Domenica si è consumata, forse, la definitiva resa del Napoli verso la corsa scudetto. Un'indomita Juventus vola verso l'ennesimo scudetto, forse quello più sofferto delle gestioni Allegri - Conte e forse l'unico in cui la squadra vincitrice sarebbe dovuta essere un'altra, quello in cui la vecchia signora ha giocato sicuramente peggio della squadra di Sarri.
Ma veniamo al big match di domenica scorsa.
Le squadre
L'Inter di Spalletti era chiamato alla grande prestazione, per non sprofondare in classifica e soprattutto per risollevare l'umore di pubblico e società. Come avevo paventato nella mia preview della scorsa settimana (qui troverete l'intera analisi della 28a giornata https://steemit.com/ita-sport/@serialfiller/serie-a-28a-giornata-preview) non sarebbe stata una giornata facile per i campani. In generale, credo che sia meglio affrontare una squadra forte ma demotivata piuttosto che una squadra poco forte o poco in forma ma motivatissima. Per questo motivo credevo che l'inter sarebbe stata difficile da battere, e purtroppo per i tifosi napoletani è andata proprio cosi. Dal suo canto il Napoli avrebbe dovuto la prima delle 11 finali di campionato restanti, dando il massimo e giocando alla sua maniera. Purtroppo, credo che psicologicamente il gol di dybala al 93' contro la Lazio abbia affossato la squadra di De Laurentis, frustrandola a tal punto da perdere la consueta foga agonistica e precisione nel seguire gli schemi di Sarri.
Analisi Tattica
Tatticamente Spalletti ha optato per un 4-3-3 in fase offensiva (mai vista durante i 90 minuti) che si trasformava in un 4-5-1 molto durante la fase difensiva. Brozovic è stato chiamato a lavorare di fino davanti alla difesa, in un ruolo alla Pirlo che ha svolto egregiamente risultando il migliore in campo, con Gagliardini a recuperare palloni e rafinha ad innescare Candreva e Perisic sulle fasce in contropiede. Come spesso praticato anche da altri avversari del Napoli, anche l'Inter ha optato per una gara di attesa con 9 giocatori sempre dietro la palla e Icardi a fare pressing sul primo possesso del Napoli. Impostazione della gara che contro il Napoli paga dividendi altissimi se si riesce a mantenere intatta la concentrazione e l'intensità per tutta la partita.
Il Napoli come sempre fedele a se stesso si è presentato con l'undici tipo e il 4-3-3 sarriano tutto possesso, tocchi di prima, movimenti e contromovimenti delle punte e inserimenti di Hamsik e Allan e con una difesa sempre altissima pronta a impostare l'azione.
La partita
La partita, diciamolo subito, non è stata memorabile. Le squadre hanno ripetuto per 90 minuti lo stesso schema con un Inter attendista ed un Napoli che con il suo gioco inconfondibile ha provato per tutta la gara a sfondare senza riuscirci. La squadra di Maurizio Sarri è andata ad infrangersi su un muro che portava il nome di Milan Skriniar, possente e talentuoso difensore slovacco che anche all'andata era riuscito ad arginare in maniera feconda l'agilità e la rapidità di Mertens e soprattutto Insigne.
Il possesso di palla del Napoli alla fine sarà quasi del 70% ma paradossalmente è stata l'Inter ad andare vicina al gol con un palo di testa proprio di Milan Skriniar su palla inattiva. Per i partenopei tantissime azioni potenzialmente pericolose ma pochi tiri e scarsi brividi per la porta di Handanovic.
Conclusioni
Lo 0-0 appare dunque un risultato giusto che sta sicuramente stretto al Napoli ai punti ma onore ad un Inter molto compatta e organizzata che ha rischiato di vincere. Non ci sono dubbi che si sia giocato in una sola metà campo ma il Napoli è apparso meno pungente, meno battagliero e francamente frustrato dalle vittorie incessanti della Juventus. Il risultato è stato una partita scialba non da Napoli con molti giocatori sottotono, in particolare un Callejon mai in grado di inserirsi alla sua maniera ed un Hamsik poco coinvolto in fase d'attacco. Squadre molto stanche e imprecise nella ripresa. Partita brutta insomma ma molto coinvolgente a livello tattico e a livello agonistico.
Sul fronte obiettivi buon punto per l'Inter, punto inutile per il Napoli.
Per quest'anno il Napoli sarà un'occasione mancata più per meriti altrui che per demeriti propri. Francamente più di quello che ha dimostrato di fare e poter fare è difficile pretendere. Anche quest'anno dunque la squadra di Sarri avrà un futuro glorioso dietro di se.
Alla prossima analisi ragazzi, grazie per aver letto l'articolo.