Atleticamente parlando

in ita •  7 years ago  (edited)

Le mie performances non dico atletiche, ma di semplice ginnastica-base, hanno sempre lasciato a desiderare.
Le mie pagelle portano il segno di questa lacuna, immediatamente visibile, perchè l'unico sei tra voti decisamente più alti era sempre quello : educazione fisica.
In realtà anche mia madre aveva il mio stesso problema, solo che a lei era andata peggio. Essendo nata nel 1921, tutto il suo percorso scolastico si era svolto nel ventennio, quando l'attività ginnica era ritenuta fondamentale a scuola (probabilmente lo è, ma con me chiudevano un occhio, anzi entrambi) e la vita delle giovani italiane (in senso stretto, si chiamavano proprio così), almeno di quelle che andavano a scuola, era fatta anche di marce e saggi ginnici obbligatori.
Inutile dire che la mia genitrice, poco dotata come me, preferiva studiare latino o matematica piuttosto che andare in palestra. Ma non c'era niente da fare. Le toccava per forza. Raccontava sempre la nausea anticipatoria prima delle manifestazioni o anche solo delle esercitazioni del sabato. Il suo incubo peggiore comunque era l'asse d'equilibrio, da cui cadeva regolarmente mentre la professoressa , con le mani sui fianchi, urlava : "Mooonaci, sei una rammollita!". E lei piangeva. Per questo ho goduto di tutta la sua comprensione quando, fortunatamente in democrazia, ho rifiutato di partecipare a giochi della gioventù e simili. Però, qualcosa mi toccava fare o almeno provare.
Mio padre, che era invece piuttosto atletico, trovava difficile rassegnarsi al fatto che al sua unica figlia fosse un'imbranata assoluta. Tanto è vero che, fino ai dieci anni, provava a convincermi a fare il salto in alto, disciplina in cui eccelleva, ma io mi ero sempre fermata prima di saltare. Poi aveva provato con quello in lungo, magari era l'ostacolo ad impaurirmi. Il risultato era stato un terribile scivolone. Infine, non pago, aveva tentato di convincermi a correre anche perchè, apparentemente, essendo piuttosto magra, sembravo un tipo scattante. Invece, l'unica volta che mi fecero provare davvero,incontrai subito una estrema difficoltà nel collocarmi al blocco di partenza. Non trovavo come mettere i piedi, li posizionavo e scivolavano, non vi dico. Quando finalmente trovai la giusta posizione, mi resi conto che non solo tutte le mie compagne erano già partite, ma qualcuna era anche già arrivata.
E la pallavolo, dirà qualcuno, potevi provare, tutte le ragazze giocano a pallavolo. Ebbene, lì avevo proprio paura e scansavo la palla coprendomi con le mani.
Mio padre, pover'uomo, era anche un discreto nuotatore e, dato che d'estate stavamo tre mesi al mare, credeva, il tapino, che avrei imparato a nuotare. Errore. Dopo varie situazioni in cui stavo affogando praticamente a riva, si arrese. Però, sono riuscita non proprio a nuotare, ma almeno a stare a galla, quando, a tredici anni, mi hanno mandato in piscina e lì c'era un insegnante bravissimo anche con le disadattate come me che miracolosamente riuscì a convincermi che il principio di Archimede non era pura teoria, ma veramente un corpo immerso nell'acqua poteva galleggiare, perfino il mio.
Qualche anno fa, inopinatamente, mi sono iscritta a un corso di yoga, ma, dopo tre lezioni, ho capito che per me era troppo atletica come disciplina.Oramai, dunque, ho riposto le speranze,però, cammino abbastanza e vado anche in bicicletta (ho imparato a dieci anni!), dato che Grosseto è una tavola e non si fa tanta fatica. Tutto sommato, mi contento. Questa è la mia natura e va bene così.
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https://pixabay.com/it/danza-yoga-meditazione-donna-3134828/

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Non siamo tutti degli atleti ed è inutile tormentarsi se le nostre paure ed il nostro fisico non ce lo permettono. I più brillanti a scuola che io abbia conosciuto disdegnavano sempre la palestra.

Ma infatti per me non è stato un problema. Anzi, spesso la mia scarsa agilità mi ha fatto (e ha fatto) ridere 😊

Troppo divertente quando descrivi che nelle tue difficoltà sui blocchi di partenza ti sei accorta che alcune avversarie erano già partite ed alcune addirittura già arrivate , mi immagino la scena.
A parte ironizzare , come sempre un bel post dove metti a nudo ancora un po’ del tuo essere, complimenti.