Rocco Schiavone 🇮🇹🇬🇧

🇮🇹
In questi quasi 3 mesi a casa devo dire che sono riuscito a riempire il mio tempo piuttosto bene.
Uno dei miei appuntamenti quotidiani preferiti e' su Rai Premium, al canale 25 alle ore 19.30.
Visto che il 19 febbraio, la sera prima della mia partenza, ci sara' la sesta serie stanno trasmettendo tutte quelle precedenti, una puntata al giorno.
Parlo di Rocco Schiavone il vice questore, interpretato magistralmente da Marco Giulini.

Solitamente quando una cosa piace cosi' tanto e' perche' in qualche cosa ci si riconosce.
Mi occupo di animazione ed intrattenimento ma quando non sto' lavorando o sono a Cuba riconosco di essere parecchio orso, esattamente come il protagonista della serie.
Poi c'e' la faccenda delle rotture di coglioni.
Schiavone classifica le vicende della vita in base ad una scala di rotture di coglioni che va da 5 a 10, io faccio lo stesso, prima lo facevo in "forma libera" ora anche io classifico le rotture di coglioni numerandole in base al peso che hanno nella mia vita.

Come Schiavone gestisco da sempre equipe e sono a capo di gruppi di lavoro.
In comune c'è il fastidio per il politicamente corretto, l'odio per il freddo (appena può fugge a Roma, io a Cuba) la poca dimestichezza con la tecnologia e una passione, ancora non sopita, per la figa, possibilmente bella.

Poi c'e' Aosta.
Ci ho fatto il militare, Alpino al castello degli alti comandi negli anni 1981/82.
Dopo il termine della stagione agonistica del Judo con la nazionale militare mi misero ad insegnare tennis, nel campo del castello, ai figli degli alti graduati che ci lavoravano.
Dovevo anche pulire il campo in terra rossa, renderlo splendente per quando volevano giocare, spesso anche con me.

Su 50 Alpini che eravamo al castello ero il solo a girare con la tuta da ginnastica tricolore.
All' inizio eravamo in 2 poi l'altro si congedo' subito e rimasi da solo.
Sono passati oltre 40 anni, la citta' e' cambiata ma piazza Chanoux e' rimasta uguale, chissa' se c'e' ancora Papa Marcel, il locale dove in libera uscita gli alpini andavano a bere...

La fiction di Schiavone mi fa rivedere parti della citta' che conosco ma da cui manco da decenni.
Poi certo, rispetto al protagonista non fumo, non mi faccio le canne, non ho amici delinquenti e non faccio la cresta su tutto ma questi sono dettagli.
Quando hanno mandato in onda le varie stagioni ero quasi sempre via, in villaggio o a Cuba oppure, avendo palestre, arrivavo a casa sempre molto tardi, ora mi sto' rimettendo in pari.
🇬🇧
In these almost 3 months at home I have to say that I have managed to fill my time quite well.
One of my favorite daily appointments is on Rai Premium, on channel 25 at 7:30 pm.
Since the sixth series will be on February 19th, the night before my departure, they are broadcasting all the previous ones, one episode a day.
I am talking about Rocco Schiavone, the vice commissioner, played masterfully by Marco Giulini.

Usually when you like something so much it is because you recognize yourself in something.
I work in animation and entertainment but when I am not working or I am in Cuba I admit that I am quite a bear, exactly like the protagonist of the series.
Then there is the matter of the pains in the ass.
Schiavone classifies life events based on a scale of pain in the ass that goes from 5 to 10, I do the same, before I did it in a "free form" now I also classify the pain in the ass by numbering them based on the weight they have in my life.

Like Schiavone I have always managed teams and am the head of work groups.
In common there is the annoyance for political correctness, the hatred for the cold (as soon as he can he flees to Rome, I to Cuba) the lack of familiarity with technology and a passion, still not dormant, for pussy, possibly beautiful.

Then there is Aosta.
I did my military service there, an Alpine at the castle of the high commands in the years 1981/82.
After the end of the competitive Judo season with the military national team they put me to teach tennis, on the castle court, to the children of the high ranking officers who worked there.
I also had to clean the red clay court, make it shiny for when they wanted to play, often with me too.

Out of 50 Alpini who were at the castle I was the only one to walk around in the tricolor tracksuit.
At the beginning there were 2 of us then the other one left immediately and I was left alone.
Over 40 years have passed, the city has changed but Piazza Chanoux has remained the same, who knows if Papa Marcel is still there, the place where the Alpini went to drink on leave...

Schiavone's fiction makes me see parts of the city that I know but that I have been missing for decades.
Then of course, compared to the protagonist I don't smoke, I don't smoke weed, I don't have delinquent friends and I don't skim off everything but these are details.
When they aired the various seasons I was almost always away, in the village or in Cuba or, having gyms, I always arrived home very late, now I'm catching up.