"Trappola per volpi", un giallo di Fabrizio Silei - Giunti Editore
Firenze, luglio 1936.
Viene ritrovato in riva all'Arno il cadavere di una bella e giovane donna.
Si tratta di Renata Pinotti, ex attrice e cabarettista (Clair era il suo nome d'arte), attualmente sposata con un senatore del regno, Adelmo De Vincenti Bistacchi, particolarmente conosciuto per essersi adoperato per la conquista dell'Etiopia.
Il caso viene affidato al giovane vice- commissario Vitaliano Draghi, dall'aspetto di ragazzo.
E' la sua prima indagine importante e decide di farsi aiutare da una persona che ha avuto un ruolo nella sua infanzia e adolescenza. Si tratta di Pietro, un contadino autodidatta, invalido di guerra, ma grande lavoratore e dotato di un fine intuito.
Senza raccontare la trama, che va goduta dal lettore passo passo tra avvincenti colpi di scena, si può dire che si tratta di un bel romanzo, non solo thriller.
I personaggi, non solo i due protagonisti, sono sapientemente tratteggiati, così come è fedele e puntuale il racconto del regime, l'ambiente minaccioso che circonda la vicenda, ma anche tutta l'Italia.
Il sospetto, magari la semplice delazione, sono all'ordine del giorno.
Così come lo è il viscerale e convinto antifascismo che pervade l'opera attraverso parole e azioni dei suoi personaggi.
Un romanzo davvero gradevole, con studio psicologico dei protagonisti e dei personaggi minori.
La trama trascina con sè il lettore velocemente, cosicchè le oltre 400 pagine scorrono senza difficoltà verso un epilogo che non è affatto scontato e che lascia aperta la strada per un seguito.
Consigliatissimo.
Ho messo un fagiano come illustrazione, perchè appunto "fagiano" è l'affettuoso soprannome che Pietro ha dato a Vitaliano.