Il sedicente Ministro dell’Interno non ce la fa proprio a stare lontano dai social network e per non sembrare uno che ci sta solo per farsi gli affari degli altri, ecco che puntualmente -come una scorreggia quando si ha lo stomaco pieno o un rutto quando si beve molto- ogni giorno non ci fa mancare una sua battuta su un qualsiasi argomento, dai problemi di depilazione femminili agli ultimi sviluppi della teoria delle stringhe.
Per carità, uno è libero di stare sui social come e quando vuole, ma essendo il suddetto anche vicepremier e segretario del suo partito, dove lo trova il tempo per fare anche il ministro, se passa pure la metà della sua giornata su internet?
Sarò strano, ma ho sempre ritenuto quello dell’Interno uno dei ministeri più importanti, se non il più importante, per la vita di un Paese. Da lui dipendono la nostra sicurezza, l’ordine pubblico e soprattutto, forse pochi ci pensano, i servizi segreti. Matteo Salvini, quello dei cori razzisti contro i napoletani, quello delle frasi razziste contro gli immigrati, delle frasi sessiste contro le donne e omofobe contro gli omosessuali, oltre che quello che insieme agli altri suoi compari di partito ha fatto sparire 50 milioni di euro, ha il controllo su tutte le informazioni e i dossier più riservati del nostro Paese! Va bene che di paradossi e di ridicolo ci siamo ben riempiti durante le scorse legislazioni (un esempio a caso, l’allora maggioranza parlamentare, di cui faceva orgogliosamente parte la Lega, che vota SI sul fatto che Ruby fosse veramente la nipote di Mubarak, ndr), ma a quanto pare al peggio non c’è mai fine.
Comunque, al di là dei giudizi sull’opportunità o meno di affidare proprio al Nostro un ministero così delicato e sulla capacità politica dei 5 stelle, grazie ai quali il loro principale avversario politico ha raddoppiato i consensi in un paio di mesi, la preoccupazione è proprio sul tempo da dedicare ad un compito così delicato. Non sarà che il suo dividersi in quattro -ministro, segretario, vicepremier e fashion blogger, cioè opinion blogger, no neanche… come si chiamano quelli che passano tutto il loro tempo su Facebook e social network? – possa togliere tempo, risorse ed energie preziose al compito così delicato di capo del Viminale? Strano, nessuno sembra preoccuparsi di questa questione, tutti presi ad elogiare o sbugiardare la cazzata di turno che ha sparato sui social. Eppure c'è da chiedersi questo qua come fa, visto che a volte non si riesce a fare bene il proprio lavoro neanche dedicandoci tutto il tempo a disposizione e ce ne vorrebbe magari altro. C'è anche da chiedersi, ma è giusto un vago sospetto, se egli non dedichi al ministero le energie, la concentrazione, la riservatezza e le attenzioni dovute, per fare in modo che il suo operato non risulti essere grossolano, superficiale e incompetente. La risposta è scontata, visto che Salvini sa fare tutto, dai tuffi in piscina a fare andare su e giù il cassone di una ruspa, però, però, il sospetto può venire…
Ma forse sono io che sono malpensante, probabilmente egli saprà fare bene il proprio lavoro e soprattutto onestamente e senza pensare ai propri interessi. Ad esempio, non penso proprio che colui che comanda attualmente le forze dell’ordine possa dichiararsi favorevole all’aumento delle armi in circolazione e siglare un patto con le lobby delle armi da fuoco, in stile modello Americano. Questo potrebbe configurarsi come conflitto di interessi, semmai in Italia ci fosse una legge seria contro il conflitto di interessi. Ci farebbe, inoltre, assomigliare sempre di più agli stati Uniti, dove notoriamente non ci sono grossi problemi dovuti alla diffusione indiscriminata delle armi da fuoco... gli USA sono il paese con il più alto tasso di morti ammazzati del mondo, superiore anche a Messico o Nicaragua e paragonabile alle zone di guerra. Questo si che sarebbe un provvedimento per farci stare più al sicuro, in tutti i sensi, dentro una bara… ma sicuramente il buon Ministro non ci pensa proprio a voler trasformare l’Italia in un altro Far West, no no.
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Comunque scherzavo prima, so bene che Salvini non è il buontempone che dice tutto quello che pensa e perciò risulta gradevole, se non affascinante. No affascinante proprio no, non esageriamo. Però sta di fatto che ad alcuni piace. Dicevo, le sue battute e il suo ficcare il naso in tutto lo scibile umano non sono né casuali né spontanee. La strategia è chiara, vecchia e mirata. Lui e il suo team di pubblicitari/propagandisti sanno bene- perché loro si che studiano a differenza di chi li legge… - quali sono gli argomenti che più stuzzicano la parte più nobile di molti italiani, ovvero la pancia, e sanno bene come stimolare rigurgiti mai assopiti attraverso frasi ovvie e risposte banali, non importa se vere o false, realizzabili o impossibili: tutti vorremmo essere più sicuri, allora aumentiamo la vendita di armi (sillogismo che sta ancora facendo rivoltare nella tomba il buon Aristotele); tutti vorremmo essere più ricchi, allora diamo meno soldi agli immigrati (non agli speculatori, corruttori, sfruttatori o criminali, ma proprio agli immigrati, notoriamente ricchissimi e anche un po’ tirchi); tutti vorremmo vincere un mondiale, allora andiamo a colonizzare l’Africa, cioè no, aumentiamo il numero di naturalizzati, neanche… uhm, a questo punto mi sorge una questione, ma se Balotelli ci facesse vincere il prossimo Mondiale o almeno l’Europeo, dovremmo essere salvinamente contenti o tristi?
Vabbè, in ogni caso è chiaro che tutti i suoi tweet o post fanno parte di una strategia mirata, quella del “condividi se sei indignato!”, volta a far affermare una lettura superficiale degli avvenimenti, in modo che una risposta superficiale ai problemi possa risultare quella auspicabile dai più.
Si va bene, forse hai ragione, potrebbe dire qualcuno, ma quelli di prima allora? Quelli di prima allora un beneamato piffero! Se i politici che hanno preceduto l’attuale maggioranza facevano schifo, non vuol dire che bisogna giustificare lo schifo e fare altrettanto se non peggio. Il fatto che prima c’erano dei politici o dei Ministri che si comportavano male pensando solo ai propri interessi, non giustifica il fatto che gli attuali (o i futuri) facciano lo stesso, anzi, gli errori del passato dovrebbero far migliorare il presente. A questo serve lo studio della Storia, quella sconosciuta.
A proposito di Storia, ultimamente in Italia si sente un po’ puzza di Ventennio. Mai come ora, nonostante i proclami, ci vorrebbe aria nuova e non un riciclo stantio.
Ad maiora!!
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