Giulietta T (quarta puntata)

in ita •  7 years ago  (edited)

"Diana, la Temperante "

Giulietta e Desdemona, sorelle di così diversa natura e la loro cugina Martina hanno una grande amica in comune, Diana. La natura l'ha dotata di un fisico minuto, ma particolarmente aggraziato, capelli castani ondulati e brillanti, lineamenti regolari ed un profilo caratterizzato da un naso leggermente all'insù che le ha sempre conferito un'aria spiritosa e simpatica, forse un po' più di quanto lo sia in realtà.
Lei e Desdemona hanno cominciato a truccarsi prestissimo, a studiare l'abbigliamento più adatto per ogni occasione, ma soprattutto per le feste, le famose feste in casa o più di rado nei locali, dove era più facile entrare in contatto con ragazzi che non fossero solo compagni di scuola ed imbastire possibilmente delle storie.
Piaceva a tutti la seducente fanciulla. Era sorridente, disinvolta e sicura. Oltre che molto brava a scuola. Ma questa era una caratteristica di famiglia, dicevano le madri, dato che c’era una parentela, seppur diluita, con la mamma di Diana. Cugine di terzo grado, ma tanto bastava. “Anche le regine si ritengono parenti pur avendo in comune solo una bisnonna” sostenevano le sorelle Sandrelli.
Ma la cosa bella di Diana, quasi stupefacente, era la grande organizzazione che la portava a essere perfetta nello studio, nella ginnastica artistica, di cui era campionessa provinciale, ma anche nell'abbigliarsi e nel curare la sua persona.
Fin dai giorni delle medie, aveva avuto in mente esattamente tre obiettivi: diventare insegnante di lettere, contrarre un matrimonio ragionevole e duraturo (con figli) ed aver cura del proprio corpo.
Per questo era studiosa, sportiva, ordinata. Ma, soprattutto, era attenta a scartare dal suo orizzonte maschi poco affidabili o troppo fantasiosi o senza un solido avvenire.
Praticamente l'opposto di Desdemona che era abbastanza aspecifica nelle sue scelte sentimentali, ma anche così rapida nel passare da una vicenda all'altra, che era difficile valutare quali fossero realmente le sue preferenze.
Le due battibeccavano spesso per la diversa impostazione ed anche per la competizione su chi fosse più attraente. In realtà non c'era risposta a questo quesito. Desdemona è alta, longilinea e con lineamenti marcati ma regolari. I lunghi capelli scuri, lisci, insieme alle braccia magre e all'andatura lievemente ondeggiante, le davano in gioventù un'aria alternativa che lei accentuava con abbigliamento falsamente casual, camicioni, jeans, collane colorate.
Ma il fatto più curioso è che, nonostante il conflitto perenne (o forse, chissà, per questo), fu proprio lei il tramite attraverso cui Diana conobbe il suo futuro marito.
Accadde infatti che l’intraprendente Desdemona, nell'estate dei suoi diciotto anni, entrasse in una compagnia in cui erano presenti anche universitari. Lei, così sveglia, disinvolta, pronta nelle battute e nelle risposte, furoreggiava nei suoi ridotti bikini, in spiaggia, o nelle serate dei falò, delle canzoni di De Andrè e dei bagni di mezzanotte. I belli e impossibili della compagnia erano i fratelli Della Creta, alti e slanciati, uno studente di medicina, l'altro di ingegneria elettronica. Con quest'ultimo, Michele , detto in seguito l'Arcangelo (e vedremo poi perchè), ci fu da subito reciproca antipatia. Ad entrambi infatti piaceva primeggiare. Diciamo che il loro ego smisurato, sommandosi, superava il cento e quindi, qualunque relazione tra i due, anche solo di amicizia, si dimostrò impossibile dal primo istante. Il fratello Leopoldo, minore di un anno, pur essendo fisicamente piuttosto simile, aveva un carattere dolce e gentile e, avendo trascorso la vita con l'egotico Michele, fu subito attratto dalla esplosiva fanciulla dal nome importante. La quale lo trovava noioso e consueto.
“Ma ti immagini, Giulietta, cosa sarebbe stare con uno così? La morte civile”
La sorella aveva un terribile eritema solare, per cui le sue parole le arrivavano piuttosto attenuate in un torrido pomeriggio di luglio, a causa della sonnolenza da antistaminici.
Ma D. era implacabile. Continuava a parlarle nonostante fosse responsabile del suo colpo di sole, preso per fare da chaperon a lei e al suo incauto innamorato.
Incauto, perchè, in quell'estate , subì dalla Terribile ogni tipo di umiliazione: appuntamenti mancati, essere mollato durante un ballo guancia a guancia per continuare con il vicino di tavolo; lasciato solo e nudo durante un bagno di mezzanotte. Non solo. In quest'ultima occasione, la Splendida, gli aveva anche portato via i vestiti dalla spiaggia, lasciandogli solo le chiavi della macchina, tanto che il poverino era tornato a casa in costume da bagno, infreddolito e umiliato.
In tutto il periodo, inoltre, aveva ottenuto un solo bacio (non perchè lei fosse in genere restìa, anzi...), dato una notte di luna piena. Il giorno dopo, lei, di fronte a tutta la compagnia, aveva dichiarato che la sera prima, avendo un po' bevuto, le aveva fatto effetto la luna ed avrebbe baciato chiunque, anche un rospo, aggiungendo che forse in quel caso sarebbe andata meglio: magari diventava principe...
Il povero Leopoldo, dileggiato dagli amici e dal fratello, arrivò a settembre veramente stremato.
Ora doveva tornare a Siena per gli studi (era al quarto anno) e l'estate con Desdemona era stata peggio delle fatiche d'Ercole o piuttosto di Sisifo, dato il nulla assoluto che ne aveva ottenuto.
Però, due occhi attenti e previdenti avevano osservato l'estate delle beffe, come ormai tutti in famiglia la chiamavano.
Lo sguardo giovane, ma assai avveduto di Diana, aveva colto nel malcapitato quelle doti che lei cercava per un futuro di certezze: serietà, sincerità, perseveranza. Oltre al fatto, non da poco, che il giovane era di ottima famiglia, capace e studioso.
Sarebbe diventato un medico, sicuramente. Ed era inoltre di bell'aspetto, cosicchè i geni da trasmettere alla discendenza sarebbero stati senz'altro di prima qualità.
Può sembrare impossibile che un'adolescente fosse capace di tanta accuratezza di pensiero. Ma Diana lo era, fin dall' infanzia, precisa e programmata, i suoi compiti erano “senza sbaffi d'inchiostro” E così tutto il resto.
A fine settembre, quando il giovane aveva cominciato a stufarsi del trattamento d'urto che gli era stato riservato, lei (insieme a Giulietta, che continuava a fare da accompagnatrice) aveva cominciato a parlare con lui, a mostrarsi seduttiva, ma affidabile, femminile, ma razionale. Durante l'autunno, avevano continuato a vedersi nei fine settimana, per qualche tempo insieme a Giulietta: andavamo al cinema, al luna park, al tennis a guardarlo giocare col fratello. Quest'ultima faccenda era per la povera “dama di compagnia” una vera tortura. Giulietta odiava ogni genere di sport e stare lì a guardare i due nello svolgimento delle loro performances la avviliva oltremodo. Tremende quelle mattine di domenica, con Diana entusiasta e cinguettante al fianco, mentre lei non riusciva a vedere altro che una pallina che faceva sock -arco – sock.
Questo era ciò che percepiva. O, al massimo, se la pallina cadeva sock-arco- bomp --- sock- arco -sock.
Per fortuna, verso novembre, cominciarono a uscire da soli e la paziente amica fu affrancata da quell'incombenza pesante.
Desdemona, intanto, aveva preso altri lidi sentimentali, ma ciò non le impediva di commentare malignamente la strategia di Diana che, lei sosteneva, aveva raccolto i suoi avanzi.
“Ma dai- le diceva la sorella che non ne poteva più di tutti e tre- lasciala fare. A lei piace.”
E lei acida: “Tutti i gusti sono gusti- disse quello che succhiava un chiodo rugginoso”.
Insomma, tra tennis e luna park, tombole di Natale e ballo di San Silvestro, le cose andarono avanti e il 7 gennaio, diciannovesimo compleanno di Diana, quest'ultima annunciò all’intera famiglia che lei e Leopoldo si erano messi insieme.
Desdemona stava per dire qualche malignità, ma si astenne perchè Giulietta le dava potenti pedate sotto il tavolo e le aveva promesso che, se avesse detto cose sconvenienti, lei avrebbe raccontato alla mamma faccende MOLTO più sconvenienti su di lei (che nel frattempo aveva iniziato a frequentare un suo professore supplente ventottenne con cui la vicenda era piuttosto scabrosa...).
Comunque, Leopoldo e Diana hanno avuto un lungo fidanzamento, si sono laureati, hanno trovato lavoro entrambi e si sono sposati. Perfetto. Hanno due figli, Eleonora e Matteo, belli e bravi. Vivono in una grande casa luminosa, lui è pediatra di libera scelta e lei professoressa di latino e greco nello stesso liceo dove ha studiato e dove Giulietta insegna filosofia. Come da programma, naturalmente.
(continua)
https://pixabay.com/it/due-persone-cresciuto-donna-3075746/two-3075746_1280.jpg

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