Andarsene o rimanere?steemCreated with Sketch.

in ita •  7 years ago 

Non penso si tratterà di una novità quando qualcuno leggerà che non mi sento ottimista sul futuro dell’Italia. In Siria delle persone hanno deciso di non andarsene perché pensavano che la situazione sarebbe migliorata. Invece col passare dei giorni sia le macerie che i morti aumentavano.


Terremoto_centro_Italia_2016_-_Amatrice_-_farmacia_(29033930040).jpgAmatrice. Fonte

Ovviamente in Italia non abbiamo una guerra civile. Per ora. Abbiamo un esercito di precari, macerie nel campo dello stato sociale (o welfare), dissanguamenti su vari diritti tipo la pensione, una certa quantità di poveri assoluti su un campo minato, varie questioni-bombe ad orologeria, etc.

L’approccio individuale e quello collettivo

La scuola economica neo-liberale e liberale si legano alla responsabilizzazione dell’individuo e all’azione individuale. Qualche esempio:

  • Vuoi ridurre le emissioni delle auto? Compra questo modello.
  • Vuoi risparmiare sulla luce? Compra questa lampadina e aiuterai anche l’ambiente!
  • Vuoi salvare dalla sofferenza questi animali? Compra questo tofu.
  • Ti senti stressato a lavoro? Fatti ascoltare da uno amico a pagamento psicologo.

Situazioni globali vengono scomposte in una moltitudine di contributori dove tendenzialmente nessuno ha più responsabilità di altri. Da qui si sprona l’azione individuale nella speranza di alterare una situazione globale.

Se vari elementi di un paese non piacciono e questa condizione causa ad una persona vari disagi, la soluzione più efficiente che percepisco dal punto di vista temporale sta nel trasferirsi in un paese più gradito.

L’approccio collettivo ha più a che fari coi gruppi. Qualche esempio:

  • Vuoi ridurre l’impatto ambientale del tuo comune? Fai una istanza, una petizione al sindaco o scrivi una legge di iniziativa popolare.
  • Vuoi risparmiare? Crea un gruppo di acquisto
  • Vuoi tutelarti maggiormente a lavoro? Aderisci ad un sindacato
  • Vuoi più attenzione verso certi argomenti? Aderisci ad un partito e partecipa alle sue attività territoriali

Un limite di questo approccio sta nell’avere gruppi numerosi che però partecipano meno di quanto si vuole.

Se vari elementi di un paese non piacciono e questa condizione causa ad una persona vari disagi, la soluzione in questo caso consiste nella frequentazione di vari gruppi di persone che condividono sofferenze o disagi simili.

Niente vieta di utilizzare entrambi gli approcci. Ma delle persone che conosco all’estero, nessuno ha partecipato ad attività politiche, persino negli ultimi referendum. Questi casi personali chiaramente non creano un campione statistico valido.

L’evoluzione della partecipazione in alcuni gruppi



Fonte

Si osserva come al variare della classe d’età (coorte), il tipo di partecipazione cambia. I giovani di oggi preferiscono riunioni di associazioni e cortei a riunioni politiche e donazioni politiche.

Attenzione però: le nuove forme di partecipazione vengono denominate espressive e non hanno particolare influenza sulle scelte di amministrazione su macro-scala. Il maggior interesse in tematiche non collegate a gruppi politici si rischia di pagare con meno rappresentanza politica dei giovani.

Conclusioni

Ho mostrato come l’approccio collettivo rappresenta un modo per alterare quegli elementi non apprezzati. Però i giovani italiani tendono a preferire forme di aggregazione che rischiano di non produrre rappresentanza politica che tratta i loro interessi. Penso che il parere personale trasuda dal primo articolo collegato e dalle parole di quest’ultimo.

Risorse

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A seguito di una fase di analisi (per altro molto chiara) perché non corciarsi le maniche e buttarsi in una possibile soluzione diversa. Per evitare un futuro distopico disegna una visione, che sia la tua, condividila con più persone che puoi e poi cerca collaboratori che ti aiutino a cambiare le cose. Oggi abbiamo qualcosa che ieri non potevamo neppure sognarci... Eppure qualcuno, questo qualcosa lo ha immaginato e oggi viviamo nel suo futuro. Diamoci da fare no?

  • Non serve reinventare la ruota, di ricette ne esistono già
  • Manca il consenso verso chi propone ricette diverse. I consensi si concentrano principalmente in 2 poli
  • La mia generazione ha una capacità di influenza politica risibile se paragonata a quella dei baby boomers
  • Quando si entra in politica l'igiene emotiva ne risente. Intercettazioni, minacce, etc. cose che il movimento 5 stelle già conosce per cose che reputo marginali
  • Di visioni individuali ne esistono sempre meno. La complessità cresce e un singolo individuo non può più gestirla. Discorso diverso nel tempo di Leonardo Da Vinci.
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Ma quanto mi piacciono questi post! Dovresti aprirti un blog e poi mettere una sezione a pagamento. Io mi abbonerei.

Mi piacciono perché parti da un argomento un po' vago e poi snoccioli dati, più o meno completi, più o meno anche pertinenti alcune volte. Ma dati. Ragioni e fai ragionare le persone. Stimoli la discussione. Ah quanto ce ne bisogno neanche sai.

"Cosa possiamo fare noi per l'Italia?" su questa frase un po' Giolittiana direi forse la risposta la danno proprio i tuoi post, anche se un po' frammentati.

Pensiamo, viviamo, votiamo, ci informiamo e se serve rompiamo i coglioni. Questo facciamo noi. Non ti sembra tanto? Beh... piuttosto che passare la vita a guardare la tv o youtube e parlare di calcio.. a me sembra proprio tantissimo. Farai o forse li hai già fatti dei bei bambini, parlerai con amici e parenti. Cambierai il pensiero di tante persone.

L'orizzonte temporale che abbiamo è scarso e tanto tra 4 miliardi di anni il sole esploderà e mica ci salviamo sai? ;-)

Non ti sembra tanto? Beh... piuttosto che passare la vita a guardare la tv o youtube e parlare di calcio.. a me sembra proprio tantissimo.

In alcuni casi intervengono condizioni mentali dove non si va oltre quelle attività, tipo alcuni casi di depressione, rabbia cronica, stanchezza cronica da lavoro, etc.

L'orizzonte temporale che abbiamo è scarso e tanto tra 4 miliardi di anni il sole esploderà e mica ci salviamo sai?

Se esplode una stella con certe distanze, i lampi gamma ci regalerebbero una morte indolore

Il sistema non può cambiare.
Perché le masse sono controllate.
Cambiare sistema significherebbe abbandonare anche la nostra ricchezza, ridistribuirla in tutto il mondo, e poi riparlarne.
L'80 per cento della ricchezza del mondo è detenuta dal 20 percento della popolazione. E già questo dice tanto.
E ogni nuovo movimento viene corrotto con molto poco. Il potere logora che ce l'ha.

L'80 per cento della ricchezza del mondo è detenuta dal 20 percento della popolazione. E già questo dice tanto.

No, quel rapporto rappresenta quello di Pareto. Oggi risulta più sbilanciato.

Direi che il.pri cipale limite dell'approccio collettivo sta nel fatto che i corpi intermedi tradizionali (partiti e sindacati) sono ai minimi storici della fiducia...molto interessante il.tuo post

Sui sindacati non si sa. L'espresso tempo fa aveva fatto una ricerca dove hanno sottolineato che neanche loro sanno quanti tesserati hanno

Io vedo una grande differenza in quelli che tu metti insieme come approcci collettivisti. Trovo enorme differenza tra la comunità e lo Stato:
*La comunità è un gruppo di persone che aderisce volontariamente a regole per perseguire un obiettivo comune (come un gruppo d'acquisto).
*La legge statale invece permette ad un gruppo al potere di dettare regole per tutta una popolazione. Ad una maggioranza di imporre il suo volere su tutti.

Analisi molto chiara e semplice. Mi piace.

Ultimamente ti trovo meno ermetico, meno aggrovigliato nei tuoi dati, più lineare. E molto godibile da leggere. Sei proprio bravo!

Probabilmente esercizio partito oltre un mese fa, pur se non mi identifico nella tua percezione

Guerra civile in Italia? Penso che l'unica valida ragione per una guerra civile in Italia possa essere a causa di una eventuale imminente abolizione del calcio. Perchè qui possono toccarci tutto, ma non il calcio. Laddove in altri paesi il popolo si stringe quando vengono messi a repentaglio i loro diritti, qui l'unica causa sarebbe quella sopracitata.

fra diversi italiani si trova impotenza, scoraggiamento, etc. Il calcio riesce ad unire e crea un "noi" che nei partiti va sfumandosi

Hai totalmente ragione