Recensione avvitatore Fatmax della Stanley

Dopo aver fatto la recensione dell'avvitatore di fascia economica (quello della Teccpo), oggi parliamo di un avvitatore di fascia più alta, forse considerata anche al limite del professionale.
L'avvitatore a batteria Fatmax della Stanley è molto ben realizzato: la plastica è di buona fattura, ed è rivestita in varie parti da strati di gomma , sopratutto il manico che consente un'ottima presa.

È dotato di un selettore di velocità nelle parte superiore dell'attrezzo, accanto ci sono due porta-inserti magnetici che in teoria potrebbero essere pratici ma in verità sono un po' di ingombro durante l'utilizzo: forse era meglio posizionarli nella parte inferiore, vicino alla batteria.
Ha una coppia di serraggio in linea con altri avvitatori (51,4 N/m) e delle ottime batterie 18V molto performanti: è quì che si vede la differenza con le marche più economiche, la batteria non va in protezione troppo facilmente quando è sotto sforzo e ci consente di portare a termine il lavoro senza dover fermarsi per far freddare un po' la batteria.

Un altro punto a favore è senza dubbio il mandrino auto serrante, completamente in metallo, ha un'ottima presa sulle punte da foratura e non le lascia scivolare anche durante la lavorazioni più intense.
La frizione ha 22 punti di regolazione e ci consente di scegliere tra la modalità di roto-avvitatura a quella di percussione: la percussione per forare la muratura è molto buona, però non sarà mai a livello di un martello tassellatore, quindi qualche foro nei muri di mattoni ce lo possiamo permettere, ma niente di più duro.

Le prove sul campo parlano chiaro, è un ottimo avvitatore con una buona potenza supportata da un motore e batterie solide e ben realizzate.
Io lo uso da anni ormai e difficlmente ho avuto qualcosa da ridire.

Ciao e alla prossima.