L'essere umano è diventato ciò che è oggi grazie ad un ampio numero di fattori, certo, ma quello che spicca fra tutti è uno: la curiosità
Credit by Teddy Petrosky on Unsplash
Sono certo concordiate con me; le informazioni sono ovunque nel mondo che viviamo.
Come potrebbe non essere altrimenti? Ma ci rendiamo davvero conto di quanto siano concentrate nella percezione della realtà che viviamo?
La verità è che è difficile avvolgere il proprio pensiero ed agguantare con pura consapevolezza questo fatto in quanto richiede un livello di attenzione che non tutti possiedono e, soprattutto, che non si può e non si deve tenere sguainato 24/7
Autoplay su YouTube, il feed di Facebook che si riaggiorna, lo scorrimento verso il basso infinito sulle varie piattaforme. Questi sistemi sono solo alcuni di quelli che bombardano il nostro cervello e ci si avviluppano intorno. Altri possono essere rappresentati dal semplice utilizzo di colori sgargianti e, perché no, esempi di umana attraenza.
La pubblicità ci marcia da tempo immemorabile, ma la situazione è andata via via peggiorando con l'avanzare dell'era del digitale. Avere così tanti stimoli non è salutare in quanto può andare a saturare le nostre capacità cognitive. Un caso che deficit dell'attenzione siano diventati così comuni? E non sto parlando necessariamente di un deficit nel vero senso patologico del termine, ma semplicemente di una carenza nell'attenzione, più o meno importante. Nulla di irreversibile; il corpo & la mente umana sono marchingegni fenomenali. Ma occorre la volontà di staccarsi e perché questa ci sia è necessario essere coscienti di ciò che si sta vivendo, dell'assalto che si sta subendo. Andare in pilota automatico è normale, ma è un meccanismo che può essere limitato; pratiche meditative - dagli scientificamente comprovati effetti pro-cognizione - possono essere un validissimo strumento.
Non è necessario avere spiritualità dentro di sé per prendere parte alla meditazione, specie quella mindfulness.
Ma perché dovrebbe funzionare se vogliamo essere pratici?
Perché vi insegna a capire quando vi distraete. Nella più basilare delle meditazioni, ci si concentra sul proprio respiro...e basta. Sai che noia. Esatto. La vostra mente incomincerà a vagare. Benissimo. E ve ne accorgerete. Con calma, e senza frustrazione, riporterete l'attenzione al respiro e continuerete per la vostra strada.
Per quanto concerne la mia esperienza personale, la meditazione diminuisce enormemente la mia incapacità di mantenere un flusso di pensiero focalizzato. Sono cosciente, ma non in stato di completa allerta, su ciò che mi succede intorno. So quello che voglio fare e quello che voglio imparare. E non sono più vittima dell'autopilota che si innesca stando davanti al PC o con lo sguardo gettato sullo smartphone, passeggero più che pilota dell'informazione che mi viene trasmessa.
Con la più viva speranza che tutto questo non sia stato troppo piacevole,
- Destrudo
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Interessante, Destrudo!
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