Contesto per il [CONTEST] La mia Ucronìa

in ita •  6 years ago 

Mi riferisco a questo post https://steemit.com/ita/@ilnegro/la-mia-ucronia-contest, per chi se lo fosse perso...

La prima volta che ho visitato Berlino è stato nel 1986, prima della caduta del muro.

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Il muro di Berlino

Io e altri tre baldi giovani andammo a vedere la festa del primo Maggio a Berlino Est, per vedere come si festeggiava la festa dei lavoratori in un paese comunista.
Voglio raccontare qualcosa di questa esperienza per farvi capire un pochino il contesto dove avviene la soluzione di continuità tra il nostro universo e l'universo parallelo proposto dal contest.

Dopo un lunghissimo viaggio con una station wagon scassata, dalla pianura padana arrivammo al confine tra Germania Ovest e Germania Est la sera del 26 aprile del 1986.
Sono sicuro della data, malgrado i tanti anni trascorsi, perché si tratta di una data esiziale, forse ai più giovani non dice nulla, ma proprio quel giorno esplodeva la centrale di Černobyl' in Ucraina, notizia però di cui si venne a sapere solo giorni dopo e di cui noi non venimmo a conoscenza se non dopo il nostro ritorno a casa.
La prima sorpresa furono i controlli meticolosissimi delle guardie di confine occidentali; ci fecero scaricare tutti i bagagli, controllarono da cima a fondo l'auto, ci tennero lì per ore, controllando anche il caffè del thermos e il dentrificio nei tubetti.
Quando si convinsero che eravamo, tutto sommato, da tenere d'occhio, ma non da fucilare sul posto, ci fecero passare.
I controlli, invece, dei gendarmi dell'Est furono molto rapidi e cordiali.
Dal confine il viaggio fu ancora lunghissimo, con tappa a Cottbus, una cittadina nel più puro stile dell'Est, austera e triste.

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Casermoni a Cottbus

Il pomeriggio seguente ripartimmo per Berlino.
Ricordo che furono giornate di sole, di caldo decisamente inusuale e cielo terso, non so se la nube radioattiva proveniente da Černobyl' c'entrasse qualcosa, ma il clima e le temperature erano decisamente inusuali per Berlino.

La mattina, credo, del 30 Aprile, andammo ad una trasmissione radiofonica in italiano dell'emittente di stato della DDR per una intervista.
All'epoca, a scopo propagandistico, la radio di stato della DDR aveva trasmissioni nelle principali lingue dell'ovest, allo scopo di convincere i lavoratori oppressi dei paesi oltre cortina ad appoggiare i paesi comunisti.
Ci fecero anche dono di stampe e gadget vari della DDR e di Berlino che ancora conservo.
Il primo Maggio assistemmo alle varie parate e ai festeggiamenti per poi, il giorno seguente partire per il lungo viaggio di ritorno.

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Festa del Primo Maggio a Berlino Est

Veniamo quindi al contesto.

Come si viveva in DDR allora?
La gente, le case, le strade, tutto lo definirei austero, povero, essenziale, ma dignitoso.
Una dignità che, già allora, all'Ovest era solo un ricordo.
Alcuni esempi ed episodi possono chiarire molte cose.
Durante il viaggio passammo vicino ad una colonna di carri armati e camion dell'esercito russo e scattammo alcune foto, una jeep ci rincorse, temevamo chissà cosa, invece avevano visto l'adesivo con la I di Italia e ci hanno affiancati per sbracciarsi con saluti e sorrisi.
Le città erano pulite, ordinate e tristi.
La gente era pulita, dignitosa e triste.
La musica più in voga era decisamente il Jazz, cosa che mi stupì molto.
Il cibo era qualitativamente molto molto migliore che, non dico all'Ovest, ma anche rispetto all'Italia, non per come era cucinato, ma per la qualità, in particolare della carne, anche se mancavano completamente cibi come le fragole, tanto per fare un esempio.
Le edicole apparivano, ai nostri occhi, quasi ridicole esponevano una ventina di pubblicazioni, quando nelle edicole dell'Ovest e in Italia eravamo abituati a vederne a centinaia.
I negozi avevano quasi sempre una sola marca per ogni tipo di prodotto e, comunque, poca varietà e poca quantità.

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Centro commerciale a Berlino Est

La nostra auto non aveva un'autoradio, per questo motivo io portai, per il viaggio, un radiolone a pile.
Alla partenza infilai nella radio le pile che "duravano di più", il top in vendita in Italia.
Non arrivammo nemmeno alla frontiera con l'Est, ed erano già morte e sepolte.
A Cottbus entrammo in un negozio e chiesi delle pile, c'erano solo delle pile di fabbricazione russa, solo quelle, la copertura era di cartone riciclato marrone con scritte in cirillico, avevano un'aria decisamente pessima.
Durarono il resto del viaggio verso Berlino e per tutto il viaggio di ritorno e, arrivati a casa, ancora funzionavano.
Ora non so dirvi se dentro ci fosse del plutonio, ma a spanne la loro durata era di circa 10 volte le pile occidentali che "duravano di più".
I tedeschi dell'Est non avevano REALMENTE né disoccupazione, né fame. Nessuno di loro, nemmeno uno. Questo concetto io credo sia ostico per un occidentale.
Sapevano quando avrebbero avuto diritto alla loro Trabant, alla casa di proprietà, tutti avevano un'istruzione di alto livello.

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Auto che giravano nel 1986 in Germania Est, il 95% erano Trabant

Gli stipendi erano molto bassi, ma lo stato forniva gran parte del necessario in modo gratuito.
Erano felici?
Direi di no, le facce erano tristi e rassegnate, sentivi poche persone ridere, però non era quella società completamente chiusa che si immaginava da noi, per fare un esempio abbiamo incontrato a Berlino ragazzi che facevano la break-dance.

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Ragazzi che ballavano la break-dance, periferia di Berlino Est

Come forse saprete, passato l'entusiasmo iniziale per la riunificazione, nella ex Germania Est si è diffusa quella che viene chiamata "ostalgie" cioè la nostalgia per l'Est, per la DDR.
Penso che la riunificazione e la ostalgie vengano magnificamente spiegati nel film Good Bye, Lenin! di Wolfgang Becker del 2003, se non lo avete mai visto ve lo consiglio è divertente e veramente spiega bene molte cose sia di come era la DDR, sia di come è stata traumatica la riunificazione, sia cosa sia e perché esista la ostalgie.

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Monumento a Lenin

Il punto che mi sento di rimarcare è che nei paesi dell'est, non solo in Germania, vi era una scarsità unita però ad una qualità che per noi occidentali è un ricordo talmente lontano che facciamo fatica a comprendere, anche se è stato il modo di vivere anche qui in Italia fino a non moltissimo tempo fa.

Non voglio annoiarvi oltre, spero di avervi dato qualche spunto per comprendere il contesto del contest...

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La porta di Brandeburgo vista dalla parte est

Tutte le foto sono di mia proprietà e risalgono al viaggio del 1986 di cui parlo in questo post.

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Complimenti, post molto interessante e belle foto dell'epoca. Mi piace la definizione "scarsità unita a qualità"; la globalizzazione invece ha portato, a parte alcuni vantaggi, anche una "moltitudine unita a scarsa qualità", specie in Italia, il cui potenziale avrebbe dovuto generare qualità di nicchia.

Bellissimo racconto, soprattutto per chi come me è così giovane che quell'epoca l'ha solo studiata sui libri e non riesce a immaginarsela. Anche io consiglio il film Good bye, Lenin!, davvero utile a capire questo contesto.

  ·  6 years ago (edited)

Hai restituito un'immagine strana di quella realtà, per me che non l'ho mai vissuta. Quello che mi raccontavano da bambina è che nella Berlino est si soffriva, si viveva male, di stenti, che tutti volevano scappare, nella mia immaginazione sarebbe stato inconcepibile incontrare ragazzi che ballano per strada. Certo, questa visione era anche condizionata dal "trionfo" dell'ovest; io nel 1986 sono nata, figlia di Chernobyl, ma non solo.

Sono nata nell'epoca che ha visto crollare il muro di Berlino, che ha visto nascere l'Unione Europea, in un'epoca che ha cominciato i suoi passi all'insegna della riunificazione e ora in qualche modo ho paura, perché gli spauracchi della divisione e dei muri, tornano come pensieri e parole in modo ricorrente (non parlo dell'Europa o dell'Italia soltanto).

Grazie della condivisione, sono ricordi tuoi ma anche, in qualche modo, di tutti noi e avere la capacità e la volontà di ricordare è importante.

La ostalgie nasce anche dal fatto che all'Est avevano una visione decisamente fuorviante di come si vivesse all'ovest e dalla constatazione che non è tutto oro quello che luccica.
Se dopo la riunificazione sei diventata la cancelliera per 4 volte, come la Merkel, hai una certa visione delle cose, se, invece, hai perso il tuo lavoro fisso e ora ti ritrovi a dover fare 2 o 3 mini-lavori, come li chiamano in Germania, per tirare fine mese, un po' di ostalgie ti viene...