Contest - Crea un'immagine

Un piatto appetitoso...ai frutti di bosco

Disclaimer: immagini create con Craiyon (intelligenza artificiale) per seguire le regole del concorso Digitaly crea un'immagine (attraverso l'uso della IA). Quanto al testo, invece, è farina del mio sacco.

https://www.craiyon.com/

Disclaimer in English: images created with Craiyon (artificial intelligence) to follow the rules of the Digitaly competition create an image (through the use of AI). The text, on the other hand, is all my own work.

https://www.craiyon.com/

Disclaimer en español: imágenes realizadas con Craiyon (inteligencia artificial) para seguir las reglas del concurso Digitaly crear una imagen (mediante el uso de IA). En cambio, el texto es toda cosecha mía.

https://www.craiyon.com/

Ps.: il retrocasa di STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO prosegue con le sue vicende di ordinaria follia cittadina

TASTY - RECIPE - MADE - WITH - FRUIT - BERRIES
(l'immagine che partecipa al concorso è questa qui)

STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO: IL RETROCASA IV
La fisioterapista Caterina Gallo, moglie del primario di otorinolaringoiatria dell'ospedale cittadino, il professor Migliorini, arrivava puntuale a cadenza settimanale con la sua torta di mele di tre chili senza glutine e senza lattosio per i pazienti del reparto psichiatrico e pure per il coordinatore infermieristico Papadopoulos, che soffriva, poveretto, della peggiore celiachia con tanto d'intolleranza al lattosio. Le analisi effettuate sui pazienti Pollastri e Ferraro avevano poi dato risultati non esattamente brillanti. Norino non era risultato celiaco, ma purtroppo prediabetico. Nina era invece risultata celiaca di primo grado. Il professor Heinz aveva dunque deciso di non più dimettere assolutamente tali pazienti, che nelle loro case, con quella razza di genitori e più ancora precarie condizioni socio-economiche nelle quali si ritrovavavano, sarebbero stati oltremodo trascurati e la loro salute avrebbe subito un netto peggioramento. Dal nevoso novembre dell'anno precedente, dunque, Norino e Nina non avevano più lasciato il reparto, per loro somma fortuna.
Terminate quantomeno teoricamente le stagioni più fredde, s'era arrivati a una fredda primavera, che nulla ebbe da invidiare al precedente autunno e manco all'inverno. Erano mesi e mesi che pareva di vivere un eterno novembre. Qualche barlume di speranza per una stagione migliore nacque a giugno e con essa, i primi frutti di bosco. La signora Caterina aveva intenzione, come promesso al professor Heinz, di cambiare frutta per la sua torta al cambio di stagione, ma poichè le stagioni in città alle soglie del quarto millennio parevano più schizzate dei pazienti psichiatrici, s'era dovuti andare a mele fino a giugno. Dopotutto, la mela è una frutta reperibile durante tutto il santo anno, in Italia, ma non solo. Ora finalmente si poteva passare al sospirato cambio, tanto desiderato dalla signora Caterina, che voleva sempre fare qualcosa di bello per il reparto psichiatrico. Ma...ma...ma...le finanze del professor Migliorini, così come il clima cittadino alle soglie del quarto millennio, avevano subito un ulteriore peggioramento, sempre per via della parassitaggine dei loro congiunti politici. Il genero seguitava a inviare tutto il suo stipendio alla famiglia di origine nel suo paese dell'est e la suocera e tutta la famiglia del cognato del figlio si trovavano a tutt'allora gettati come oche morte a casa di quest'ultimo. Il professor Migliorini si vedeva costretto a risparmiare fino all'osso e aveva dovuto licenziare, sia pure a malincuore, le donne di servizio e delle pulizie. E pure l'autista. Quando non gli era possibile guidare, nè a lui nè a Caterina, sarebbero ricorsi ai mezzi pubblici, dato che per loro somma fortuna vivevano ancora in centro città. Per i servizi di casa, ora che i bimbi iniziavano a crescere, veniva oramai la figlia a dare una mano ai genitori, dato che con la pittura non le riusciva affatto di lavorare. Di farsi aiutare dai parenti acquisiti del figlio, meglio non parlarne: dimentichi di campare grazie al professor Migliorini, avrebbero preteso pure di essere pagati. Dacchè il professore e Caterina vantavano abitazioni degne dei set televisivi, oramai nella loro casa regnava il comune disordine comune al comune cittadino. Avevano pur tenuto il cuoco, non potendo fare a meno di lui quantomeno. Altrimenti qualcuno avrebbe dovuto licenziarsi dal lavoro, dati gli orari ospedalieri spesso folli. Per il primario di otorinolaringoiatria risultava proprio impensabile, specie date le circostanze, ma nemmeno la signora Caterina intendeva diventare un'esodata di già. Era ancora in forze per lavorare come fisioterapista. Ma ultimamente s'era pure guastato il forno e Migliorini non poteva farlo riparare, men che meno ricomprarlo nuovo. Non quantomeno fino alla ricezione della tredicesima. Addio torta di mele dunque e addio soprattutto torta ai frutti di bosco. Anzi, all'idea di quest'ultima. Ma per il cuoco non era un problema. Esperto com'era, propose un piatto freddo a base dei deliziosi piccoli frutti, che la signora Caterina avrebbe comprato dai contadini così come faceva per le mele. Dopo essersi assicurati che nessun paziente e neppure Constantin soffrisse di allergia all'uovo, il cuoco aveva pensato a una crema di latte di riso, naturalmente senza lattosio e pure senza glutine, quale base per adagiarvi prima un frullato di frutti di bosco e poi fragole in pezzetti e mirtilli. Per preparare tale gustosa e salutare ricetta non era necessario il forno, ma per la crema bastava un pentolino, anzi una pentola, per cuocerne quanto serviva per una quindicina di pazienti del reparto psichiatrico e il personale che soffriva di troppe allergie alimentari. Per il frullato era necessario soltanto il mixer, per fortuna ancora ben funzionante e mal che andasse, la signora Caterina avrebbe preso in prestito quello della figlia o quello del figlio. E finchè l'estate sarebbe durata e finchè il successivo autunno lo avesse permesso, il cuoco avrebbe pensato a varianti salutari della sua magnifica ricetta.

A - TASTY - RECIPE - MADE - WITH - FRUIT - BERRIES