La bambina col buchino in testa

Qualche anno fa, insieme ad un'amica scrittrice, partecipammo ad un concorso per l'ideazione e la realizzazione di un libro tattile illustrato. E' un concorso che si svolge ogni anno per iniziativa dell'Istituto dei ciechi volto alla creazione di libri per bambini non vedenti.
Il nostro libro non vinse ma piacque molto e ci chiesero di poterlo tenere nella loro biblioteca. Per noi fu una grande vittoria in ogni caso ^.^
Il libro aveva una pagina di testo scritta con caratteri molto grandi per gli ipo-vedenti, con sovrapposto un foglio trasparente con impressi i caratteri braille che ci fornirono loro, e una pagina illustrata in modo particolare per permettere ai bambini di toccarla e percepire le sensazioni che venivano raccontate.

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LA BAMBINA COL BUCHINO IN TESTA

C'era una volta una bambina che un "bel" giorno scoprì di avere un buchino nella testa. Quindi decise di andare a cercare qualcosa con cui riempirlo abbastanza in fretta.

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Provò a metterci un po' di cotone, ma quello, cattivello, iniziò ad assorbirle tutte le parole... Così lo tolse, per paura di non riuscire più per niente a dire le cose che le sarebbero venute in mente.

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Poi provò con un pallino di lana che rubò dalla sciarpa della sua baby sitter Tiziana... ma le pizzicava così terrbilmente che se lo tolse immediatamente.

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Poi fu la volta dell'occhietto del suo orsetto di cotone, ma lo tolse subito, spaventata da una triplice visione: dall'occhietto messo nel buchino, le sembrò di vedere del soffitto un angolino.

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Finalmente la mamma era tornata, e cucinava cose buone, dalle mani le scivolò un pallino nero di perfette dimensioni. Lei lo mise nel buchino gioiosa, ma divenne tutta super-rosa. Il pepe le pizzicava così talmente, da farla sentire incandescente.

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Quindi decise di rubare il rosario sulla gonna della nonna, e di tagliarne una pallina, che corrispondeva ad una preghierina. Ma, messa la pallina nel buchino, non riusciva più a tenere le mani separate, sempre in forma di preghiera le rimanevano incollate.

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Quindi andò a rubare le cuffie del suo vicino Aniceto, e ne infilò lo spinotto nel buchino segreto, sperando di sentire qualche sua canzone interiore, ma dalla sua testa proveniva sono uno strano rumore.

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Alla fine della giornata, stanca, andò in vacanza (col pensiero) in un libro sul mare, in cui c'era una balena che non sapeva nuotare e a cui rubò una bollicina, che però scoppiò subito, birichina.

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Lo scoppio le fece capire improvvisamente che nel suo buchino non c'era il Niente, ma il Vuoto, una cosa strana su cui ha stidiato tanta gente. Che c'è ma non si vede, come l'aria e come un'emozione.

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E allora capì che quel buchino che sentiva in testa da tante ore doveva essere quella misteriosa cosa che i grandi sottovoce chiamano "amore".

Fu un grande lavoro che mi richiese molto tempo per poter ideare, disegnare, ritagliare, scegliere i materiali e cucire tutte le pagine ma... ne valse la pena, che dite?
Sono contenta di averne conservato le foto per ricordarlo e potervelo mostrare.
A prestissimo
Isa