Anima (racconto breve)

La prima volta che la vidi era seduta al tavolino di un bar. La osservai, prima ancora di entrare, attraverso la grande vetrata che dava su strada: era sola e indossava un abito bianco. Il suo un viso sereno, disteso, sembrava osservasse il mondo dal di fuori…
Non mi vide, il suo sguardo mi passò attraverso, ma non gli diedi peso.
Girato l’angolo, entrai nello stesso bar, ma di lei non trovai nessuna traccia: era sparita!
Restai imbambolato a osservare il posto che aveva lasciato pensando tornasse, ma non lo fece.
Ero giovane all’epoca, preso dalla vita e arrabbiato con il mondo, per questo la dimenticai in fretta.
Dopo qualche anno la rividi.
Ero seduto su una panchina al parco. Faceva freddo quel giorno e io mi sentivo triste perché qualcuno di importante se n’era appena andato, mi aveva appena lasciato. Lei mi passò di fronte: aveva ancora lo stesso abito bianco e lo stesso uno sguardo sereno…ma io abbassai gli occhi, perso nella mia tristezza: non avevo voglia di vedere persone felici!
Anche dopo questa volta la dimenticai, andai avanti con la mia vita, le mie priorità, la mia rabbia, la mia tristezza, le mie paure..
Crescevo, ma ero sempre un po’ più confuso, anche se non ci facevo caso e mi nascondevo da me stesso…
L’ultima volta che la incontrai però, così per caso, fu in una giornata di sole. Ero solo anche questa volta, seduto alla fermata dell’autobus a leggere informazioni sparse sul telefonino: non pensavo, spendevo il tempo in attesa. Alzai lo sguardo un momento e me la ritrovai seduta proprio vicino a me, col suo sguardo sicuro, sereno, mi sorrise e mi disse solo: “Smettila di fuggire!”
Mi prese per mano e da allora non l’ho più lasciata andar via!

Con le due parole "ancora e lei" suggerite da @nicola71

Immagine CC0 creative commons