Già lo sento. Percepisco in maniera netta l'outrage che un'affermazione del genere è in grado di provocare e l'unica cosa da dire è, be', amen.
Purtroppo ancora la stragrande maggioranza della popolazione mondiale è convinta che esista un gruppo speciale di individui che per qualche ragione possa permettersi di arrogarsi il diritto di comandare altre persone e di avere diritti che l'individuo normale non ha (giustamente!).
Si, perché figurarsi se uno potesse decidere che per il bene del vicino di casa, apparentemente, fosse necessario andare da lui, pretendere dei soldi e minacciarlo in caso di rifiuto di rinchiuderlo in una gabbia oppure perfino ucciderlo se provasse a resistere per non farsi derubare...pura follia, giusto? Se una persona si comportasse così, andrebbe senza dubbio fermata! E incontrerebbe molto probabilmente della resistenza anche se lo scopo dichiarato di un tale individuo fosse quello di derubarvi utilizzando la violenza o la minaccia dell'uso della violenza per poi dare la refurtiva a qualche bisognoso, oppure usarla per finanziare la costruzione di un ospedale o di una strada. Tutti motivi senz'altro nobili, ma ottenuti tramite un metodo alquanto illecito ed immorale.
Ma è qui che sopraggiunge la grande dissonanza cognitiva di cui il mondo è vittima e che non consente alla maggioranza di dissipare la sottile cortina di fumo che ha davanti ai propri occhi. Fino ad ora qualcuno poteva anche essere d'accordo, finché parlavo di una persona o gruppo di persone a caso, ma purtroppo cambia tutto drasticamente una volta che si chiede di applicare lo stesso tipo di ragionamento, semplicemente sostituendo i colpevoli della rapina o dell'estorsione con quel gruppo "speciale" di cui parlavamo all'inizio, vale a dire, lo stato.
E' esattamente la stessa cosa, solo su scala infinitamente più grande e con molte molte meno possibilità di difendersi, perché quest'entità mistico-religiosa è percepita come l'"autorità", per cui si farebbe presto ad essere additati pure come criminali meritevoli di ingabbiamento (se non morte) se provassimo a non farci derubare di ciò che è nostro, magari anche guadagnato grazie a fatica ed ingegno.
Di Francesco Sani