DiGinnasio: il tortuoso mondo del giornalismo

Oramai è assodato: niente da fare, che sono condannata a commentare, sempre causa mancanza di tempo libero😂. Pazienza, si raccolgono i cocci e si prosegue😂.
Argomento elaborato, la fiducia riguardo al potere mediatico...nzomma...per mia natura sono di proverbiale diffidenza, ma qui salta perennemente fuori la solita antipaticissima parolina dipende. Dipende, dipende, dipende...ma non sempre e non tanto dal singolo veicolo d'informazione, quanto piuttosto dal genere di notizia (anche se alle piccole realtà giornalistiche locali tendo a dare parecchia più fiducia rispetto ai classici TG nazionali dei quali peraltro non mi fido proprio, ma manco ubriaca😂😂😂😂). Forse magari dovrei dire fidavo, avendo defenestrato la TV sin dalla bellezza di 13 santi anni oramai e in ogni caso, da oltreoceano i TG italiani me li sognerei😂. Caso mai però non fosse cambiato chissà che da quando levai le tende, ecco, vedete, le grosse realtà giornalistiche nazionali, quelle si che mi parevano proprio manipolate. Vabbè che dipendono, credo, nemmeno tanto dai governi centrali o comunque non sempre, ma semmai dal partito politico che avrà piazzato dentro questo e quel suo parente/conoscente/amico degli amici e non è certo infatti un caso, come l'ho pure rilevato nell'ultimo contest (e purtroppo non dovremo certo aspettare le soglie del quarto millennio, sempre e quando la presente era non sia già evaporata), per renderci conto che dedicati giovanotti e giovanotte aspiranti giornalisti non ci entrano proprio senza santi in paradiso. Pensiamo forse che il figlio di un magazziniere (senza offesa, ci mancherebbe) e di una donna delle pulizie (sempre senza offesa, ci mancherebbe) che ha studiato e si è laureato a botta di sacrifici, suoi e dei genitori, che non conoscono manco un consigliere comunale, ci entra , in Mediaset oppure alla RAI? Domanda retorica, ovviamente (pur desiderando di sbagliarmi a beneficio della collettività), anche se il baldo giovane di buona volontà s'è laureato con 100, lode, menzione e dignità di stampa. Certo, a fronte di premesse di questo genere, nella piccola realtà giornalistica del piccolo comune senz'altro che entra. Il che poi non è affatto male. Come dicevo, sono le realtà giornalistiche delle quali mi fido di più. Di quando in quando mi capita di leggere online qualche notizia di un giornale locale sardo e devo dire che in questi casi leggo volentieri. Ripigliando il discorso veicolo d'informazione/genere di notizia, c'è da dire che quando si riportano casi di cronaca nera, fosse pure attraverso i TG nazionali, poco da fare: a livello di fatti nudi e crudi non possono mentire neppure i media manipolati. Dove semmai possono uscire le frottole sarebbe sul punto motivazioni. I motivi di un delitto, innanzi tutto, che sebbene non invalidano il fattaccio di turno, possono configurare circostanze aggravanti o attenuanti (modificano l'entità della pena). E a livello di notizia possono fare sensazionalismo (vale a dire lo spettacolarismo tipico della cronaca nera), che pare tanto amato dai media di grosso calibro (aumenta le visualizzazioni). Soluzione a tale tendenza ammorbante: stampa indipendente. E spegnere la TV...😂



Ps.: immagine Pixabay free, autore MIH83 (https://pixabay.com/es/illustrations/noticias-informaci%C3%B3n-reportando-1746491/). Ringrazio per l'apprezzamento del mio ultimo capitolo di STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO e congrats to my friend @xiao-aine. Per il prossimo capitolo, devo dire che i capelli rossi sono andati vicino vicino a quel che avevo in mente per la prosecuzione di un sospeso (ma rimedio facilmente😂😂😂😂)

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