Ed infine, eccoci arrivati!

Oggi è il mio giorno di riposo, e finalmente posso cercare di rilassarmi prendendo la vita con meno frenesia. Ieri ho ricevuto la chiamata dalla segretaria della mia dottoressa: il 22 febbraio entrerò in ospedale, nella stessa giornata sarò operata, e la domenica, due giorni dopo, mi dimetteranno.
Quando mi ha chiamata stavo parcheggiando la macchina al lavoro. A conclusione della chiamata, mi sono dovuta sedere due minuti in mensa, per capire bene cosa stava succedendo, era tutto vero, ormai siamo in dirittura d'arrivo.
Ho preso un caffè alla macchinetta ed andando di buon passo verso l'ufficio ho scontrato un collega che arrivava dalla direzione opposta, e che mi è spuntato da dietro l'angolo, anche lui trafelatissimo..... Morale della favola, gli ho lanciato tutto il caffè addosso. Mortificata, mi scuso con lui, che gentilemente mi dice di non preoccuparmi.
Non contenta, una volta seduta in ufficio, effettuo l'accesso al nostro sistema ed arriva la mia prima chiamata della giornata.
Dall'altro capo mi parla una giovane donna. Mentre mi descrive la sua problematica , mi sporgo per raccogliere un foglio per terra.... E mi ribalto dalla sedia..... Tutto questo con la cliente al telefono..... Anche con lei mi prodigo in milioni di scuse.... La collega dietro mi aiuta ad alzare la sedia ed io cerco di ricompormi.....
Probabilmente, andando avanti di questo passo e con questa agitazione, non arriverò intera al 22 febbraio.....
Se sto pensando a cosa succederà? In questo momento non riesco a pensare a nulla, se non al fatto che entrare in un ospedale mi terrorizza, se poi sono io a dover essere operata, non parliamone proprio. Ho una marea di cose da organizzare e non so da dove sia meglio cominciare.
La prima cosa da non fare, però, è sicuramente quella di dirlo a mio figlio più piccolo, che inizierebbe ad avere incubi e a non voler più andare a scuola. Quando arriverà l'approssimarsi dell'intervento, lo prenderò, in un momento di tranquillità, e gli spiegherò ciò che sta succedendo.
Per il grande è diverso, a lui ho raccontato tutto da subito e spiegato le motivazioni che mi hanno spinta a fare questo passo.
La mia famiglia, ad oggi, è composta da noi 3, più due gatte ed un cane. I miei figli sono la cosa più importante e senza di loro, sarei davvero persa.
A differenza di qualche settimana fa. In questo momento evito di andare a leggere le esperienze di tutti quelli che hanno fatto questo intervento prima di me.
Mi è capitato di iscrivermi, su altre piattaforme, a gruppi di persone operate.
Dopo aver letto alcune drammatiche esperienze, ho preferito abbandonare e fare il mio percorso in totale solitudine. Conosco personalmente ragazze che hanno fatto il mio intervento di chirurgia bariatrica e che, con un po' di fatica iniziale, hanno percorso la loro strada in assoluta tranquillità, ma chiaramente so che possono esserci delle problematiche, dei rischi, che conosco in modo abbastanza approfondito, ma che in questo momento, preferisco ignorare del tutto.
Il mio percorso sarà solo MIO. Ciò che io vivrò, lo vivrò sulla mia pelle, in base a come sono, a come posso reagire al dolore e alle problematiche che nasceranno una volta tornata a casa . Ma non significa che chi farà l'intervento dopo di me dovrà sentire o vivere esattamente ciò che ho vissuto io.
Lo stesso vale per chi lo ha fatto prima, ognuno ha la sua storia, il suo percorso, più o meno semplice.
Pochi giorni mi dividono ormai da ciò che cambierà definitivamente la mia vita, fisicamente e psicologicamente.
Un cambiamento, sotto moltissimi aspetti, radicale.
Il mangiare, così come lo intendo ora, non esisterà più. Dovrò seguire delle regole ben precise, per evitare che le conseguenze di azioni sbagliate , possano rovinarmi per sempre la vita.
Sono pronta ad affrontare tutto questo, per arrivare ad una vita più serena, e migliore, qualitativamente parlando.
Ed ora, se me lo permettete, vado a preparare il mio bagaglio, con il miglior completo da notte e tutti i miei buoni propositi per ciò che arriverà.