Oggi parlerò del bullismo, lo so e un tema visto e rivisto, ma più se ne parla meglio è.
Mio figlio è sempre stato un ragazzo grosso rispetto ai coetanei. Non era grasso, ma grosso e più forte dei altri bambini. Non sapendo regolare la sua di forza è capitato che involontariamente facesse del male agli altri bambini. Così gli ho insegnato che non si picchiano i più deboli,che deve stare attento come usa la forza, perché dopo i bimbi piangono. Lui invece ha interpretato in modo diverso.
Tutto questo prima dei sette anni. L' ho abbiamo iscritto a scuola, ed era tanto impaziente di andare e imparare.
La prima settimana tutto bene, tranne che si alzava alle 6 di mattina e svegliava tutti. Voleva andare a scuola. La seconda settimana invece si rifiutò categoricamente di andare e non ha voluto dirmi perché. Insisto è alla fine confessa, che nella classe sua un bambino gli ruba il materiale scolastico, la merenda è i soldi per la pizza. Mio figlio ha provato a dirli che non lo deve fare, e l'altro lo ha spinto per terra e gli ha dato un calcio. Alla mia domanda perché non si è difeso, mi risponde"ma tu mi hai detto che non devo picchiare gli altri, perché sono grosso e li faccio male". Il mio ex marito, subito a sentenziare: ecco hai cresciuto una femminuccia.
Colpa mia. Visto che il tempo c'è, mi sono messa vicino a lui e chiedo quale bambino lo tormenta. Risulta un ragazzino mingherlino, con la faccia da furbetto, che va a scuola con l'assistente sociale . Padre in prigione, madre un po' disinteressata ai figli.
E così, parlando con mio figlio, spiego che tre sono le cose da fare.
- Vengo a scuola e parlo con la maestra.
- Vengo a scuola e prendo il bulletto e glieli suono.
- Inizia a difendere se stesso e ciò che è suo.
Mio figlio ha scelto la numero tre. Perché gli ho anche spiegato che, ok non deve picchiare gli altri bambini, ma se lo picchiano loro, si deve difendere. Che non è sbagliato. Che nessuno ha il diritto di fare quello che ha fatto quel bambino. Fa questa scelta anche per dimostrare che è maschio e grande.
Mio figlio da piccolo era, e tuttora lo è, un ragazzo ubbidiente. Ricordo ancora la volta che mentre stavo lavando per terra, gli dissi di non muoversi finché non glielo dicevo io. Passarono circa due ore e lui stava seduto sul divano e non si muoveva. Io non ricordando più di avergli detto di non muoversi, gli domandai perché stava tutto sto tempo seduto. Mi rispose che dovevo dirglielo io. A casa lo prendevamo in giro che chiedeva il permesso per tutto:posso bere, posso andare in bagno, posso fare merenda, posso guardare la tv...
Al uscita di scuola mi venne incontro con un sorriso enorme stampato in faccia. Strada facendo mi raccontò di come si ha difeso quando il bulletto gli ha preso la merenda. Era tanto orgoglioso di sé stesso.
Successivamente il bulletto diventò il suo migliore amico, passando più tempo a casa mia che nella sua. Mio figlio invece a scuola fu soprannominato il "gigante buono".
Essendo un ragazzo sensibile, capi quanto male crea una situazione del genere e iniziò a difendere i più deboli.
Cosa che gli fece guadagnare tanti amici.
Immagine CC0 creative commons
Tempo fa mio figlio mi raccontò una cosa. Dopo anni che non vedeva un ragazzo, perché i genitori si erano trasferiti, lo incontrò per caso per strada. Mi disse che era enorme rispetto a prima. Quando andava a scuola con mio figlio, quel bambino era preso di mira dai bulli e picchiato regolarmente. I genitori hanno dovuto cambiare prima scuola e poi si sono proprio trasferiti a Roma. Quel ragazzo magro e basso, grazie al rugby era diventato un ammasso di muscoli. E non avendo mai dimenticato le ingiustizie subite da piccolo, era venuto per vendicarsi. E così ha trovato i bulli che lo hanno tormentato da piccolo e si è fatto giustizia da solo.
Quel ragazzo ringraziò mio figlio per averlo sempre difeso e se ne andò.
Da quei tempi le cose non vanno meglio, il bullismo c'è ancora e prende vittime tra grandi e piccini.
Nel caso di mio figlio bastò poco, ma non è così per tanti altri ragazze e ragazzi.
E una storia vera, senza abbellimenti. Sono una madre orgogliosa, si ma anche obbiettiva. Come mio figlio c'è ne sono tanti altri bravi ragazzi, ma non bastano comunque.
Argomento che ha sempre fatto discutere, belle riflessioni citate nel post.
Ottima lettura, complimenti
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Grazie
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Li abbiamo passati in molti queste fasi e credo che il tuo consiglio sia stato giusto. Anche nei modi. Nessuna prepotenza, ma difesa si👍
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Si, bisogna difendersi per non alimentare di più il bullismo.
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Non si attacca, mai, perché si passa dalla parte dei cattivi, ma quando si riceve un'offesa, all'aumentare dell'offesa deve esserci una difesa, che a volte deve essere esemplare, nel senso che la repressione può essere di forza e valore anche superiore all'offesa ricevuta, in modo che il ricordo della risposta ricevuta faccia da principale deterrente nella memoria dei bulli
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E quello che ho cercato di insegnare a mio figlio, anche successivamente a quel episodio.
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Purtroppo sono situazioni delicate e da genitori è difficile trovare il modo giusto per approcciare la cosa.
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Soprattutto se si tratta di bambini sensibili.
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