Natale in Asia - Christmas in Asia [MULTILANGUAGE]

ALL YOU CAN EAT

Ok, il titolo è un po' clickbait, lo ammetto, ma non del tutto campato in aria. Questa mattina, approfittando del fatto che i bambini erano chiamati a fermarsi in mensa per la festa di Natale, io e mia moglie ne abbiamo approfittato per recarci al parco commerciale e ultimare gli acquisti degli ultimi pensierini destinati a parenti e amici.

Tra un giro e l'altro si è fatta ora di riempire lo stomaco e così ci siamo decisi a soddisfare una nostra curiosità, pranzare in uno di quei ristoranti "All you can eat" dalla cucina asiatica che vanno tanto di moda ultimamente.

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Per soli quattordici euro infatti (circa 90 Steem), bevande escluse, è possibile mangiare fino a sentirsi male, ordinando ogni piatto presente sul menu. Non ci sono limiti, ma occorre rispettare una sola, saggia, regola: non è consentito avanzare il cibo, perché altrimenti il relativo importo verrà conteggiato a parte secondo i prezzi "alla carta".

Questo evita che il maranza di turno si diverta a fare lo spaccone, ordinando trenta portate alla volta giusto per impressionare chi ha la sfortuna di sedersi al suo tavolo, ma soprattutto che si compia uno dei più brutti "crimini" possibili, lo spreco del cibo.

Chi ci era già stato ci aveva raccontato che in alcuni di questi locali le ordinazioni funzionano tramite sofisticati sistemi di tablet, collegati direttamente alle cucine, ma da Sushi Yami tutto è ancora "all'antica": carta e penna per segnare i codici e le quantità dei piatti desiderati, da lasciare al primo cameriere che passa dalle tue parti.

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Si può ordinare tutte le volte che si vuole, quindi è possibile anche solo iniziare con gli antipasti e poi proseguire richiedendo il resto, ma bisogna calcolare che all'ora di pranzo questi locali si riempiono molto in fretta e che quindi se le prime comande vengono evase in un batter d'occhio, per le altre il tempo di attesa è destinato a crescere in maniera esponenziale.

Per gli amanti del sushi l'esperienza può trasformarsi in un vero Paradiso, vista la varietà dei piatti proposti, ma dopo averne assaggiato un paio di tipi (rotolini di riso con gambero in tempura e cipolle caramellate) abbiamo preferito buttarci sui sapori più conosciuti della cucina cinese.

Via quindi ad una serie di ravioli ripieni di carne e gamberi e verdure, tutti ottimi tranne un grande fagottino dal colore verde, che ci è stato portato ancora congelato al centro. Non è stato facile far comprendere al cameriere quale fosse il problema, ma poi si è scomodato persino il titolare per venire a chiedere scusa e per annunciarci che ci aveva riservato due caffè e un amaro offerti alla fine del pranzo.

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Può capitare, non vogliamo certo che qualcuno perda il lavoro a Natale per causa nostra, ma congelato era proprio immangiabile. Gli antipasti sono arrivati velocemente, ma praticamente tutti nello stesso momento, cosa che ci ha costretto ad ottimizzare al meglio lo spazio sul nostro piccolo tavolino da due persone.

Dopo è stato il turno dei secondi, con due piatti di gamberetti al limone e salmone scottato alla piastra. Le porzioni, per forza di cose, non sono abbondanti come nei ristoranti più tradizionali, ma si tratta di una scelta saggia che permette così di "saltare" da un piatto all'altro.

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Quando pensavamo di aver finito, ecco spuntare degli spaghetti di soia alle verdure, che ci eravamo completamente dimenticati di aver inserito nella lista. Li abbiamo comunque finiti senza problemi, insieme all'altro primo piatto, gnocchi di riso con gamberi e verdure, ma subito dopo era il momento di mettere un punto.

Naturalmente non c'è da aspettarsi un'esperienza culinaria indimenticabile, se non si opta per il sushi i sapori sono i classici riscontrabili in qualsiasi ristorante cinese presente dalle nostre parti, ma la sensazione di poter assaggiare più piatti regala quel qualcosa di più.

Statemi bene, alla prossima!

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