Eso-economia, economia ecologica e dittatura del presente

in ita •  7 years ago  (edited)

Negli ultimi 300 anni circa sono esistite diverse scuole di pensiero economico, tipo quella fisiocratica, mercantile, liberale, marxiana, neo-liberale, keynesiana, etc. Ma quale scuola vuole limitare l’impatto della popolazione umana in modo da tenersi all’interno dei limiti dell’ecosistema terrestre?


Foto di proprietà

Alcune riformulazioni dell’economia marxiana tentano di integrare dei concetti di ecologia, dato che ai tempi di Marx si dava più peso ad altro. Secondo vari economisti, di varie scuole, una curva di Kuznet dice che l’inquinamento e il PIL aumentano finché non si raggiunge un massimo e solo l’inquinamento inizia a calare.

In genere le scuole economiche, indipendentemente se neo-liberali, liberali o marxiane, percepiscono gli atti di produzione e di consumo come cicli reversibili che si svolgono in un sistema completamente chiuso. Non prendono in considerazione le interazioni che si verificano tra il processo produzione-consumo e il limitato ambiente biosferico del nostro pianeta.

Quindi, stando alle mie attuali conoscenze, nessuna scuola parte dall’ecosistema terrestre per formulare la propria concezione di economia. Nessuna scuola considera il processo produzione-consumo come sottoinsieme delle attività svolte dal pianeta. Nessuna, tranne quella citata nel titolo, ossia quella ecologica.

La scuola economica ecologica

Nicholas Georgescu ha dato inizio a questo tipo di scuola. Egli introduce il termine "bassa entropia" per le risorse naturali e il termine "alta entropia" per rifiuti ed inquinamento privi di valore. Georgescu spiega che tutto il processo economico, da un punto di vista fisico, sta nel trasformare in modo irreversibile la bassa entropia in alta entropia, ottenendo un flusso di prodotti e servizi che permette alle persone di vivere. Il motivo della scarsità delle risorse naturali sta in questo processo economico che risulta irreversibile: risulta possibile possibile riciclare risorse materiali, ma solo utilizzando alcune risorse energetiche e una quantità aggiuntiva di altre risorse materiali; le risorse energetiche non risultano riciclabili ma vengono dissipate come dissipazione di calore.

Riguardo l’ultima frase, aggiungo che con i metalli che conducono con 0 resistenza a temperatura ambiente, verrebbe persa meno energia. Però non mi risulta la disponibilità commerciale di superconduttori a temperatura ambiente.

Attenzione: questo articolo potrebbe dar indizi di ottimismo, fornendo l’impressione che l’economia ecologica possa salvare la popolazione umana da una serie di catastrofi ecologiche causate da un superamento di vari limiti terrestri. Se vuoi conservare sentimenti di ottimismo, ti invito a terminare qui la lettura. Anche perché ho già fornito due condizioni da cui si può intuire l’inizio del dramma.


Fonte

Da questa immagine si può capire ulteriormente il modello di economia ecologica.
Contrariamente alla teoria della produzione neo-liberale, Georgescu identifica la natura come la fonte primaria esclusiva di tutti i fattori di produzione. Secondo la prima legge della termodinamica, la materia e l'energia non vengono creati né distrutti nell'economia (il principio di conservazione). Nella seconda legge della termodinamica - la legge di entropia - tutta la materia e l'energia vengono trasformati da stati disponibili per scopi umani a stati non disponibili per scopi umani (principio di degradazione). Questa trasformazione costituisce un processo unidirezionale e irreversibile. Di conseguenza, le risorse naturali vengono immesse nel processo economico (il rettangolo del diagramma), vengono successivamente trasformate in prodotti e servizi lungo vari percorsi, i rifiuti e l'inquinamento si accumulano alla fine della produzione. La popolazione umana vive per, con, nella natura e consegna i residui della produzione di un sistema economico ad essa. Così facendo, l'entropia dell'ecosistema aumenta costantemente, perché rifiuti e inquinamento costituiscono elementi ad alta entropia.

Il pessimismo di Georgescu

Da un lato, la sua argomentazione generale sta nel sottolineare che la capacità di carico della Terra, cioè la capacità della Terra di sostenere popolazioni e dei livelli di consumo, sta diminuendo, a causa della quantità di risorse minerali estratte e messe in uso; d'altra parte egli trova che trattenersi collettivamente a consumare meno, per un tempo indefinito e volontariamente, per il presunto beneficio di generazioni future sconosciute, si trova in contraddizione con la nostra natura biologica umana: non possiamo aiutarci.
Di conseguenza pensa che l'economia mondiale continuerà a crescere fino al suo inevitabile crollo finale in futuro. Da quel momento, sempre più scarsità causerà miseria diffusa, aggravata da conflitti sociali in tutto il mondo, e si intensificherà la lotta economica dell'uomo per lavorare e guadagnare un mezzo di sostentamento. Seguirà, sempre secondo lui, un prolungato "spasmo biologico" della nostra specie, che decreterà la fine dell'umanità stessa, poiché l'uomo diventerà completamente e irreversibilmente dipendente dall'economia industriale per la sua esistenza biologica. Siamo destinati alla caduta, alla distruzione e alla morte.

Osservazioni agli elementi del pessimismo di Georgescu

Egli cita i ritorni decrescenti delle attività minerarie. Quando ho letto per la prima volta il concetto ho pensato al fracking come controesempio. Vero, gli Stati Uniti dopo il 2007 sono riusciti ad aumentare la loro produzione di gas naturale e petrolio. A che prezzo? Effetti sulla salute umana e ambientale. Egli dice in altre occasioni che la tecnologia aumenta le estrazioni minerarie al costo di maggior inquinamento e rifiuti, affermazione che percepisco falsa dal punto di vista logico ma meno falsa dal punto di vista probabilistico.

Si può osservare come il Debito ecologico continua a crescere ogni anno.

Nel 2017 l'Earth Overshoot Day è caduto il 2 agosto. Sono attualmente consumate risorse pari a 1.7 volte la capacità rigenerativa annuale del pianeta Terra, mai così presto da quando negli anni 70 si è iniziato a calcolarlo. Solo in due occasioni si pensa la Terra, annualmente, abbia fornito risorse sufficienti all'umanità; si tratta dei lontani 1969 e 1970 ossia i due anni che precedono l'inizio ufficiale del calcolo dell'EOD. Si può stimare inoltre che procedendo di questo passa intorno al 2050 l'umanità consumerà ben il doppio di quanto la terra produca.

Dal pessimismo alla dittatura del presente

Come citato precedentemente, egli nutriva forti dubbi sul come una limitazione dei consumi nel presente avrebbe portato ad un presunto beneficio per le generazioni future. Sconosciute sia nella durata che nella quantità. La distribuzione di risorse minerali finite tra generazioni attuali e future per lui risultava una situazione per lo più ignorata:

Non vedo possibile eliminare la dittatura del presente sul futuro, anche se potremmo mirare a renderlo il più sopportabile possibile.

I discepoli e gli interpreti di Georgescu stanno discutendo, da allora, l'impossibilità esistenziale di distribuire uniformemente le risorse minerarie terrestri tra un numero conosciuto di persone attuali e un numero sconosciuto di persone future. Il numero di generazioni forse rimarrà sconosciuto a noi, in quanto non si conosce il modo di sapere in anticipo (con un margine d’errore reputato accettabile) se o quando l'umanità si troverà vicina all’estinzione. Qualsiasi concezione di distribuzione delle risorse fra generazioni potrebbe finire in un declino economico globale nel futuro, sempre secondo i discepoli e gli interpreti di Georgescu. Questo approccio risulta assente nell'economia neo-liberale.

Qualcuno può domandarsi: I limiti minerari li dà la Terra. Perché non usare risorse di altri corpi?
E da qui si giunge al concetto di

Eso-economia

Eso in greco vuol dire fuori o all’esterno. Da anni si parla di minazione degli asteoroidi e di varie soluzioni spaziali per superare dei limiti locali. Georgescu pare abbia ignorato queste soluzioni, perché credeva fermamente che, durante tutto l’arco della sua vita, la specie umana sarebbe rimasta sulla terra per diversi scopi, inclusi quello di produzione-consumo. Considerando che è morto nel ‘94, la sua credenza risultava vera e risulta tutt’oggi vera. Sicuramente oggi i progetti di minazione mineraria o/e di cattura degli asteroidi hanno avuto degli sviluppi in più dei suoi anni. Però rimane la questione se queste attività riescono a produrre più minerali di quelli che richiedono per il loro lancio. E se la risposta diventa no, penso serva domandarsi come farlo e darsi una scadenza fissata a non oltre il 2021. Però mi sento ottimista su questa ipotesi.


Un esempio di veicolo spaziale per l’estrazione di minerali che verranno successivamente utilizzati per ottenere carburante. Tecnica detta anche estrazione in situ. Videogioco chiamato Kerbal Space Program

In ambito energetico si parla di EROEI, ossia l’energia che si ottiene su un investimento energetico, quindi Energy Returned On Energy Invested. Quindi non mi stupirebbe scoprire un indicatore del ritorno minerario su in investimento minerario.

Oltre al veicolo spaziale dedicato all’estrazione, serve anche considerare il costo in risorse e in inquinamento dei cargo che trasporteranno le risorse da un corpo celeste alla terra o ad un’altra colonia orbitante o non. Al momento solo i costi di spedire qualcosa all’orbita terrestre bassa non risultano particolarmente incoraggianti:


Fonte

Per gli spostamenti delle risorse sulla terra, i costi risultano decisamente inferiori grazie alle navi cargo. Però pare che ogni nave cargo può emettere tanti inquinanti rischiosi quanto 50 milioni di auto.

Conclusioni

Il precedente paragrafo può aver dato qualche speranza. Ma vorrei ricordare che il tempo non sembra stare dalla nostra parte.

Uno dei modi per risolvere alla radice la questione della distribuzione delle risorse finite della terra fra le varie generazioni, sta nella conversione diretta dell’energia in massa. Quindi passare dall’energia a strutture atomiche. Ma non so se la cosa avrà luce prima dell’inizio del nuovo secolo. Da quanto ho capito il CERN fa anche questo.

Ricordo inoltre che Georgescu ha commesso errori di varia natura che personalmente giustifico come il prezzo da pagare quando ci si avventura in diverse discipline.

Approfondimento

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Bel post, molto documentato e frutto di un interesse che si vede appassionarti molto. Anche a me appassionano molto questi temi. I problemi ambientali diventeranno sempre più urgenti, a mio avviso, e quest'anno - con gran parte dell'Italia sotto lo scacco della siccità - ha rappresentato un segnale d'allarme.

Uno dei dati che mi ha colpito di più è di quanto SpaceX abbia ridotto il costo di trasportare un kilo di materiale nello spazio!

Nell'immagine dei vettori non ho precisato che non tutti hanno gli stessi scopi. Ad esempio, lo Space Shuttle l'hanno certificato per distanze che il Falcon 9 e la capsula dell'equipaggio non può raggiungere. Inoltre ha un supporto vitale più ampio, un cargo nato per scopi diversi (l'assemblaggio della stazione spaziale, principalmente).

Giusta precisazione.

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Bravo Gabriele, bel post! quando ne fai uno sull'empatia?

ci penso, mi hai dato un'idea.