Festa del Papà - Le Zeppole di San Giuseppe [2 ore - 5€]

in ita •  7 years ago  (edited)

     Siamo alle solite: io per le festività sono negato. Tendo a scordarmi quasi tutte le ricorrenze con sommo gaudio di parenti e amici che potrete ben immaginare…
“Domani è la Festa del Papà, te lo ricordi vero?”
No, assolutamente no! Come tutte le altre volte me lo sarei scordato, ripiegando su auguri telefonici del (quasi) ultimo minuto o su di un dolcetto preso nella prima pasticceria sotto mano. Tuttavia quest’avviso giunto con ben ventiquattro ore d’anticipo dalla mia ragazza ha fatto sì che io potessi pensare a qualcosa di più sentito, una volta tanto! Mio padre è una buona forchetta (tale padre…) e ama le ricorrenze e il rispetto delle tradizioni. Sono soprattutto queste ultime caratteristiche a fare di me il figlio prediletto. Il fatto che io sia figlio unico non credo sia rilevante. Quindi qualcosa di tradizionale per una festa tradizionale… quale idea migliore delle

ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE



pochi e reperibilissimi ingredienti, un paio d'ore di lavoro per un risultato che appagherà vista, palato e genitore amante delle tradizioni!

   Lista della spesa:

   Crema pasticcera:
  • 4 tuorli
  • Farina 00, 45g
  • 1 bustina di vanillina
  • Zucchero 140g
  • Latte intero fresco, 500ml
   Impasto:
  • 3 uova medie
  • 1 tuorlo
  • Burro, 55g
  • Acqua, 250ml
  • Farina 00, 150g
  • Sale fino, 1 pizzico
  • Olio per friggere

   Procedimento:

     La Crema

     Per prima cosa prepariamo la crema, in quanto andrà lasciata raffreddare prima di essere usata. La crema pasticcera è una di quelle preparazioni per cui ognuno ha un po’ la sua filosofia: con amido, con la farina, con la scorza di limone, col baccello di vaniglia, con la vanillina… Riporto il metodo che uso io, ma ovviamente liberissimi di farla come più vi aggrada!

     Dividete i quattro tuorli dagli albumi e metteteli in una ciotola. Sbatteteli bene prima di aggiungere lo zucchero. È molto importante farlo, in quanto lo zucchero tende a reagire con la calaza, ovvero quella pellicina che avvolge il tuorlo e lo tiene sospeso nell’albume. Essa reagendo con lo zucchero formerà dei granuli impossibili da eliminare che renderanno meno pregevoli le vostre creme. Aggiungete dunque lo zucchero e montateli velocemente con la frusta fino a quando il composto non sarà divenuto chiaro e spumoso. A questo punto, aggiungete la farina e la vanillina setacciate e amalgamate il composto.

     Mettere a bollire 500 ml di latte. Quando bolle spostatelo dal fuoco, prendetene un mestolo e versatelo nel composto precedentemente prodotto. Mescolate velocemente in modo da ammorbidire il tutto. Aggiungete poi l’intero contenuto della ciotola al latte nella pentola, mescolando prima con una frusta e poi con un cucchiaio di legno. Mettete sul fuoco e fate bollire per circa dieci minuti, o comunque fino a quando la crema non risulterà piuttosto densa.

     Raggiunta la densità desiderata, mettere la crema in una ciotola e lasciatela raffreddare. I veri pasticceri metterebbero la pellicola a contatto con la crema, così da impedirne l’ossidazione e la conseguente formazione della patina. Io evito di coprirla con tutta questa cura per riservarmi la possibilità di mangiare la suddetta patina. Considero questo accorgimento uno dei piccoli piaceri della vita e come tale lo colgo!


     La pasta choux

     Questo è un passaggio delicato in quanto necessiterà di un’esecuzione molto precisa. Come disse un famoso cuoco

Dio non gioca a dadi. La pasta choux nemmeno! [Albert Einstein]
Ok, forse non era proprio un cuoco… e forse non ha nemmeno detto qualcosa di simile, tuttavia non è certo la peggior sciocchezza che gli sia stata messa in bocca!
Facezie a parte, il procedimento della pasta choux è assolutamente scientifico, quindi mi raccomando!

     In una pentola dal fondo spesso mettete acqua, burro e un pizzico di sale. Preparatevi una ciotola con dentro tutta la farina occorrente e mettete la pentola a fuoco medio/basso affinché il burro si sciolga completamente nell’acqua. Una volta sciolto, il composto inizierà a sobbollire: solo a questo punto versate tutta la farina in un unico gesto, mescolando energicamente con un cucchiaio di legno. Continuate a mescolare sino a quando il composto non si staccherà completamente dai bordi formando una massa omogenea e liscia.

     Trasferite la massa in una ciotola espandendola delicatamente dal centro verso i bordi, così da farla raffreddare più rapidamente. Sbattete il tuorlo con le tre uova e versatele poco alla volta nella ciotola con l’impasto. Utilizzando dapprima un cucchiaio di legno per poi passare alla frusta, cercate di amalgamare uniformemente il composto. Non spaventatevi se esso pare grossolano, frustate con vigore e otterrete una massa liscia, omogenea e appiccicaticcia, pronta per riempire la sac à poche! Ho messo entrambe le foto, all’inizio e alla fine dell’amalgama per darvi l’idea che, da un aspetto sicuramente pessimo, si passerà con lena e determinazione al risultato finale. Una sorta di training autogeno culinario, insomma: non deludetemi!


 
 

     Le Zeppole

     Ora riempite la vostra sac à poche. Se non l’avete, potete rimediare praticando un piccolo foro su un comune sacchetto da congelatore: ovviamente la resa estetica sarà inferiore… ma a livello gustativo non cambierà nulla! Di recente ho anche visto al supermercato delle sac à poche usa e getta di una nota marca di rotoli di alluminio: non le ho mai provate, ma potrebbe essere un’idea per un valido rimpiazzo.

     Stendete un foglio di carta forno e, spremendo delicatamente la sac à poche, formate dei piccoli nidi: non avendo una bocchetta di grosse dimensioni ho preferito fare tre giri, due concentrici alla base e uno superiore. Ovviamente ognuno potrà agire come meglio crede! Ritagliate la carta forno in modo da separare ogni zeppola su un singolo quadratino di carta.

     Ora padella sul fuoco con abbondante olio. Ricordate che il segreto di un fritto asciutto è proprio l’uso di molto olio, per quanto l’idea sia decisamente controintuitiva. Adesso viene il bello: a olio bollente (provate magari con un pezzettino di pasta avanzato) rovesciate la carta da forno con la zeppola nell’olio. Ebbene si: stiamo friggendo anche la carta forno! Dopo pochi istanti di frittura, con l’aiuto di una forchetta o meglio ancora di una pinza, potrete togliere la carta, che si staccherà molto facilmente dalla zeppola. Lasciate dorare, voltatela e completate la doratura. Una volta pronta, spostatela sulla carta assorbente e passate alla prossima. Durante il procedimento potrete allietarvi sgranocchiando la carta da forno fritta. Ma anche no...

     Ecco fatto: zeppole pronte da farcire con la nostra crema ormai fredda. Ancora una volta torna utile la nostra sac à poche, tuttavia per guarnire va bene anche una siringa alimentare o un semplicissimo cucchiaio. O anche le dita, ma controllate sempre con circospezione i dintorni prima di farlo.

     Disposta la crema, potete ultimare la preparazione fin dove fantasia spazia tenendo presente che le zeppole tradizionali richiedono una semplice spolverata di zucchero a velo e un’amarena sciroppata. Alternative utili sono le ciliege al maraschino, scaglie o gocce di cioccolato, codette o altre decorazioni da pasticceria.

     Non avendo mio padre una particolare passione per le amarene (anzi!) ne ho lasciate metà con il solo zucchero a velo e l’altra metà con le codette, che danno un tocco di colore unico al complesso!

Buona Festa del Papà a tutti!


 
  Crediti: foto dell'Autore.
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Wow bravissimo! Tuo papà sarà felicissimo 😊

Grazie! Si, direi che ha gradito!

Bravo! Hai descritto in maniera simpatica e scorrevole tutto il procedimento! Tuo padre ne sarà orgoglioso!

Grazie, orgoglioso non so, ma a giudicare dall'andazzo direi che dureranno poco! 😜

Sono MERAVIGLIOSE, hanno un aspetto invitante e soprattutto molto delicato. Ho una gran voglia di mangiarle!