Anche SKY se la passa maluccio - SKY also fares poorly [Multilanguage]

TEMPI DURI

Qualche giorno fa avevamo parlato della difficile situazione attraversata da Dazn, il principale broadcaster del campionato italiano di calcio, che secondo quanto sostenuto da Fabrizio Corona sarebbe sull'orlo del fallimento. Troppo alti i costi dell'abbonamento, a fronte di un servizio scadente e di un campionato che, per vari motivi, sta perdendo anno dopo anno sempre più attrattiva.

Le recenti vicissitudini che stanno coinvolgendo alcune squadre italiane come la Roma e il Napoli, finite al centro dell'inchiesta plusvalenze della procura capitolina, ma soprattutto l'Inter, la cui oscura situazione finanziaria è ormai sulla bocca di tutti, tranne che su quella del desaparecido procuratore federale, Peppino Chiné, hanno provocato una nuova ondata di indignazione tra le tifoserie di Juventus e Milan (insieme quasi la metà dei sostenitori italiani) e il rilancio della campagna di disdette.

In altre parole, quanto successo negli ultimi due campionati ha dato l'impressione a molti che le vicende di campo fungessero spesso solo da corollario a quanto deciso "politicamente" nelle stanze dei bottoni e, in una situazione del genere, la fiducia e l'interesse per il prodotto vengono inevitabilmente meno.

_{Da sinistra, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il presidente del CONI, Giovanni Malagò, il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, e l'ex CT della nazionale, Roberto Mancini. Quirinale.it, Attribution, da Wikimedia Commons}

La FIGC e tutti i suoi organismi primari e secondari, compresi gli attuali dirigenti, andrebbero commissariati. Il governo ha già messo in moto un primo passo riguardo alla Covisoc, istituendo un'ente di controllo governativo per vigilare sulla solidità finanziaria dei club, ma molto andrebbe ancora fatto, a partire dalla rimozione del presidente federale, Gabriele Gravina.

In questa situazione naturalmente a rimetterci è chi ha investito nel calcio. I grandi sponsor sono in fuga, come dimostra le situazione della Juventus, ancora senza main sponsor sulla maglietta per la prossima stagione, ma come anticipato in precedenza sono soprattutto le televisioni a soffrire.

La piattaforma SKY, secondo broadcaster del campionato italiano (detiene i diritti in co-esclusiva per la trasmissione di tre partite su dieci alla settimana) e titolare dei diritti di trasmissione delle coppe europee, seguendo le orme di DAZN ha ultimamente preso diverse decisioni, in grado di far storcere il naso agli appassionati, rivelando tuttavia allo stesso tempo implicitamente un probabile stato di forte crisi.

_{Sven Mandel, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Oltre all'ormai scontato ritocco verso l'alto dei prezzi dell'abbonamento, SKY ha comunicato ufficialmente che tutte le gare delle otto squadre italiane impegnate in Europa la prossima stagione saranno trasmesse unicamente per gli abbonati del servizio, senza quindi la concessione di alcun subappalto alle TV in chiaro.

Una mossa che è sembrata da subito piuttosto strana, visto che da sempre almeno una gara a settimana per ogni competizione veniva concessa in visione gratuita attraverso la cessione in co-esclusiva dei diritti alla TV generalista. La sensazione ricavata è stata quella di una specie di all-in messo sul tavolo dalla piattaforma, alla disperata caccia di nuovi abbonati.

I soldi garantiti dai subappalti evidentemente non bastano a far quadrare i conti ed in quest'ottica, dalla parti di SKY, si deve aver pensato alla mossa della disperazione. E che ogni centesimo sia importante lo dimostra anche l'accordo sottoscritto dalla stessa SKY con la SIAE, per il controllo delle trasmissioni nei locali pubblici.

_{Image by freepik}

Ogni bar, pub, ristorante o locale aperto al pubblico, che voglia trasmettere per i propri clienti gli spettacoli proposti da SKY, lo può fare esclusivamente pagando un apposito abbonamento business maggiorato, destinato appunto alle attività commerciali. Molti fino ad oggi aggiravano il divieto ricorrendo alle sottoscrizioni tradizionali, ma sembra che la piattaforma ideata da Rupert Murdock abbia intenzione di sguinzagliare numerosi "cani da guardia" proprio per evitare il dilagare del fenomeno.

In linea di massima, quando si arriva a vessare i clienti per recuperare qualche spicciolo, la situazione potrebbe già essere sfuggita di mano. La cosa da tenere in considerazione poi è che "guardie" e "ladri", nel mondo dell'informatica e dell'audiovisivo, viaggiano di solito di pari passo. Pare infatti che qualcuno abbia già pensato agli adesivi semitrasparenti a forma di bicchierino da cocktail, da appiccicare in un angolo delle TV per simulare il contrassegno SKY Business.

Del resto, la segnalazione degli agenti SIAE dovrebbe avvenire semplicemente con una fotografia ai vari apparecchi in assenza di detto simbolino e, in quel caso, non potendo accedere alle banche dati ufficiali, scovare i furbetti diventerebbe molto difficile.

Statemi bene, alla prossima!

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