A rimirar le stelle...e i rottami

Non era un aereo.
Non era un drone.
Non era un ufo.
Erano i pezzi di uno shuttle quelli che vedevamo passare sotto i nostri occhi in quella notte di mezza estate.
Sembrava un film post-apocalittico e invece era quello che rimaneva di quella battaglia fra le stelle tra Cina e Stati Uniti.
I cinesi l'avevano vinta e l'avevano scampata.
Per adesso.
Il primo insediamento su Marte sarebbe stato di quei figli di buona donna comunisti.
L'America, nonostante l'appoggio europeo, aveva fallito la sua corsa a quell'importante traguardo.
Il primo sabato di Marzo di questo 2051 sancisce il riscatto del mondo emarginato e vilipeso.
Negli ultimi 50 anni, mentre quei maledetti cowboy si ingozzavano al McDonalds e impigrivano sulle loro poltrone a guardare Netflix, i cinesi tendevano la mano a mezzo continente africano e a tutta l'Indocina.
7 settimane fa è partita la raffica di sbarchi.
Direzione Lampedusa?
No.
Marte.
Uno shuttle con 4 cinesi è partito dal Congo.
Pochi giorni dopo dal Vietnam altri 7 mandarini volavano verso il pianeta rosso.
E ancora da Pechino il bestione più grande con a bordo 45 musi gialli.
E poi da Bali e ancora da Nairobi, per finire da Kabul.
6 Shuttle in 6 settimane.
Da Houston si è anticipata di 8 mesi la partenza di "Don Chisciotte".
Quel che ne resta, nei cieli e sulle coste italiane, è oggi sotto i nostri piedi.
Mad Dragon, cosi si chiamava il più grande shuttle della flotta cinese, ha abbattuto Don Chisciotte con un missile.
SI, un missile.
Mentre quel bestione resta in orbita, gli altri 5 shuttle sono lì a dividersi Marte e piazzare accampamenti tra i pianeti.
E noi qui giù a rimirar le stelle.
E i rottami...