Le mie canzoni preferite

Partendo dall'ottimo e stimolante post di @thenightflier, dico anzitutto che sono un'appassionata di musica, come ho già avuto modo di raccontare in altri post.
Certo, la selezione di tre canzoni non è semplice e vorrei spiegare come sono giunta al mio piccolo podium che riguarda tre canzoni italiane.
Intanto a me la musica leggera italiana piace molto, nella mia famiglia, da sempre, abbiamo ascoltato la radio e comprato dischi, quando ancora esistevano, 45 giri, 33 giri LP e ho perfino qualche 78 giri tardivo.
Per quelli come me, il festival di Sanremo è fondamentale, direi che ha accompagnato la mia crescita (ora anche il mio invecchiamento, sob) e la canzone regina di tutti i Sanremo è quella che ho messo al primo posto, "Canzone per te" di Sergio Endrigo. Quest'ultimo è stato senz'altro uno dei più grandi autori della musica leggera italiana, ma, forse per il suo essere schivo e riservato, è stato dimenticato troppo presto.
Oltre a Canzone per te, vincitrice del Sanremo '68, ha numerosi altri brani che meriterebbero ancora diffusione e riconoscimento. Per esempio : Dove credi di andare, Adesso sì, Se le cose stanno così, Mani bucate, Lontano dagli occhi, lontano dal cuore ... e molte altre.

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Veniamo a Gianna Nannini e la sua splendida canzone- simbolo "I maschi". La cantante senese, così brillante e graffiante, è un personaggio particolare, artisticamente prolifico, umanamente originale.
La canzone in questione è particolarmente innovativa dal punto di vista musicale e ha un testo ... stimolante.

"Tu quell'espressione malinconica
e quel sorriso in più, ma cosa mi fai?
Stai così vicino, così immobile parla qualcosa,
non ti ascolto ma...
I maschi disegnati suoi metrò
confondono le linee di Mirò
nelle vetrine, dietro ai bistrot
ogni carezza della notte è quasi amor
i maschi innamorati dentro ai bar
ci chiamano dai muri di città
dalle vetrine, dietro ai juke-box
ogni carezza della notte è quasi amor...
Tu sotto la giacca cosa avrai di più?
quando fa sera il cuore si scatena
mi va e sulle scale poi te lo darò quello che sento,
parlami ancora un pò...‘
I maschi innamorati dentro ai bar
ci chiamano dai muri di città
dalle vetrine, dietro ai juke-box
ogni carezza della notte è quasi amor
ai maschi innamorati come me,
ai maschi innamorati come te
quali emozioni, quante bugie,
ma questa notte voglio farti le pazzie!
Ai maschi innamorati come te
Ai maschi allucinati più di me
non è mai ora di dire addio
tutta la notte voglio farti ancora mio!"

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Termino con "E se domani", cantata da Mina, che dà alla canzone la sua particolare impronta.
Ma non si tratta solo di questo. E' un motivo unico, sia dal punto di vista della musica (ad opera del maestro Carlo Alberto Rossi) che del testo, di Giorgio Calabrese. Rossi e Calabrese sono due grandi della musica italiana, hanno prodotto musiche e testi pregevoli e indimenticabili.
"E se domani" ha un motivo soft, ma coinvolgente. Il testo ha un guizzo di genialità nell'inciso "... e sottolineo se" che rende perfettamente l'idea e porta l'ascoltatore dentro a un sentimento.
Forse i miei gusti possono sembrare antiquati, ma sono convinta che si tratti di grandi canzoni e grandi interpreti, validi anche adesso come cinquant'anni fa.

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