Una delle volte in cui ho rischiato la vita, col mio indistruttibile Piaggio Free 50.

Una delle volte perchè non è stata l'unica, ne ricordo bene un'altra in cui mi è venuta la strizza ma in un modo o nell'altro è finita bene.

Questa che vado a raccontare è una storia paradossale, quasi comica e durante il racconto vi renderete conto del perché.

PREMESSE

Tutto ha inizio all'età di 16 anni, qualdo frequentavo il liceo, a quell'età ero stanco di non avere un mezzo per muovermi in città. Mi fu concesso di prendere un motorino 50, all'epoca non serviva nessuna patente per guidarlo, si saltava in sella e via di gas (solo 1 o 2 anni dopo dovetti conseguire il patentino che venne introdotto perché ce lo chiedeva l'Europa).

Conoscevamo un amico di famiglia che vendeva macchine e motori usati da cui ci recammo per vedere cosa aveva da offrire, la cosa non mi dispiaceva affatto perchè non sono mai stato uno schizzinoso. Tra quel che vendeva spiccava un Piaggio Free 50 messo molto bene tranne che per la sella, il prezzo era davvero basso e decidemmo di prenderlo.

Speso qualche soldo in più per una sella nuova scoprii che viaggiare con quel mezzo mi dava parecchia soddisfazione per svariati motivi:

1. Era evidentemente MONTATO, arrivavo a fare 70-80 km/h, un motorino 50 in teoria non dovrebbe arrivarci.
2. Il traffico non mi faceva nè calco nè freddo, mi infilavo ovunque.
3. Potevo uscire di casa 5 minuti prima della scuola e percorrere i circa 3 km che mi separavano da scuola a manetta.
4. A Palermo non esistono molte regole quando si guida (non so se questa cosa cambierà mai).

LA STORIA

Come una delle tante mattine scesi in garage a recuperare il mio cavallo da battaglia, ero abbastanza sfacciato da mettere le cuffie con la musica al massimo (non fatelo, è sbagliato). In particolare quella mattina il mio walkman aveva deciso di portarmi a scuola coi Metallica, cosa che apprezzavo molto.

In fretta e furia mi trovai a dover affrontare uno degli incroci più brutti che mi separavano dalla meta, arrivando da questa strada:

In genere mi basavo anche sul movimento delle macchine che andavano nella mia direzione, una di quelle che si trovava poco davanti a me sembrava lanciata per attraversare, inoltre la visuale coperta da un'altra macchina mi impediva di vedere se arrivasse qualcuno dalla strada principale.

Così accellerai a manetta convinto che tutti stavano per attraversare, proprio mentre stavo per superare la macchina che mi copriva questa frena bruscamente, io che ero lanciato vedo per un istante una macchina che correva di brutto e che data la velocità non mi ha preso in pieno.
In compenso io ho sbattuto sul retro della macchina, volando sull'asfalto; fortunatamente la macchina che correva non era in compagnia, quindi nessuno mi arrotò e tutti ebbero il tempo di fermarsi vedendo che ero volato in mezzo alla strada (fossero state diverse macchine in corsa ci avrei potuto rimettere la pelle).

Giusto giusto in quel momento passavano da lì il mio professore di storia dell'arte e un amico di un'altra classe i quali mi aiutarono a rialzarmi, spostare il motorino vicino al marciapiede e controllare in che stato fossi. La macchina che andava veloce e che avevo tamponato era tornata indietro e ne era uscita una coppia che si accertò quali fossero le mie condizioni.

Pensadoci oggi credo che chi ha assistino alla scena si sia preoccupato parecchio, infatti il professore mi propose di posare il motorino a casa sua che non era distante e andare in ospedale, ma ALT!

Qua arriva la parte assurda, il compagno della ragazza che guidava la macchina mi disse "stavo portando la mia ragazza in ospedale perchè non si sente bene, vieni in macchina con noi che ti accompagnamo!", io ero ancora un po' intontito dalla caduta e dissi "eeeeh?".
Per questo la macchina correva, stavano andando in ospedale, quindi perchè non caricarsi un altro malato da soccorrere?
Notai che avevo uno strappo nei pantaloni e una ferita da cui usciva un po' di sangue, ma niente di grave, così dissi che non serviva l'ospedale e che sarei tornato a casa per medicarmi (non mi dispiaceva saltarmi un giorno di scuola). Il guidatore mi chiese di firmargli un foglio dove dichiravo di stare bene e di aver scelto io di non andare in ospedale, probabilmente per la paura che potessi in seguito accusarlo di qualcosa.

Finale della storia, ero ancora tutto intero ma fare un incidente con qualcuno che sta andando in ospedale e ti propone di andare con lui è una cosa che non si dimentica facilmente.