Isabella è un progetto, ma ancor più un acceleratore di particelle costruito nell'Arizona. Durante un esperimento, qualcosa inquieta i ricercatori che stanno presenziando: la macchina smette di rispondere al team e le parole di uno sconosciuto irrompono sulla scena. Parole che sembrano provenire da un'entità molto al di sopra della loro portata.

Il romanzo è un mistery dallo stile molto "action". La prima parte mi è sembrata un po' troppo prolissa; con una trama per certi versi lenta che fortunatamente si sviluppa in maniera decente proseguendo il romanzo. Lascio a chi vorrà leggerlo il compito di dare un responso più dettagliato. Per quanto riguarda la mia opinione, penso che l'idea non sia malaccio. Sono state create anche un paio di sottotrame che si intrecciano con i due filoni principali e che aiutano a mantenere l'attenzione del lettore. Accanto a questo, la trama principale mi è piaciuta a metà. Trovo alcune parti un po' troppo irrealistiche, mi hanno lasciato interdetto nel momento in cui le ho dovute inserire le une con le altre per procedere nella lettura. Se potessi dare un voto a metà, sarebbe un 3,5 su 5.

La scrittura è discreta, anche in questo caso molto accademica e con spunti creativi quasi inesistenti, comunque una narrativa adatta al genere in esame. Un buon passatempo, di certo non adatto a chi voglia narrativa ricca di pensieri intimi o riflessivi. La indicherei a chi stia cercando una lettura "da vacanza".