Solo pochi mesi fa per noi l'aereoporto di Kabul era simbolo di sorrisi e prosperità.
Lo raggiungevamo a piedi o sul carretto dello zio di mia madre ma quel mini viaggio sembrava uno scherzo vista la ricompensa finale.
Ad accoglierci ci sarebbero stati questi omoni in tute mimetiche, con elmetti grossi il doppio della loro testa, fucili enormi, anfibi strettissimi (chissà che caldo...) e una postura freneticamente e compulsivamente rigida.
Questi omoni, a dispetto delle uniformi e delle armi, avevano imparato a volerci bene e noi, di rimando, ci eravamo affezionati a loro, avevamo imparato a fidarci di noi.
Mio fratello, addirittura, saltava in braccio a quei 2/3 americani come se fossero di casa e loro, con sorrisi apertissimi e la gioia negli occhi, ricambiavano quella gioia portandolo in giro per la base o per l'aereoporto o coprendolo di regali che a loro sembravano poveri e banali ma per noi rappresentavano tutto.
Lo zio apprezzava molto le Marlboro, mia madre la cioccolata.
Mio padre era morto per Bin Laden e per i Talebani qualche anno prima. Noi avevamo "tradito" quello in cui credeva e per cui aveva perso la vita, per favorire l'esercito straniero e cacciare via talebani e tagliagole dal nostro paese.
Oggi quei sorrisi americani sono diventati pugnalate nella schiena.
Quegli uomini che dispensavano giocattoli, sigarette e tour della base, sono scappati verso le loro immense case e dalle loro belle mogli, ad ingozzarsi nei fast food, a scrollare i loro schermi dei loro giganteschi smartphone, condividendo foto di gattini e di portate sui loro social.
Noi oggi siamo tornati all'aereporto.
Non ci sono soldati ad attenderci ma migliaia di gente come noi.
Siamo tutti ammassati.
Uno sopra l'altro.
Col terrore negli occhi.
Ci spintoniamo a vicenda.
Chi cade viene travolto.
Chi corre viene sgambettato.
Chi salta viene picchiato.
L'unico obiettivo è raggiungere quel grosso aereo.
Io ce l'ho fatta.
Mio fratello anche.
La mamma no.
Mio fratello scivola.
L'aereo parte.
Mio fratello prova a tenersi stretto su una delle feritoie dell'aereo.
L'aereo si stacca da terra.
Mio fratello continua a scivolare.
Scivola...
Scivola....
L'aereo oramai è decollato.
Mio fratello è caduto.
Ora è solo un puntino sul suolo dell'aereoporto.
Un puntino rosso.