Il nostro viaggio a Vienna - Il terzo e ultimo giorno

in ita •  7 years ago  (edited)

Il nostro viaggio a Vienna - Il terzo e ultimo giorno

Dopo aver visitato la Riesenrad e le due residenze imperiali, il terzo ed ultimo giorno ci svegliammo con un unico pensiero nella mente: andare a degustare la meravigliosa e tradizionale Sacher.
Ci preparammo,quindi, e ci dirigemmo subito al famosissimo Cafè Sacher, dove questa delizia fu inventata.
Era da anni che volevo assaggiare la torta originale e quel giorno eravamo lì per assaporarla.

Arrivati a Karlsplaz, proseguimmo verso il Cafè Sacher, dove fummo accolti da una cameriera che ci fece salire delle scale coperte da un tappeto rosso: sembrava d'essere in un film!

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Foto degli autori: Cafè Sacher

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Foto degli autori

Eravamo molto emozionati, era davvero entusiasmante essere in quel posto.
I rivestimenti dei divanetti erano anch'essi in rosso e al centro della sala, rettangolare, vi era un imponente lampadario.

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Foto degli autori

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Foto degli autori

La nostra unica premura, in quel momento, era ordinare quello spettacolo. Quando ci si presentò quello splendore dinanzi non potemmo che affondare, delicatamente, la forchetta per strapparne un pezzo e far godere le papille gustative.

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Foto degli autori

Piccolo cenno storico:

La torta Sacher fu inventata da un sedicenne Franz Sacher.
Perché?
Dovette creare, nel 1930, una torta diversa, particolare, per ordine del cancelliere di stato, Klemens von Metternich, che voleva presentarla ad un suo ospite.
Franz amava il cioccolato e pensò che sarebbe stata una buona idea adagiare della confettura di albicocca su due biscotti di cacao, accostandoci al lato un ciuffo di panna.
Fu una rivoluzione.
Metternich esultò per quel capolavoro.
Quest'invenzione fu un gran successo per il giovanissimo Franz Sacher e negli anni la Sachertorte diventò uno dei simboli di Vienna.

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Immagine CC0 creative commons-Franz Sacher

Ritornando al nostro viaggio, vi posso dire che la torta era veramente deliziosa ed era molto diversa da quella assaggiata la prima mattina al bar sotto il nostro Hotel.
Non c'è nulla da fare: il posto migliore dove mangiare la Sachertorte è sicuramente al Cafè Scaher.

Dopo quel piacevole inizio andammo, nuovamente, al Prater dove facemmo il biglietto per entrare al Madame Tussauds.
Forse un po' caro rispetto alle nostre aspettative, ma è stato comunque molto divertente e sfizioso essere lì!

Ecco alcuni dei personaggi che abbiamo incontrato:

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Foto degli autori - Napoleone

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Foto degli autori - Anna Frank

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

Dopo aver incontrato le star, abbiamo mangiato un panino al volo e ci siamo diretti al museo dei mobili imperiali(compreso nel prezzo del Sisi ticket che avevamo acquistato il giorno prima, per visitare le residenze imperiali).
Qui abbiamo apprezzato i gusti imperiali dell'epoca nel campo dell'interior design .
Scrivanie in legni particolari, sedie sfarzose. Abbiamo visto anche la culla nella quale il figlio di Elisabetta faceva i suoi pisolini.
C'erano poi riproduzioni delle corone, la bara del fratello dell'imperatore Franz e l'arredo dello studio dell'imperatore.
Vi era anche il trono imperiale.

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori: Studio dell'imperatore Francesco Giuseppe

Simo poi andati, presi dalla curiosità e dalla foga, alla Cattedrale di Santo Stefano.
Dall'esterno era sicuramente monumentale, con il suo stile gotico che si stagliava contro il cielo. Difficilmente si possono trovare parole per descrivere la meraviglia che ci ha preso quando, appena usciti dalla metropolitana, ci siamo trovati di fronte la Cattedrale.
Entrata dentro, però, mi era sembrata, almeno inizialmente, un po' scarna, soprattutto se confrontata con altri complessi simili. Poi però ho alzato gli occhi verso l'alto e ho cominciato a guardarmi intorno: tutto ad un tratto realizzai che ogni angolo della Cattedrale era pienissimo di particolari.
Subito mi sentii stupida ad aver pensato male e, soprattutto, a non aver apprezzato quelle particolarità in precedenza. Ovunque ti giravi era pieno di sculture, di personaggi caratteristici e di vetrate dai mille colori.
Era fantastico!

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

Usciti dalla Cattedrale abbiamo fatto un attimo mente locale, pensando a cosa mancasse sulla lista delle cose da vedere: ma certo, il Palazzo della Secessione! Siamo rimasti un po' delusi quando l'abbiamo visto da fuori, perché la meravigliosa cupola rivestita da foglie d'oro era in restauro. Pensando fosse chiuso, avevamo quasi deciso di andarcene sconfitti ma, facendo una veloce ricerca in internet, abbiamo scoperto che per fortuna l'interno si poteva comunque visitare. Entrammo quindi velocemente(erano ormai le 17:20 e l'orario di chiusura si avvicinava) e ci fiondammo a vedere il Fregio di Beethoven di Klimt.
E' una cosa che toglie il respiro. Ascoltando, poi, la spiegazione di quella geniale creazione compresi la complessità di quell'opera, e rimanemmo per circa mezz'ora a riascoltare le spiegazioni e ad osservare quella meravigliosa opera.

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

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Foto degli autori

Abbiamo inoltre visto anche due mostre di arte contemporanea, alle quali però non abbiamo dedicato molto tempo, perché eravamo stati letteralmente assorbiti dal Fregio di Beethoven. Non scorderò mai quello spettacolo.

Dopo aver visitato queste incantevoli meraviglie, ormai sera, ci muovemmo verso la Hundertwasserhaus, un complesso di case popolari costruite dall'artista Friedensreich Hundertwasser.
Lo sapete che l'artista lo abbiamo incontrato al museo delle cere lo stesso pomeriggio? Non ci credete?
Eccovi le prove della nostra sincerità!!!

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Foto degli autori

Arrivati lì ormai stremati, ci siamo seduti su una panchina di fronte a quel particolarissimo complesso. Era un accostamento davvero molto particolare di forme e colori, che colpisce subito l'occhio. Davvero molto grazioso, ne era valsa la pena essere arrivati lì apposta, pur essendo molto stanchi per via di tutti i km che avevamo percorso a partire dalla mattina!

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Foto degli autori

Si erano fatte le otto passate e i nostri stomaci cominciavano a brontolare(a pranzo un panino al volo, ma nessuna Fiesta, sfortunatamente xD).
Ultima tappa di quella movimentatissima giornata era, a quel punto, il ristorante Figlmüller, dove si mangia la migliore Wiener Schnitzel della città.
Ragazzi, era una cosa meravigliosa! Servita come una cotoletta grande quanto una pizza, essa è spesso confusa con la cotoletta milanese, ma la particolarità di questa cotoletta è che è fritta nello strutto. Guardate, è sicuramente una delle cose che vi consiglierei di assaggiare dopo la Sacher. Il palato vi ringrazierà per avergli concesso la degustazione di questo piatto! L'unico difetto(se proprio vogliamo essere critici, eh!) è che è davvero troppo grande, ma credetemi che anche se vi spaventerete per la sua grandezza la mangerete tutta. Dopo vi sentirete come una donna incinta, trasportando la vostra pancia tra le mani per paura che cadiate a faccia a terra, ma ne sarà valsa la pena!

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Foto degli autori

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Foto degli autori

Vi consigliamo inoltre questo ristorante perché:

  1. La Wiener Schnitzel era molto buona;
  2. Erano molto veloci nel servizio;
  3. I camerieri sono molto cordiali, o almeno il nostro era veramente cordiale e simpatico!

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Dopo questa ultima "esperienza culinaria" siamo tornati in hotel per preparare le valige.
Quella notte fu la più triste, credo come in ogni viaggio che finisce.

Che dirvi, speriamo che voi possiate visitare Vienna ed emozionarvi come è successo a noi! Speriamo inoltre che i nostri articoli vi possano servire come guida se state programmando un viaggio a Vienna, soprattutto se, come noi, avete poco tempo a disposizione per visitarla!

Buona lettura!

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