IL reddito di cittadinanza, l'automazione a la schiavitù del lavoro

Il reddito di cittadinanza è un sussidio che spetta a qualsiasi cittadino, per il semplice fatto di essere nato, ed è indipendente dal fatto che quest'ultimo svolga o meno un'attività lavorativa. Oggigiorno l'inserimento di benefit (a livello monetario o di ore libere) diventa sempre più indispensabile, in quanto l'automazione è in continuo progresso. L'ingegneria sta creando robot preposti preposti a qualsivoglia funzione, che aumentano nettamente la produttività, ma di conseguenza anche la disoccupazione. SI creeranno nuovi tipi di lavoro ( es programmatori di robot), ma saranno rivolti ad una piccola cerchia di persone molto qualificate. Il lavoro non scomparirà completamente, ma sarà sensibilmente ridotto. Ovviamente questo sarà un processo graduale, ma non si può continuare a far finta di nulla, e non iniziare ad intraprendere degli step intermedi. Il fatto che la robotica sostituisca l'uomo, non è assolutamente da considerarsi negativo ( l'evoluzione tecnologica è nata da quando è presente l'uomo sulla Terra), in quanto può liberare l'essere umano dalla schiavitù del lavoro, ma è necessaria un'inversione di rotta del pensiero comune. é doveroso comprendere che il lavoro serve esclusivamente a soddisfare dei bisogni dell'uomo, ma non ne innalza il valore. La disoccupazione aumenterà sempre più nei prossimi anni, e tutti gli slogan politici che promettono la creazione di nuovi posti di lavoro, sono da considerarsi fumo negli occhi. La correlazione lavoro-dignità o lavoro-valore, sono il risultato di secoli di manipolazione mentale. Molto spesso sentiamo personaggi pubblici ( come Papa Francesco) pronunciare epiteti del tipo: "Non conta il reddito, conta il lavoro", parole che dovrebbero far tremare i polsi, ma che purtroppo trovano approvazione nelle menti della maggior parte degli ascoltatori. Frasi che inneggiano alla schiavitù, al lavoro gratuito, in un'epoca in cui lo stesso è pagato poco, o addirittura è somministrato sotto forma di stage a costo zero. Il problema è culturale, per molte persone è meglio lavorare 10 ore al giorno per 1000 euro, e non stare a casa per 2000 euro. Come dice il filosofo Silvano Agosti, ciò è dovuto ad un pensiero comune che contraddistingue lo schiavo, il quale non vede al di là del modello sociale attualmente vigente. In alcuni paesi stanno mettendo alla prova questa forma di reddito, se pur in maniera graduale potrebbero rappresentare una svolta sostanziale. In Finlandia e a Zurigo è presente in via sperimentale, mentre in Alaska in via definitiva. In Germania e in Svezia hanno ridotto l'orario di lavoro, per alcune categorie, per un intervallo di tempo. Nel 2011 un team di scienziati mostrò attraverso il film Zeitgeist Moving (tradotto in più di 150 lingue), come creare una società basata sulle risorse, abolendo la moneta che da sempre crea disparità. L'uomo al centro è un uomo che pone come fulcro l'interiorità, la socialità e il rispetto. Si innalza attraverso l'arte, la musica e la poesia e non svolgendo attività ripetitive, noiose per molte ore al giorno e per un tozzo di pane. La sopravvivenza andrebbe garantita per ogni cittadino, il lavoro deve essere svolto se si desiderano degli extra; oltre al fatto che la prestazione non dovrebbe superare le 3 ore giornaliere. Chi vive della propria passione continuerà a svolgerla, magari deciderà di diminuirne le ore. Ogni persona avrà il totale controllo della sua vita. Pensiamo a tutti quei lavoratori che svolgono mansioni pericolose, faticose o che annientano l'essenza dell'essere umano finalmente liberi di dedicarsi ai propri hobby, amici o famiglia. Tutti potranno contribuire alla società, non per forza stando in una catena di montaggio, ma anche svolgendo una qualsivoglia specie di "servizio civile", o semplicemente donando il proprio tempo per prendersi cura di altri esseri umani (o animali), anche semplicemente ascoltando e dando consiglio. Questa è una società dove manca l'uomo con la U maiuscola, e per ritrovare sè stesso, quest'ultimo ha bisogno di tempo per dedicarsi a ciò che davvero conta.