Giovedì al comune

Ieri dovevo andare al comune a richiedere un certificato di stato di famiglia. Mi serve per l'assicurazione della macchina di mio figlio. Penso sanno tutti della legge Bersani, inutile che ve la spiego.

Visto che ho tempo vado a piedi, tanto il comune si trova dietro casa. Lo faccio anche perché sicuramente i parcheggi saranno pieni e poi fare due passi sicuro non mi ammazza.

Dovete sapere che odio andare al comune o al ufficio postale, anche al USL. Per andarci, nel caso in cui lavori, devi prendere la giornata di riposo. E non basta, devi anche fare una buona scorta di pazienza, tipo un sacco, quello grosso nero per la spazzatura.

La pazienza serve nel caso in cui l'impiegato ha giramenti di coglioni. Non lo so perché, ma una gran parte delle persone che lavorano in questi posti c'è li ha.

Lo so che non è facile come lavoro e che ci vuole pazienza, soprattutto perché è ripetitivo e monotono. In posti del genere propongo che si fanno dei corsi di gestione della rabbia e di comunicazione.

Arrivo li e come mi aspettavo, è pieno zeppo di persone. Al entrata c'è una scrivania con una dipendere comunale che ti spiega dove andare e che numero prendere al apparecchio che li distribuisce. Mi metto in fila, chiedo e scopro che l'anagrafe ha cambiato orario. Di giovedì lavora solo di pomeriggio. Pazienza, torno a casa a pulire, cucinare etc etc.

Il pomeriggio come il solito mio, arrivo davanti al comune alle 14:50,dieci minuti prima del apertura. Davanti alle porte chiuse ci sono circa 50 persone che aspettano che aprono le porte. E fin cui niente di strano.

Immagine CC0 creative commons

Finalmente aprono e sorpresa, l'apparecchio per i numeri non funziona, così tutti in fila ci facciamo dare il numeretto della ragazza alla scrivania. Sono il numero 15,si preannuncia un attesa non breve. Per giunta l'aria condizionata è sparata al massimo, manca l'ossigeno. Nel frattempo arriva un altro impiegato comunale che si mette a trafficare con l'apparecchio , lo aggiusta e ci chiede di mettersi in fila di nuovo a cambiare i numeri che abbiamo a disposizione, con quelli elettronici.

E va be pazienza, mi faccio dare il numero nuovo e mi metto seduta vicino alla parete nella fila centrale. Per la comodità della gente è per risparmiare spazio, hanno messo la fila di sedie come al cinema.

Con il fare distratto e mani in tasca mi passa davanti una signora, e con le spalle verso di me, osserva la parete.

Immagine di mia proprietà

La signora in questione ha circa 50 anni, ed è vestita in modo appropriato,di conseguenza sono rimasta alquanto allibita nel sentire il rumore e la puzza inconfondibile di una scorreggia, pernacchia o come vi pare.

Mi sono dovuta alzare e allontanare. Lei però non si è nemmeno scomposta.... Mi sono vergognata io al posto suo.

Qualcuno direbbe che è una normale funzione corporale, e ok sono d'accordo. Considerando però che l'ambiente era piccolo, le persone in attesa del proprio turno tante e l'attesa lunga, aveva tutto il tempo a uscire fuori, mollare il gas intestinale e rientrare, invece di passeggiare.

Soprattutto perché una persona già grande sa di cosa è capace, voglio dire come rumori e odori e si suppone anche che ha un certo controllo sul intestino...

Sicuramente è capitato a tutti di assistere a cose del genere magari facendo spesa al supermercato o proprio come me in sala di attesa, ma forse la signora era del parere che una persona bella non tiene dentro se le cose brutte.

Alla fine dopo quasi un ora ho ottenuto il mio stato di famiglia in cinque minuti soli e sono andata via, lasciando le altre persone in compagnia della signora.