DNA dei cani: perché l'Alto Adige ha deciso di introdurre l'obbligo di profilazione genetica (by @kork75)

Se avete un cane e vivete in Alto Adige, dal 2024 dovrete far eseguire la profilazione genetica del vostro animale e registrare il suo profilo in una banca dati centrale. Si tratta di un provvedimento voluto dalla Provincia autonoma di Bolzano per risolvere due problemi: le deiezioni canine sul suolo pubblico e le aggressioni e gli sbranamenti di selvaggina da parte di cani randagi o sfuggiti al controllo dei proprietari. Ma come funziona esattamente questo sistema e quali sono i vantaggi e gli svantaggi per i cittadini e i loro amici a quattro zampe?

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Per capire il perché di questa scelta, bisogna partire dai dati. Secondo l'assessore provinciale Arnold Schuler, in Alto Adige ci sono circa 100 mila cani, di cui solo il 60% è registrato nell'anagrafe degli animali da affezione. Questo significa che ci sono circa 40 mila cani di cui non si conosce l'identità, la provenienza e lo stato sanitario. Questi cani possono essere randagi, abbandonati o semplicemente non dichiarati dai proprietari. In ogni caso, rappresentano un potenziale pericolo per la salute pubblica e per la fauna selvatica. Infatti, ogni anno si registrano numerosi casi di aggressioni e sbranamenti di caprioli, cervi, lepri e altri animali da parte di cani, che causano danni economici e ambientali. Inoltre, le deiezioni canine sono una fonte di inquinamento e di disagio per i cittadini, che spesso si trovano a doverle evitare o a doverle rimuovere dalle strade, dai marciapiedi e dai parchi. Per questi motivi, la Provincia ha deciso di introdurre l'obbligo di profilazione genetica dei cani, che consiste nel prelevare un campione di saliva o di sangue dall'animale e inviarlo a un laboratorio specializzato, che ne estrae il DNA e lo inserisce in una banca dati. Questa operazione deve essere effettuata da un veterinario autorizzato, che rilascia al proprietario un certificato con il codice identificativo del cane. Il costo della profilazione è a carico del proprietario. L'obiettivo di questo sistema è di poter risalire ai proprietari dei cani responsabili di deiezioni o di aggressioni, attraverso l'analisi del DNA presente nelle feci o nelle ferite. In questo modo, si potranno applicare le sanzioni previste dalla legge, che vanno da una multa di 100 euro per chi non raccoglie le deiezioni, fino al sequestro e all'abbattimento del cane in caso di sbranamento di selvaggina. Inoltre, si potrà controllare meglio il fenomeno del randagismo, individuando i cani senza proprietario e provvedendo al loro recupero e alla loro adozione.

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Il sistema di tracciamento del DNA dei cani ha dei vantaggi, ma anche dei limiti e delle critiche. Tra i vantaggi, ci sono sicuramente la maggiore tutela della salute pubblica e della fauna selvatica, la riduzione dell'inquinamento e del degrado urbano, la prevenzione del randagismo e dell'abbandono, la promozione di una maggiore responsabilità e civiltà da parte dei proprietari di cani. Tra i limiti, ci sono invece i costi elevati per i proprietari, che devono sostenere la spesa della profilazione e del microchip, la difficoltà di applicare il sistema in modo uniforme e capillare su tutto il territorio, la possibilità di errori o di falsificazioni nelle analisi del DNA, la mancanza di una normativa nazionale che regoli la materia. Tra le critiche, ci sono quelle delle associazioni animaliste, che ritengono il provvedimento eccessivo e discriminatorio nei confronti dei proprietari di cani, e che chiedono invece di investire in campagne di sensibilizzazione, di educazione e di sterilizzazione.