Il mio dog con la riga nel mezzo

Ciò nonostante, la passione per il bosco è incontenibile. La sveglia suona alle 4 del mattino e il passaggio dal tepore delle coperte al rigido crepuscolo del bosco, dopo qualche chilometro di automobile, è quanto di più vicino al traghettamento del Lete che possa aver mai provato (per fortuna). I primi minuti, in mezzo alla rigida nebbia che ti contorna le gambe, ti portano via ogni memoria. Inizi solo a seguire l'olfatto del tuo segugio. Evitando, per quanto possibile, di scivolare in una scarpata e trovarti ad osservare il cielo nubifero posto poca sopra alle tonalità rossastre delle foglie di faggio. Non vorrei essere frainteso, non è una maniera figurata di scrivere. E' proprio il racconto di quanto mi è successo. I minuti successivi centrano qualche cosa con i denti di Pepe che tirano il bavero della mia giacca e, mentre la sua lingua la ritrovo che sbava la mia guancia e il mio occhio sinistro, faccio per riprendere conoscenza, e con tutta la flemma di chi è colpito da qualche cosa tipo un'ernia lombare in l4-l5, provo di rimettermi in piedi e tornare alla ricerca di almeno qualche tuber da portare a casa. Un biscotto extra per Pepe, che oltre al suo lavoro, ha dovuto anche pensare al mio. Un lavoro arduo e complicato per un cercatore di tartufo, quello di stare in piedi.

Vi faccio una confessione, quando ho deciso di prendere un cane da tartufi non mi sono fatto molte domande. E' capitato di sentirne parlare. E' capitato che un amico avesse una cucciolata. E' capitato che son tornato a casa è l'ho presentato a mia figlia. Quello che poi è capitato con mia moglie non ve lo racconto.

Ma la mia curiosità è: come ve la immaginate una passeggiata, nelle prime ore del mattino, da soli con il vostro amico a quattro zampe, in un luogo dove il sole filtra di traverso fra le foglie, piano piano? Dove wi-fi, come idea, non riesce nemmeno ad avvicinarsi al verso di un uccello.
Io son sincero, nel bosco, per qualche sconosciuto motivo, mi ci sono ritrovato. E tutte le volte che mi riesce qualche frutto lo portano a casa e vai di tagliatelle. Le mie. Quelle fatte da me. Quelle G.F, che ho postato nel video di presentazione.
G.F., detto così può sembrare poco simpatico, ma vi devo dire la verità, da quando ho scoperto che tartufi, porcini e cinghiale sono naturalmente privi di glutine, mi sono subito fatto coraggio. E' un po' come dire colori primari, c'è gente che ci sa imbiancare il mondo. Non a caso mia figlia si mangia una carriola di ciccioli.

Provo a collegare un video in dtub di un piccolo ritrovamento. E' meno di un minuto. Vediamo come gira.