Ancora Stephen King

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Ieri, nel desiderio di essere sintetica, ho trascurato diversi capolavori di Stephen King. D'altra parte è uno scrittore talmente prolifico che non è facile limitare ad un post ciò che c'è da dire su di lui.
Sarò dunque ancora carente, nonostante questa aggiunta, ma alcuni titoli voglio aggiungerli, soprattutto per chi non avesse mai letto nulla di questo scrittore e desiderasse approcciarsi alla lettura delle sue opere.
Shining, per esempio, non può essere tralasciato. Un'atmosfera di terrore, prevalentemente reale, ma con richiami al soprannaturale. Un albergo isolato e vuoto, la neve. Una famiglia. Quello della famiglia è un tema che ricorre nei romanzi di King, e non si tratta delle famiglie del Mulino Bianco ... Tutt'altro! Io credo che, pur attraverso l'iperbole, SK riesca a rappresentare certe tensioni familiari, rapporti insani e carichi di rancore. Però, al di là di eventuali significati nascosti, Shining merita davvero. E merita moltissimo anche il film che, in questo caso, non ha niente da invidiare al libro per fascino e per la paura che suscita. La magistrale interpretazione di Jack Nicholson , poi, è davvero unica e indimenticabile.
Un altro film tratto da un romanzo di SK e riuscito benissimo è Il miglio verde.
E' uscito nel '96, a puntate, tanto che io ne ho un'edizione composta di sei piccoli libri. Non so se qualcuno degli amici di Steemit abbia letto questo romanzo all'epoca, ma, data la forte tensione in esso presente, presentarlo a puntate è stata una geniale idea di marketing. Il lettore (e non parlo solo per me) era infatti incuriosito e impaziente di leggere il seguito, sembrava di partecipare alla storia. Ricordo che ne parlavamo, in attesa che uscisse la puntata successiva, con grande fervore. Riporto il retro di copertina di quella edizione, perchè molto azzeccato : "Nulla di quanto abbiate mai letto potrà prepararvi alla più spericolata variazione di Stephen King sul tema del terrore: un serial thriller che comincia in un braccio della morte e scava per calarsi nei più orrendi segreti del cuore. Abbandonatevi al susseguirsi di colpi di scena che animano la conclusione di questa straordinaria vicenda".
Ma anche la prefazione al libro, naturalmente dell'autore, merita. Lì SK, con la solita maestria, spiega il perchè del romanzo a puntate. Richiama Dickens, in questo antesignano, e poi conclude :"C'era anche un altro aspetto che mi allettava, il verificarsi di una situazione che penso possa essere compresa appieno soprattutto da uno scrittore di polizieschi e di racconti del brivido : con una pubblicazione a puntate, l'autore gode del vantaggio tutto speciale di una posizione di preminenza sul lettore. Detto in parole povere, Fedele lettore, non puoi andare a spiare nelle ultime pagine come va a finire".
Ecco, anche questo mi piace di SK : il fatto che lo si avverte sempre presente dietro le sue opere, spesso ironico, come in questo caso. E' un professionista e lo dimostra anche nel saggio "On Writing" in cui parla in modo piacevole e interessante della scrittura che non nasce solo dall'ispirazione, ma anche da un costante e consapevole impegno. Tra l'altro, raccomanda moltissimo la serietà e l'accuratezza nello scrivere. "Nel primo vassoio della vostra cassetta degli attrezzi ci vuole anche la grammatica". Innegabile. I voli pindarici sono gradevoli solo se supportati dalla correttezza sintattica e grammaticale, altrimenti più che voli sono tonfi.
Dà anche dei suggerimenti sul metodo. Ad esempi SK dice di scrivere dieci pagine al giorno, per un totale di duemila parole. Sempre, senza eccezioni. L'esercizio costante è alla base del successo di qualunque attività, compresa la scrittura. Certo, per SK, oltre al metodo, c'è anche la sostanza. La cosa interessante, però, è che anche lui ammette di avere bisogno di un editor. "Scrivere è umano, editare è divino". E se lo dice lui, figuriamoci quanto bisogno ne hanno tutte le migliaia di aspiranti scrittori!
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