Nuova probabile legge latina tassazione cripto/Probably new Latin law on cryptos taxation

in hive-184714 •  last year 

ITALIANO
Cari amici, purtroppo come da titolo. Questa nuova legge che dovrebbe uscire a ottobre è palesemente incostituzionale, ma al Congresso se ne infischiano pulitamente dell'incostituzionalità e a dispetto di una prima bocciatura, sono già riusciti a far convertire quella che era soltanto una misura provvisoria in un progetto di legge vero e proprio. Che dovrebbe diventare legge a ottobre, quindi già nel giro di 15 giorni. La forte antipatia brasiliana a livello istituzionale verso tutto quanto ha a che fare con l'estero sta colpendo il settore delle criptomonete. Ora, vogliono tassare al 15% non dico le conversioni in FIAT, ma addirittura le cripto in staking, quindi non convertite in moneta nazionale, che si trovino ovunque (dunque incluso se parcheggiate su steemit), tranne che in exchange brasiliane. Ovviamente il nuovo governo capisce di criptomonete quanto un bracciante agricolo di ingegneria aerospaziale (senza alcun animo di offendere i braccianti agricoli e ci mancherebbe) e quindi in buona sostanza ci vuole costringere a mantenere le nostre riserve in criptomonete in custodial, dove dunque non possediamo le chiavi private. Il fatto che la più grossa exchange latina, quella che nel 2018 aveva vinto gli awards era scammata di brutto intascandosi tutti gli averi dei malcapitati che arrivarono a perdere milioni, per questo governo non rileva. Così come neppure rileva la fine di terra/luna: e già, perchè non credo affatto che in seguito al pagamento di fortissime tasse sopra cifre ridicolmente basse, qualora le nostre criptomonete facessero crack, il governo brasiliano ci restiturà tasse pagate riguardo a un attivo polverizzatosi. Così come non ci rimborserà un centesimo se la exchange brasiliana ci scamma da un giorno all'altro portandosi via i nostri averi. Dovete sapere poi che wallet in app del tipo coinomi, trust wallet e atomic wallet sono qualificate da questa nuova legge quali exchange straniere e sicuramente perfino le trezor, ledger e quant'altri cold wallet. Si può essere più ridicoli di così? E queste tasse del 15% si pagherebbero su un ammontare altrettanto ridicolo, a partire da 6000 reais in un anno. Vale a dire che se in un anno su queste piattaforme abbiamo guadagnato criptomonete per tale ammontare, che al cambio attuale ha il valore di poco più di 1000 euro, ci dobbiamo pagare 900 reais di tasse. Ovviamente questi 6000 si fanno presto a farsi, perchè tutti i generi di criptomonete in nostro possesso si sommano (per es. 2000 reais, non dollari, su steemit, 3000 in bitcoin su trust wallet e altri mille in NFT: e già, perchè troveranno il modo di tassare anche gli NFT che sicuramente considereranno valuta estera tanto quanto bitcoin, ethereum, stablecoin e compagnia cantante). Morale della storia: potrò mantenere su queste piattaforme di lavoro online appena il minimo sindacale per riuscire a postare, anche per non vedermi obbligata a disfarmi della mia piccola riserva in bitcoin che non penso nemmeno a rimuovere dal wallet in app di cui possiedo le chiavi private. Se non potrò mai crescere su steemit, ringrazio vivamente la somma ignoranza dell'attuale governo e pure degli antibolsonaristi per puro partito preso (dubito fortemente che sotto Bolsonaro si sarebbe arrivati a un simile scempio). Perfino il lavoro online pagato in valuta estera FIAT sembra essere visto qui con una certa antipatia: lo si deduce dalla burocrazia mastodontica che implica calcoli aritmetici che costringono i profani a pagare mese per mese fior di quattrini a commercialisti (per mia somma fortuna, questi calcoli riesco a farli personalmente, altrimenti avrei chiuso bottega prima di iniziare). E già: gli autonomi e gli impenditori in Brasile devono presentare una dichiarazione dei redditi al mese, oltre a quella standard annuale. Qui per le istituzioni il lavoro vero degno di nota si deve necessariamente svolgere sotto aziende brasiliane e meglio ancora se offline. Benvenuti nell'età della pietra. Dovessi reperire ulteriori notizie, vi manterrò aggiornati.

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Ps.: immagine Pixabay gratuita, autore geralt (https://pixabay.com/es/illustrations/impuestos-oficina-de-impuestos-646512/)

ENGLISH
Dear friends, unfortunately it's as the title says. This new law that very probably will come out in October is blatantly unconstitutional, but in Congress they cleanly don't care about unconstitutionality and in spite of an initial rejection, they have already managed to get what was only a provisional measure converted into a real bill. Which should become law in October, so already within 15 days. Brazil's strong institutional antipathy towards everything foreign is affecting the cryptocurrency sector. Now, they want to tax at 15% not the merely conversions into FIAT, but even staked cryptos, hence not converted into national currency, deposited anywhere (so into steemit too) except in Brazilian exchanges. Obviously, the new government understands as much about cryptocurrencies as a farm labourer understands about aerospace engineering (by no means intended to offend farm labourers), so in essence it wants to force us to keep our savings in cryptocurrencies in custodial, where we therefore do not own the private keys. And the fact is the biggest Latin exchange, the one that won the awards in 2018 bit the dust, pocketing all the assets of the unfortunates who lost millions, looks like not relevant to this government. Neither does the end of terra/luna issue: and yes, because I don't believe at all that after paying ridiculously high taxes on ridiculously low amounts, if our cryptocurrencies plummet to zero as terra/luna did, the Brazilian government will refund us taxes paid on pulverised assets. Just as it won't refund us a penny if the Brazilian exchange scams us overnight and takes away our assets. You should also know that wallets in apps like Coinomi, Trust Wallet and Atomic Wallet are qualified by this new law as foreign exchanges and certainly even Trezor, Ledger and whatever other cold wallets. Can you get any other statement more ridiculous than that? And these 15% taxes would be paid on an equally ridiculous amount, starting at 6,000 reais in a year. That is to say: if in one year on these platforms we earn cryptocurrencies to that amount, which at today's exchange rate is worth just a little over 1000 euros, we must pay 900 reais in taxes. Obviously this 6,000 is soon to be done, because all kinds of cryptos we own add up (for ex., 2,000 reais, not dollars, on steemit, 3,000 in bitcoin on Trust Wallet and another thousand in NFTs: yes, because they'll find a way to tax NFTs too, which they surely consider foreign currency as much as bitcoin, ethereum, stablecoin and the like). Moral of the story: I'll be able to keep on these online platforms just the bare minimum to be able to post, also not to be forced to get rid of my small reserve in satoshis that I don't even think about removing from the in app wallet whose private keys I own. If I can never grow up on steemit, I sincerely thank the supreme ignorance of the current government and also of the anti-Bolsonarists for pure partisanship (I highly doubt that under Bolsonaro such a havoc would have been wrought). Even online jobs paid in FIAT foreign currency looks like viewed with a certain dislike here: one can deduce from the mammoth bureaucracy involving arithmetic calculations that force laymen to pay monthly huge fees to accountants (luckily for me, I'm able to do these arithmetic calculations by myself, otherwise I would have closed up my small business before to start). And yes: the self-employed and entrepreneurs in Brazil have to file a tax declaration every month, in addition to the standard annual one. Here, for the institutions, real job worth doing has to be done under Brazilian companies and even better if offline. Welcome to the Stone Age. Whenever I find any further news, I will keep you updated. Sorry for technical mistakes: English is not my main language.

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Ps.: image Pixabay free, author geralt (https://pixabay.com/es/illustrations/impuestos-oficina-de-impuestos-646512/)

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Da quel che ho sentito dire qua e là, anche in Europa e in Italia hanno introdotto una legislazione analoga ed è uscita qualche mese fa una documentazione UE (mi sembra la MICA, parlavano del tipo di 1000 pagine circa), sebbene cambino le percentuali. Il problema alla base sta nel fatto che nessuna delle criptovalute che per esempio io possiedo indica in alcun modo un valore che io posseggo concretamente. Non so in che modo evolverà questa situazione e fino a che punto delle persone con piccole somme verranno coinvolte, ma so già che potrei ritrovarmi coinvolto in sanzioni future perché se quello che è ventilato è vero dovrei pagare un valore che non esiste in mio possesso perché i governi del mondo stanno considerando valore un sistema che non ne ha nessuno fino al momento in cui io non lo riscuoto. Da quello che ho sentito dalle persone, un ragionamento analogo viene fatto anche su altri prodotti, tipo case ecc, ma non sono informato e non saprei andare nel merito. Fatto sta che un governo che tassi un valore che non esiste sta cercando di trasformarmi in uno schiavo, non in un contribuente 😥

Nel mio paese le criptomonete e gli NFT sono equiparati alle valute FIAT estere. E data l'antipatia istituzionale per tutto quanto non nostrano (se le criptomonete si trovano in una exchange nazionale nulla cambia, ma il ridicolo sta nell'equiparare una trezor o una ledger a una exchange estera), in aggiunta alla patente ignoranza in materia dei politici, si scende in beffe di tal risma.

Da quel che ho sentito dire dovrebbe esserci una linea politica simile anche qui in Italia. Come ho detto, il problema è che stanno considerando questo sistema come un valore effettivo, quindi ogni qual volta sei tu (integralmente o parzialmente) a possedere il diritto di accedervi, te lo tassano. Equiparano quelli che hai detto tu (exchange esteri e vari wallet) perché, a primo approccio, la sostanza non cambia ai fini della tassazione.

Non mi sbalordisce, dunque. Il Brasile ha il brutto vizio di guardare sempre all'erba del vicino marchiata UE. Quando non è l'Italia, è il Portogallo, quando non è il Portogallo è la Francia e via discorrendo.

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Accidenti, ma come si può pensare di tassare lo staking. Quelli non sono guadagni ma denaro depositato.
Così è davvero esagerato, vogliono proprio boicottare le crypto.

Molto probabilmente l'idea è davvero quella, dato che qui l'ideale di pagamento è unicamente la valuta locale, non essendo visti di buon occhio nemmeno i guadagni in FIAT estera.

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Quali sarebbero le sanzioni previste per i trasgressori? Si può aggirare il tutto con una VPN?

La VPN non c'entra nulla. Questi sono guadagni che dobbiamo dichiarare (altrimenti incappiamo nell'evasione fiscale bella e buona, soprattutto nei casi come il mio che costituiscono vere e proprie entrate scaturite dal possesso di una persona giuridica). Ma pure il semplice investitore che ha comprato criptomonete di sua tasca deve dichiarare dove sono custodite e sorbirsi pure la beffa di doverci pagare le tasse senza che si tratti di guadagni. E se la cripto in questione si polverizza come terra/luna, purtroppo si prenderà un bel calcio nel sedere, se questa legge entrerà in vigore (tanto se non entra in vigore già in ottobre, prima o poi mi sa che entrerà comunque perchè il Congresso finirà per cedere per puro sfinimento, prima o poi).

Ma come fanno da un account steemit a risalire a te senza un'indagine che incroci dati, indirizzi IP (ecco l'eventuale uso della VPN) e cose del genere? Cose che costano soldi e che in genere uno stato fa solo per i grandi evasori, non credo si muoverebbero per cifre come le nostre