aveva il padre e la sorella nel New Jersey, i soldi iniziavano ad arrivare.
Vacanza dopo vacanza le camere erano sempre piu’ belle.
Arrivo’ anche l’aria condizionata.
Di sera mangiavamo tutti insieme come una famiglia.
Visto che continuava a farmi pagare una miseria mi
occupavo io del cibo fornendo i soldi per la spesa alla moglie.
Coi soldi delle rimesse e quelli che tirava su rentandosi due e, successivamente, 3 cuarti divenne uno dei cubani che viveva ben al di sopra della media.
Questo fu l'inizio dei suoi problemi.
Anche il proprietario della casa di sopra la nostra, casa vendutagli da Ramon quando aveva cercato la fuga per le Bahamas, proprio mentre i 2 governi trovavano l'accordo per l'immediato rimpatrio dei fuggiaschi, rentava illegalmente 2 camere.
Vi lascio immaginare il via vai di stranieri, venditori, femmine e chulitos...
Ramon pagava chi di dovere perché’ chiudesse gli occhi,
consentendogli di proseguire il redditizio negocio.
Da giovane era stato pilota motociclistico (credo che la
sua famiglia non se la passasse male) o qualcosa di simile.
Sbavava dietro a qualsiasi motore.
Quando rentavo lo scooter, di nascosto, mentre dormivo, mi fregava le chiavi per scorrazzare in città.
Il buon vecchio Ramon.
Quando permisero nuovamente l’ingresso di ospiti nelle case legali restammo in contatto, spesso cenavamo insieme.
Un giorno, dopo 8 mesi che mancavo da Cuba, lo andai
a trovare, mi ritrovai davanti uno scheletro.
Leucemia.
Aveva già avuto, in passato, una strana serie di problemi di salute, ma i medici non avevano riscontrato nulla di strano.
Oramai era tardi per il trapianto di midollo.
Iniziò una costosa cura con farmaci che la sua famiglia
inviava, in vari modi, dagli Stati Uniti.
Trovai lui conciato cosi' e la moglie incinta.
Visto che non aveva parenti a Cuba e che, in caso di
morte, lo stato, si sarebbe impadronito della bella casa dove vivevano, decise di sposarla e di metterla incinta, in modo che la casa rimanesse a lei e alla bambina che doveva nascere.
A novembre di quell’anno vidi per la prima volta la bimba, stessa faccia da bandolero del padre.
Lo trovai un po' meglio, erano gli ultimi fuochi.
Durante la vacanza successiva, appena arrivato a Tunas, a fine gennaio, mi comunicarono la morte del mio amico.
Ci misi 10 giorni per decidermi ad andare a trovare la moglie e la bimba.
Non ce la facevo a rivedere quella casa dove ero stato
per anni cosi' bene, la casa in Lico Cruz.
Trovai la moglie che giocava con la bimba, mi vide, venne silenziosamente ad abbracciarmi in lacrime.
Mi raccontò gli ultimi giorni e non fu in bel sentire.
Che la terra ti sia lieve Amico mio.
Non adesso, ma ci ritroveremo, prima o poi…
🇬🇧
RAMON
Today's piece is from my second book, it's about an old friend who's gone.
It was the first years of the new century and my first years in Cuba, precisely in Las Tunas, el balcon on the Cuban east
Years in which things changed overnight and it was necessary to adapt and quickly find countermeasures to be able to enjoy the holidays to the fullest.
Holidays which, incidentally, almost 20 years ago cost almost more than they do today, but it was another Cuba and perhaps even myself faced things differently than at present.
Enjoy the reading.
RAMON
Ramon is gone, the first days of any January, struck down by a lurid leukemia with which he had been proudly fighting for 2 years.
Ramon was the owner of the illegal house where I stayed for 2 years in 2004/2005, a period in which in Las Tunas, in the legal houses de renta, if you weren't married, you couldn't bring anyone.
I met him at the hotel pool on a Sunday, the precise day those 2 years of
Pentecost.
I was in the sun with a Chioggia friend, we were discussing how to deal with that uncomfortable situation.
At the moment the most logical solution seemed to us that
to take a single house for both of us, dividing the expense, and then go and have fun in "alternative" houses.
He approached us, with that bandit face and the nons
many teeth in the mouth.
On his table lay no less than a score of defunct Bucanero cans.
He introduced himself, he asked us if we were interested in going to see his house, he had a couple of free rooms.
Obviously illegal.
The house, at the time, wasn't the best, but the rooms were clean, with fans
working.
For a few cuc a day we decided to go to
to stay, on a permanent basis, in that house.
Thus began a long and beautiful friendship with this feared
bandoleer.
He was younger than me, but a lifetime of cerveza, ron and no less than 2 packs of popular a day had scarred him.
He lived with his woman, not beautiful but probably the only one capable of tolerating his raids after anything that stirred.
Several times she, pissed off and disappointed, left home, several times he ran after her to make it up to her.
Ramon had his father and sister in New Jersey, the money was starting to roll in.
Holiday after holiday the rooms were always more beautiful.
Air conditioning also arrived.
In the evening we all ate together as a family.
Since he kept charging me a pittance I
I took care of the food by providing the wife with money for groceries.
With the money from the remittances and the money he raised by renting two and, subsequently, 3 cuarti, he became one of the Cubans who lived well above the average.
That was the beginning of his problems.
Even the owner of the house above ours, a house sold to him by Ramon when he had tried to flee to the Bahamas, just as the 2 governments were reaching an agreement for the immediate repatriation of the fugitives, illegally rented 2 rooms.
I let you imagine the comings and goings of foreigners, vendors, females and chulitos...
Ramon paid those responsible for him to 'close his eyes,
allowing him to continue his lucrative business.
As a young man he had been a motorcycle racer (I think the
his family was not doing badly) or something similar.
He drooled over any engine.
When I rented the scooter, secretly, while I was sleeping, he stole my keys to run around the city.
Good old Ramon.
When they allowed guests to enter the legal houses again, we kept in touch, often having dinner together.
One day, after 8 months of missing from Cuba, I went
to find, I found myself in front of a skeleton.
Leukemia.
He'd had a strange set of health problems before, but the doctors hadn't found anything out of the ordinary.
By now it was too late for a bone marrow transplant.
He started an expensive drug treatment that his family
sent, in various ways, from the United States.
I found him dressed like this and his wife pregnant.
Since he had no relatives in Cuba and that, in case of
death, her state, he would take possession of the beautiful house where they lived, he decided to marry her and get her pregnant, so that her house would remain with her and the child who was to be born.
In November of that year I saw his little girl for the first time, the same bandoleer face as his father.
I found it a little better, it was the last fires.
During the following vacation, as soon as I arrived in Tunas, at the end of January, I was informed of my friend's death.
It took me 10 days to make up my mind to visit his wife and child.
I could not see that house where I had been again
for years so good, the house in Lico Cruz.
I found his wife playing with the baby, he saw me, she came silently to embrace me in tears.
She told me about the last few days and she was not in good shape to hear.
May the earth be light on you my friend.
Not now, but we will meet again, sooner or later…
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