Bentornato Michele

in hive-184714 •  3 years ago 

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Di certi personaggi capisci di averne sentito la mancanza solo quando ne rivedi il volto, ne risenti la voce, ne riapprezzi i ragionamenti.
Michele Santoro è l'esempio più fulgido di questa categoria di persone, di intellettuali, di professionisti.
Dopo quasi 3 anni di assenza dalle tv e di silenzio, Santoro questa settimana si è riaffacciato in tv.
Non sulla sua amata Rai, che tanto lo ha ripudiato, ma su LA 7.
Prima dalla Gruber e ieri nello speciale Mafia di Enrico Mentana, con Andrea Purgatori e Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo, ammazzato barbaramente dalla mafia nella strage di via d'Amelio.
Ripartiamo da qui.
Lo speciale Mafia di ieri sera è stata una delle trasmissioni più intense e interessanti che abbia visto negli ultimi anni.
I servizi di repertorio, uniti ad estratti giornalistici recenti e non, mixati alla sapiente lettura di giornalisti di quel calibro e al coinvolgimento passionario di Antonio Di Pietro e il lato umano e giuridico che Fiammetta Borsellino incarnava, hanno fatto che si che chiunque abbia visto quella trasmissione ne uscisse ferito, indignato ma anche formato e arricchito.
La ferita è quella che lo Stato da troppi anni ha lasciato aperta.
Quella di indagini che, tra depistaggi e insabbiamenti, ritardi e superficialità, dopo quasi 30 anni non ha ancora avuto la forza, o forse non ha voluto averla, di fare luce su quegli avvenimenti sanguinosi.
Sappiamo molto, e troppe cose sospettiamo, ma una verità giudiziaria univoca non la conosciamo.
Quanto è stato coinvolto lo Stato?
Quale era il ruolo della magistratura "minimalista", quella che con la Mafia aveva siglato una sorta di patto di non belligeranza?
Quanta responsabilità aveva il giornalismo nell'aver isolato e attaccato Falcone e Borsellino ripetutamente prima delle stragi?
E soprattutto: dove iniziava lo Stato e dove finiva la Mafia?
Grazie a Di Pietro abbiamo scoperto che il collante tra imprese e politica, in Mani Pulite, non erano i soldi ma la Mafia.
Grazie all'ex magistrato sappiamo che miliardi di tangenti passarono anche dallo IOR, e quindi dal Vaticano, prima di raggiungere la Sicilia.
Sappiamo molto, e grazie al lavoro giornalistico di Santoro, svolto negli ultimi anni, sappiamo ancora di più.
Conosciamo le ragioni della Mafia e le paure dello Stato.
Uno Stato talmente colluso e contiguo da tenere in commissione antimafia per 37 anni lo storico referente della mafia, Lima.
A prescindere da tutto, abbiamo bisogno di trasmissioni come quella di ieri sera.
Vero servizio pubblico.
Abbiamo bisogno di giornalisti come Michele Santoro, in modo che noi si possa essere più "completi" come cittadini e uomini e che uomini e donne come Fiammetta Borsellino possano essere meno soli.

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L'ho visto anch'io e mi è piaciuto molto il modo professionale e serio con cui si è svolto il programma.
Purtroppo di giornalisti veri, quelli che non corrono dietro agli scoop o che fanno il gioco prima di un partito politico poi di un altro, bè di quei giornalisti vecchio stampo ne sono rimasti davvero pochi.
In questo paese vogliono farci credere che gli italiani preferiscono vedere soltanto programmi squallidi ma guardando poi i loro dati in realtà non raggiungono nemmeno la sufficienza.

Sono stradaccordo con te con ogni cosa da te raccontata. In Italia siamo un pò leggeri e ignorantelli, è innegabile.
Non siamo, però, quelli che vorrebbero talk show pilotati, grande fratello e isola dei famosi a tutte le ore. Ci fanno passare per essere questo tipo di soggetti.
E allora come mai ogni qual volta Piero e Alberto Angela sono in tv fanno ascolti stellari?
Come si spiegherebbero gli ascolti elevatissimi di eventi legati ai vari Bolle, Saviano, Benigni ecc ecc?