Km 0

in ita •  7 years ago 

Ciao a tutti, dopo aver parlato ieri di cibo, stasera mi è venuta voglia di parlare un po' di Km 0. Se qualcuno mi ha seguito in qualche post precedente, sa che mi piace la campagna e che mi diletto in tecniche di agricoltura e permacultura.

Ma cos’è questo Km 0 di cui sentiamo tanto parlare nell’ultimo periodo?
Ultimamente, grazie anche ad internet, stiamo assistendo ad un tipo di informazione diversa. La crisi è ovunque e la gente si sta sensibilizzando anche sul cibo e l’alimentazione in generale.

Iniziamo a capire quanto sia importante realmente ciò che mangiamo, ma soprattutto quanto è importante quello che viene messo sopra i prodotti, ovviamente parlo dei fitofarmaci che ingeriamo insieme alla frutta e alla verdura.

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Quando acquistiamo da grandi catene di supermercati, che vendono prodotti di multinazionali, stiamo inequivocabilmente acquistando prodotto provenienti da tutto il mondo che, per quanto possano essere controllati, ovviamente sono trattati.

Ad esempio, il grano che arriva dal Canada che viene bombardato con antimuffa, l’Olio proveniente dalla Tunisia che semplicemente non è olio ecc... chi ha il nonno o l’amico che lo produce mi potrà capire.

Inoltre, andando ad acquistare nelle grandi catene, non facciamo altro che levare soldi alle piccole botteghe della nostra città o del nostro paese. Ma anche li vendono prodotti di marche internazionali direte voi. Infatti avete ragione! Il km 0, per l’appunto, nasce per sostenere il produttore locale!

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Perché andare a comprare aglio cinese o mele dalla Spagna quando magari a pochi km da noi abbiamo chi li produce? Addirittura potremmo auto produrci noi una piccola percentuale di cibo andando ad ammortizzare sulle spese di casa.

Abbiamo la possibilità di fare un’esperienza bellissima, che è quella di coltivare e vedere germogliare un seme. Vi posso assicurare che non vi è nulla di più soddisfacente e saporito di mangiare qualcosa frutto delle vostre mani.

Ormai in tutte le città si stanno diffondendo orti sociali e condivisi. Il km 0 parte da noi stessi per la salvaguardia del nostro paese o della nostra città, km 0 è anche acquistare dall’artigiano, mestiere che si sta sempre più perdendo.

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Le cose prima le riparavamo, ora invece le sostituiamo con facilità incredibile, e la stessa cosa la facciamo con le persone. Non c’è più la pazienza di costruire un rapporto, se una cosa non va bene si cambia partner, amico e così via.

Per me km 0 è anche condivisione e riappropriazione di vecchi valori, rispetto per l’ambiente e per il luogo dove siamo nati e cresciuti, azione e non solo più lamentele. Come al solito, quando si parla di questi argomenti, ci si potrebbe protrarre all’infinito, ma preferisco dare spazio a voi nei commenti!

Vi lascio con una frase per me molto significativa:
Solo dopo che l’ultimo albero sarà abbattuto, solo dopo che l’ultimo lago sarà inquinato, solo dopo che l’ultimo pesce sarà pescato, Voi vi accorgerete che il denaro non può essere mangiato.
(Toro Seduto, capo della tribù dei Sioux)

Un saluto
Casper

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Gran bel post e gran belle considerazioni, i miei più sinceri complimenti.

Grazie Roberto, mi fa piacere trovare qui gente che faccia caso a questi argomenti

Healthy and tasty vegetables yummy

yep :)

E' gia' da tempo che cerco di consumare a Km 0....quando vedo il giro che han fatto certe verdure per arrivare nel nostro piatto e penso che le coltiva il contadino nella campagna a qualche km da me, mi dico che abbiamo veramente perso il senso logico... Cmq, dai! A poco a poco credo che la gente ci stia arrivando!

Ciao, sono contento che piano piano ci stiamo arrivando. Dai che se ognuno di noi fa il suo le cose cambieranno!

Varient vagitables with lively colors

the self-produced vegetables are the best...especially with love

Belle parole. Ma, le arance a gennaio non si trovano a km zero in Lombardia e Veneto, nemmeno le banane. Il radicchio rosso di Treviso c'e' solo a Treviso e zone limitrofe. A Milano no. Sono limitazioni piuttosto grosse, non trovi?

Dovremmo, e uso il condizionale perchè non è un obbligo, prima di tutto imparare a mangiare secondo la stagione e quello che ci offre il territorio. Sicuramente al Nord è più difficile coltivare rispetto al sud date le temperature. Nel frattempo si cerca di trovare il km 0, poi se proprio abbiamo voglia di arance a gennaio, possiamo sempre scegliere di acquistare da un piccolo produttore al sud ad esempio. Ok, non stiamo facendo km 0 ma stiamo aiutando quella piccola azienda. Per l'olio uguale, conosco tanta gente che se lo fa spedire dal sud. In questo modo abbiamo la possibilità di fare la nostra piccola parte in questo periodo di crisi ;)

Qui a Londra i km 0 te li scordi! :(

Ciao viki :) Non so come funzioni a Londra ma se posso darti una dritta, dato che ti trovi sul posto, dai un'occhiata a Rob Hopkins e le Transition City :D Se vuoi, per maggiori info scrivimi qui o contattami in chat

Posso googlarlo? XD

Ovvio :D