In un clima dove il ministro degli interni vorrebbe attuare una certa iniziativa con l’obiettivo di ridurre i furti, e quindi aumentare la sicurezza, aiuterebbe ricordare che i rom non capeggiano in termini di criminalità. Inoltre questa affermazione risulta di difficile verifica perché non hanno un vero e proprio territorio d’origine.
Immagine di dominio pubblico
Nel 2017, i nati in Calabria avevano un tasso di incarcerazione per 100mila abitanti pari a 187,82. Riprendendo dei dati del 2015, signifca che questo gruppo di italiani si colloca fra Romania e Pakistan, ossia la settima ed ottava posizione, in termini di classifica di tasso di incarcerazione per comunità straniere.
I famosi campani, dove fra questi si trovano quelli che hanno ricevuto l’augurio di venir spazzati via col fuoco del Vesuvio, hanno un tasso pari a 170,47. Per fare un paragone, in Lombardia si trova un tasso di 28,55 (vicino a quello dei filippini) e in Veneto uno pari a 13,83, non a caso si tratta della regione con meno tasso d’incarcerazione ogni 100mila abitanti.
Riassunto dei fatti
Ricordo nuovamente che la comunità tunisina ha il record assoluto, con un tasso, nel 2015, pari a 1927. Riassumendo in forma tabellare ciò che ho scritto fino ad ora:
Territorio o comunità | Tasso d'incarcerazione |
---|---|
Tunisia | 1927 |
Romania | 256 |
Calabria | 188 |
Campania | 170 |
Pakistan | 168 |
Lombardia | 29 |
Veneto | 14 |
Conclusioni
Se si considerano i fatti, in questo caso i dati, sufficienti per delle misure, allora non serve più un pezzo di scienza che si occupa di capire l’origine dei dati, il fenomeno/i che stimola/no certi comportamenti. A questo punto si può procedere con delle leggi speciali per questi gruppi.