Fior di economisti sostengono la tesi che ad un aumento dello spread tra Bund tedeschi e BTP italiani corrisponda un aumento dei tassi sui mutui immobiliari delle famiglie. Bene, non spiegano la concatenazione logica che dimostra la correlazione tra queste due misure ma va bene, probabilmente non lo fanno perché sono cose troppo complesse per noi comuni mortali con un cervello piccolo.
Però io sono andato a guardarmi l'andamento dei tassi sui mutui e dello spread di lungo periodo: e non ho trovato alcuna correlazione, neanche casuale. Per esempio a fine 2007 lo spread BTP-Bund era inferiore ai 100 punti, praticamente tendente a zero mentre il tasso dei mutui all'epoca avevano un tasso del 5,72% (fonte : ABI Monthly Outlook di Ottobre dell'Associazione bancaria italiana). Da allora lo Spread Btp-Bund non ha fatto altro che salire raggiungendo anche picchi di oltre 500 punti mentre il tasso medio sui mutui immobiliari non ha fatto altro che scendere per raggiungere l'1,85% ad agosto 2018 (sempre fonte ABI Monthly Outlook dell'Associazione Bancaria).
Dunque se ci fosse (e non c'è, per me sono due quantità del tutto indipendenti tra loro) una correlazione sarebbe esattamente opposta a quella che paventano tanti economistoni che ci ammorbano con le loro balle e le loro cazzate sui giornali, sulle tv e in tutti i luoghi.
Questa enorme balla - una perla - si aggiunge ad altre enormi: mi viene in mente il concetto di austerità espansiva inventato di sana pianta dal grande economista Ingegner Giavazzi e ora alla espansione restrittiva paventata nientepopodimeno che da Oliver Blanchard a proposito della manovra italiana.
Temo che le scienze economiche abbiano un problema: i ciarlatani ammantati di presunta competenza e dotati di cattedre, istituti di ricerca, spesso posti nei board di grandi istituzioni finanziarie, economiche e monetarie internazionali e spesso dotati anche di Nobel. Se dei medici curassero i loro pazienti con la stessa perizia e con gli stessi paradigmi (spesso mobili e coincidenti con i loro desiderata) usati dai cosiddetti economisti saremmo tutti morti. Sipario.
Una piccola nota a margine: Una piccola ulteriore considerazione su quanto scritto precedentemente.
Non vi pensate che i cosiddetti economisti "competenti" che stanno scrivendo cose turche su correlazioni tra spread e tasso dei mutui, o che cianciano di austerità espansive e di espansioni restrittive senza alcuna evidenza empirica ne teoretica lo facciano perché mossi da chissà quale spinta ideale o dalla preoccupazione per il nostro destino.
Lo fanno perché sono legati a filo doppio al potere politico attualmente disarcionato e temono di perdere status sociale, consulenze, posti nei CdA delle società pubbliche, semipubbliche o negli enti e tutte le prebende annesse e connesse alla posizioni suddette.
Cioè, gente come Marattin, Nannicini, Giavazzi e chi più ne ha più ne metta hanno occupato i gangli del potere (per quanto riguarda le cose economiche) e semplicemente difendono la loro posizione. Tutto qui. Diciamocele chiare le cose.