CONTEST - UNA STORIA ITALIANA

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I FILE SBAGLIATI, OVVERO UN PIANO GENIALE: storie dal trentesimo secolo (racconto per la partecipazione al contest una storia italiana)

Valentina Valverde, insegnante di matematica e fisica presso il liceo delle scienze umane comunale, trovava oltremodo curioso un certo avvenimento degli ultimi mesi in quinta C. I peggiori studenti, vale a dire Richetti, Commentucci, i due Giannini fratello e sorella e la De Santis, detta la rossa, pluriripetenti e tra i più svogliati della classe che per forza di cose non erano mai riusciti a superare l'esame di maturità, avevano iniziato a presentare compiti in classe impeccabili. Molto strano. Tra l'altro, qualche giorno avanti le prove, terminato l'orario delle lezioni, si ripeteva sempre la stessa scena appena fuori dell'ingresso principale dell'edificio scolastico, davanti al bar del liceo. I cinque si riunivano e facevano gruppo con i cellulari in mano, con I'aria di chi stesse aspettando ansiosamente la notizia dell'anno.

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La Valverde era nuova al liceo, avendo terminato da poco tutto il percorso di studi, inclusi i 60 CFU e non conosceva dunque tutte le dinamiche dell'ambiente. Si era iscritta alle GPS e alle graduatorie d'istituto e non era trascorso tempo, che già l'avevano chiamata perchè gli insegnanti di esatte scarseggiavano parecchio. Sarebbe rimasta fino alla fine dell'anno scolastico, dovendo sostituire una collega in gravidanza. Appena venticinquenne, era difatti la più giovane docente del liceo e spesso i peggiori alunni della quinta C, che la distaccavano di soltanto pochi anni in quanto a età anagrafica, se ne approfittavano alla grande, giocando in classe con il cellulare, non ascoltando nemmeno una parola delle lezioni e talvolta pure schiamazzando. Com'era dunque possibile che gli alunni Richetti, Commentucci, i due Giannini e De Santis ultimamente svolgessero compiti da otto, nove o addirittura dieci? Copiare non potevano perchè poco dopo l'inizio del curioso fenomeno, Valentina chiamava sempre in quinta C qualcuno dei bidelli durante i compiti in classe per le pulizie della cattedra mentre non necessitava di usarla, cosìcchè in presenza del collaboratore scolastico di turno poteva passeggiare tra i banchi a minore rischio di ascoltare insolenze da parte di alunni oramai più che ventenni.
-Scommetto che qualcuno ha craccato la password per poter accedere ai file delle prove e risposte corrette e glieli invia al cellulare. Ecco cosa aspettano tanto ansiosamente fuori della scuola sempre e quando c'è una verifica a giorni. Sta succedendo pure con i compiti in classe di grammatica, letteratura e latino e i coinvolti sono sempre gli stessi cinque peggiori studenti- le rispose la collega Natalina, con la quale Valentina soleva confidarsi per la fiducia che le ispirava. Natalina giusto in quel periodo era stata chiamata a sostituire il professore di italiano e latino, che si era recato all'estero per alcuni mesi con il benestare dell'istituzione scolastica per un corso di perfezionamento che tornava utile alla scuola. Neppure Natalina conosceva bene le dinamiche di quello specifico liceo e in quella quinta C stava lavorando nell'ambiente più tossico che le fosse mai toccato da quando faceva supplenze. La studentessa De Santis, tra l'altro, aveva pure passato i limiti dandole della vecchia zitella durante una lezione di latino, a seguito dei rimproveri ricevuti dall'insegnante per una scena muta. A dispetto del fatto che Natalina mantenesse discrezione e riserbo, nei limiti del possibile, riguardo alla sua vita privata, in una scuola si fa presto a sapere dello stato civile di chiunque. Comunque, in fatto di risoluzione di spinose questioni scolastiche aventi a che fare con la tecnologia, era ben più navigata rispetto alla collega Valentina. Non soltanto per anzianità anagrafica e di servizio, ma in quanto telelavoratrice provetta e avvezza a frequentare androidi.
-Ma come, se la password dei computer della sala professori l'abbiamo solo noi?
Valentina Valverde era geniale nelle esatte, ma quanto a informatica zoppicava parecchio, si era accorta già da qualche tempo Natalina. Ovviamente e per fortuna non era affatto un discrimine per insegnare nelle scuole, a patto di non essere professori di informatica.
-I nostri computer sono vecchi quanto Matusalemme, con l'aggravante di averci montato sopra Winzozz, che non rilasciando più aggiornamenti da anni, anni e anni, va da sè quanto sono diventati vulnerabili. Per non parlare poi della totale assenza di tool di protezione, data l'oramai conclamata incompatibilità causa obsolescenza. Non si può scaricarci nemmeno un misero web advisor. Ecco, se le scuole iniziassero a farsi piacere Linux, non avremmo di queste paturnie. Le scuole vogliono risparmiare, ma senza rinunciare alla tecnologia del gran commercio.
-Quindi dobbiamo rassegnarci- mormorò sconsolata Valentina.
-Nemmeno per sogno! Ho un piano per le prossime prove in classe. I file che salveremo a computer saranno di compiti con soluzioni appositamente sbagliate. Quelli con le risposte giuste non li salviamo, ma li stampiamo e ce li portiamo a casa. Pazienza, ci costerà un po' di lavoro di fotocopiatura anzichè stampa diretta, ma ne varrà la pena. E avvisiamo il preside e il suo vice.
Valentina, entusiasta, trovo l'idea geniale e si dispose a metterla in pratica il prima possibile.
-L'accesso in sala professori è però vietato agli alunni, se non vi sono chiamati di proposito- osservò la giovane insegnante. -Come avranno fatto a manomettere i computer della sala?
-E qui ho i miei sospetti tra il personale ATA.
-Cioè?
-C'è ancora qualche margine di incertezza. Attendiamo prima l'esito di questo piano.
Natalina sospettava infatti fortemente del bidello Morelli, che non era per lei faccia nuova. Augusto Morelli, il fanfarone di prima liceo scientifico che aveva umiliato la sua amica Olga. Il pluribocciato che terminò la secondaria da trentenne e con immensa fatica, dato che lo studiare non faceva affatto per lui. E dato che i concorsi per bidelli non prevedevano esami scritti nè orali, trattandosi di concorsi per titoli, era stato davvero fortunato a essere stato assunto. Dopo sette anni di tentavivi di inserirsi nelle graduatorie, alla fine era stato chiamato perchè non c'era altri. Non aveva riconosciuto Natalina o forse faceva finta di non riconoscerla. Ma si sa che i bidelli non guadagnano stipendi esattamente stratosferici e in un paio di occasioni, non vista, Natalina aveva pizzicato Augusto mentre riceveva velocemente denaro, una volta da Commentucci e un'altra da Richetti. La prima volta aveva visto il bidello e Richetti nel cortile sul retro dell'edificio scolastico, che dava sull'ingresso di un discont. Natalina aveva l'abitudine di sistemare la bici, con la quale si recava al liceo, al parcheggio gratuito del supermercato e avendo attraversato la strada, aveva visto la scena insolita da dietro le grate che circondavano il cortile sul retro della scuola. Si era allora nascosta tra gli alberi del marciapiede, aspettando che i due si allontanassero, cosa che fecero piuttosto in fretta. Mentre la stessa scena con Commentucci era avvenuta proprio nei corridoi della scuola, al termine del primo intervallo. Natalina aveva sperato che l'antico compagno di scuola fosse cambiato, maturato. Ora non s'era più adolescenti, ma quelle ricezioni di denaro l'avevano insospettita. Chissà che non avvenisse identica scena con i due Giannini e la De Santis. Indecisa a principio se correre subito dal preside o dal suo vice, aveva poi preferito attendere un'eventuale evolversi della situazione. Magari si trattava di innocue commissioni al bar del liceo, sperava, che venivano richieste al bidello perchè l'alunno in quel momento andava di fretta e non poteva farci un salto. Dato che purtroppo non era riuscita a captare nulla di udibile. Ma avendo visto nei registri scolastici del titolare della cattedra quale fosse il vero rendimento di ogni alunno, aveva poi trovato quantomai curioso quanto la collega Valentina l'improvvisa genialità dei cinque studenti peggiori della classe. Specie considerato che le lezioni di latino e letteratura non avevano troppo a che vedere con quelle di matematica e fisica e quindi prevedevano interrogazioni in classe a sorpresa, si faceva ben evidente quale fosse la preparazione vera e propria di ciascuno studente. I soliti cinque riuscivano a malapena a balbettare, confondevano dativo e accusativo e davanti a Cicerone era sempre scena muta. Per non parlare poi delle oltremodo fantasiose risposte su naturalismo, verismo, neorealismo...
Il preside e il vicepreside, doverosamente allertati, iniziarono a tenere d'occhio la sala professori con particolare dovizia. Specie quando vi entravano i bidelli. Specie se il bidello Augusto Morelli.
Il piano di Nataliana fece centro. Alle successive prove di matematica e latino, gli alunni Richetti, Commentucci, i due Giannini e la De Santis consegnarono compiti che ricalcavano pari pari i file salvi con le soluzioni volutamente sbagliate. E il sabato prima delle prove, che cadevano il lunedì quella di matematica e il martedì quella di latino, riecco il solito scenario dei cinque a far gruppetto subito fuori della scuola, davanti al bar del liceo. Ma in quel momento c'era giusto il preside a sbirciare dall'occhiolino della porta della sala professori. Augusto Morelli, il bidello che vi era suppostamente entrato per fare le pulizie, stava seduto a tavolino, usando uno dei computer destinati ai professori. Ecco, ti ho pizzicato! La Granata ha davvero ragione. Amico mio, la tua carriera in questa scuola termina la prossima settimana.
I cinque alunni imbroglioni finirono espulsi, pure ebbero il coraggio di protestare alla grande.
-Ma ringraziate che la scuola si sta limitando alla vostra espulsione!- tuonò il preside. -Avete commesso un illecito e siete già tutti maggiorenni. Non trascinandovi in tribunale, vi sto concedendo una possibilità di redimervi. Potrete comunque presentarvi agli esami di maturità, che ovviamente non supererete, data la vostra poltronaggine. Inoltre, l'anno prossimo potrete comunque iscrivervi a un'altra secondaria, spero con migliori propositi. E ora, fuori di qui.
Usciti i cinque studenti a testa bassa dalla presidenza, fece chiamare il bidello Morelli.
-Lei è stato visto ricevere mazzette da studenti di questo liceo. Ed è pure stato visto usare dispositivi della sala professori che ai collaboratori scolastici è permesso soltanto pulire, quando va bene. Fuori di qui oggi stesso.
Uscendo, incrociò nei corridoi Natalina e Valentina. Prese entrambe per un braccio.
-Ma che maniere sono queste?- rimproverò Natalina.
-Ma come si permette?- protestò Valentina.
-Se ne vada immediatamente!- continuò Natalina, furibonda.
-Si, si, me ne vado, ma non finisce qui. Sicuro che siete state voi e me la pagherete.
Augusto si allontanò, meditando vendetta.
-Credi che dicesse sul serio?- domandò Valentina, alquanto spaventata.
-Non lo so. Comunque è sempre stato uno sbruffone, sin da adolescente e ora sto constatando che è riuscito pure a cambiare in peggio.
-Lo conoscevi già?
-Poi ti racconto. Ma una cosa è certa: ora finalmente potremo svolgere il nostro lavoro senza essere costrette a sorbirci le insolenze di quegli sbarbatelli e delle loro amiche ochette. Amo il lavoro d'insegnante, ma in questo posto l'aria pesava più del piombo.

1)Dove è ambientata la scena? Appena fuori del liceo di scienze umane comunale

2)Chi sono i protagonisti? Valentina Valverde, insegnante di matematica e fisica, i cinque peggiori studenti della quinta C, Natalina Granata (che non si vede nella foto), il preside della scuola (che non si vede nella foto) e il bidello Augusto Morelli (che non si vede nella foto), lo sbruffone di prima liceo scientifico ai tempi dell'adolescenza di Natalina

3)Cosa stanno facendo i ragazzi girati di spalle? Aspettano con ansia che il bidello Augusto, che riceve da loro mazzette per accedere ai computer della sala professori e craccare la password, gli invii le risposte dei compiti in classe prima che si tengano

4)Cosa accadrà subito dopo? Il piano di Natalina per smascherare alunni e bidello

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Bellissimo! Speriamo che nel trentesimo secolo la scuola possa recuperare un po' di sana autorità, ho molte amiche insegnanti e ne sento di ogni tipo!

  ·  last year (edited)

S'è arrivati alla vergogna degli alunni che bucano le gomme delle auto dei professori, ho sentito. Ma temo che prima di arrivare al trentesimo secolo (sempre e quando la fine del mondo apocalittica non giunga prima: non abbiamo alcuna data) non possa che peggiorare ulteriormente. I popoli occidentali sono troppo affezionati ala cultura del permissivismo eccessivo e della vergogna considerata onore, purtroppo.