Grazie per il commento @piumadoro,
Quasi nessuno vuol costruire un dialogo interfacciandosi all'altro. Si tende più ad infilare un post dietro l'altro per crescere in reputazione e guadagni ma senza avere davvero uno scopo, o la voglia di dire qualcosa.
E' proprio così, non solo in steemit naturalmente, è un aspetto che coinvolge tutta la nostra cultura, Carlo Sini (filosofo italiano che curava anche una collana editoriale) ha tradotto in italiano uno studio di Alfred Kallir (ne ho parlato in un mio post, uno studio sull'alfabeto). Quando Sini ha informato l'autore dell'intenzione di tradurre e pubblicare il suo lavoro in italiano, Kallir ha chiesto: perché? E Sini ha spiegato i motivi di questa sua proposta... di questo suo interesse... e solo dopo Kallir ha acconsentito.
Non si deve pubblicare per forza, un autore che ha qualcosa da dire dovrebbe essere più preoccupato (interessato) dall'ambiente in cui il suo testo (o qualsiasi altro contenuto) viene inserito, perché è questo che da senso al dialogo che si cerca di avviare, alla narrazione che si vuole proporre.
Ma, secondo me, quello che sto dicendo è arabo per molti. Il contenuto sta diventando un qualcosa che serve per riempire scatole vuote. Spero che ameno i costruttori di scatole guadagnino qualcosa, che siano almeno loro soddisfatti.